L. lugubris schiusa

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Molly
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no no i miei due son proprio maschi con tutti gli attributi 8)
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Manu
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Molly ha scritto:no no i miei due son proprio maschi con tutti gli attributi 8)
Esatto, hanno proprio gli emipeni :D

Però Antonio, capita che tra femmine simulino l'accoppiamento. Però quella dei L. lugubris non è partenogenesi assistita, visto che per provare ho tenuto una femmina singola per un paio d'anni e si è sempre riprodotta ;)
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Tarantonio
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quindi non può avere nessuna utilità alcuna?

ad esempio le blatte N. cinerea in mancanza di maschi diventano partenogenetiche
Molly
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eh no, le L. lugubris fan tutto da sole, per quello ti dicevo che avere due maschi e una femmina non è il massimo della fortuna!
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Manu
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Molly ha scritto:eh no, le L. lugubris fan tutto da sole, per quello ti dicevo che avere due maschi e una femmina non è il massimo della fortuna!
Esatto,
non è da escludere che L. lugubris in antichità si riproducesse in modo anfigonico (accoppiamento) e che solo l'evuluzione l'abbia portato alla riproduzione per partenogenesi (non anfigonica).
Questo giustificherebbe anche il fatto che in natura avvengano ibridi naturali tra Lepidodactylus lugubris ed altre specie appartenenti allo stesso genere.
Inoltre non è possibile paragonare i gechi alle blatte, il sistema riproduttivo dei verterbati è più comlpesso di quello degli insetti, allo stesso tempo però, come detto sopra in presenza di maschi le femmine di L. lugubris potrebbero essere fecondate tramite l'accoppiamento.
Il problema è poi stabilire se i cuccioli sono frutto dell'accoppiamento o della partenogenesi, sopratutto quando il potenziale padre è fenotipicamente un clone della madre. Nel senso, quando si producono gli ibridi tra due specie, nei cuccioli è possibile osservare differenze fenotipiche rispetto ai genitori...ma se il padre è un maschio clone della madre, com'è possibile vedere queste differenze?
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Tarantonio
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ok grazie per la delucidazione
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