Variabilità cromatica in G. vittatus

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Metraton
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Mi chiedevo se la variazione cromatica della pelle del Gekko vittatus, oltre ad essere un possibile segno di stress, potesse avere anche funzioni.

Ad esempio il mimetismo.

Lo dico perchè noto che quando è sul vetro o vicino alle foglie è decisamente più chiaro e verde. Quando se ne sta su un ramo spoglio invece diventa marrone scuro molto simile al ramo.

Tutti sappiamo che i R. ciliatus cambiano colore nell'arco della giornata, anche se non so se questo sia dovuto ad un fatto di metabolismo visto che i due colori corrispondono a periodo di attività/inattività, o sono una risposta funzionale evoluta anch'essa per mimetizzarsi (cioè: di giorno dormo quindi è mio interesse non farmi vedere, quindi divento più chiaro dove la luce mi colpisce perchè è ovvio che se la luce li mi colpisce significa che sono allo scoperto)

Quindi mi chiedevo se anche il G. vittatus utilizzasse la variabilità cromatica più o meno inconsciamente per mimetizzarsi.

In verità dovrei andare a informarmi un po' (più tardi mi leggo come fanno i camaleonti queste cose) ma nel frattempo vi lancio il quesito.

Ipotizzo che il geco riceva il segnale visivo dell'ambiente circostante e che assuma particolari colorazioni all'interno di un certo range. Nell'ambiente naturale è ovvio che assumerà colori tra il verde e il marrone perchè sono i due colori prevalenti e che quindi l'animale abbia evoluto questo comportamente proprio come forma di mimetismo
A questo possiamo anche aggiungere il fattore "stress" ovvero un geco che non sta bene perchè stabulato in modo errato o che si sente in pericolo, sicuramente assumerà la colorazione che meglio lo nasconde. E in natura è assai probabile che ciò sia il colore scuro (sia perchè di notte scuro su scuro non lo vedi, sia perchè in natura la corteccia degli alberi e il terreno, che rappresentano la superficie maggiore sia per la fuga che per il nascondiglio).

E' possibile estendere questo discorso a tutti gli altri gechi?
Che ne pensate? Esperienze personali
Metraton
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alessio
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Un po' tutti i gechi, chi più chi meno, sono in grado di cambiare il colore dela propria pelle.
Credo però che questo sia dovuto principalmete a fattori metabolici o psicologici, non mimetici. Un esempio: in natura un geco che sta per lanciarsi su un insetto l'ultima cosa che vorrebbe è rendersi ben riconoscibile sia dall'insetto stesso che da altri predatori. Eppure durante la caccia le Phelsuma sono solite assumere dei colori molto appariscenti. Le mie P. standingi ad esempio dal solito verde-marrone passano a un verde brillante con coda turchese. Quest'ultima specialmente risalta molto dal marrone della corteccia.
Da qui ho pensato che il mimetismo non sia il primo dei motivi per cui un geco cambi colore, e nel caso delle Phelsuma sia forse dovuto alla concentrazione o alla tensione del momento della caccia.

I colori adatti a mimetizzarsi credo che siano invece quelli "base", ovvero quelli che il geco ha quando è rilassato e in buona salute, quelli che si sono sviluppati durante milioni di anni di evoluzione. Tutte gli altri penso che siano solo variazioni determinate dal momento e non dal luogo.

Queste sono solo ipotesi che ho avanzato con l'osservazione dei miei animali, magari sono completamente fuori strada. E' un argomento interessante, sarebbe bello sentire altre opinioni e esperienze.
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Manu
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Da quello che ho potuto osservare, in molte specie di gechi il mimetismo funziona un po' come nei camaleonti.
Certo il sistema è meno evoluto ma sicuramente funzionante.

Il mimetismo in questione è generato dal sistema nervoso, che permette alla melanina di migrare dai melanofori ai cromatofori e viceversa.
Quindi animale stressato colore scuro, animale attivo colore sgargiante (come l'esempio di alessio).
Poi probabilmente è possibile trovare gradazioni intermedie in base alle condizioni psicologiche dell'animale, per esemio il G. vittatus diventa verde quando è a riposo ma non dorme, mentre diventa marrone quando è in piena fase di sonno.
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