Ma scherziamo...? Black Pearl

Leopard geckos (morph) - Geco leopardino (morph) - Eublepharis angramainyu, Eublepharis fuscus, Eublepharis hardwickii, Eublepharis macularius, Eublepharis satpuraensis & Eublepharis turcmenicus
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carlettocremona
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Marula io mi baserò sui dati dei QUALUNQUE in attesa di quelli di non so chi a questo a punto......non ho capito cosa mi verrebbe in tasca a dire che ho deciso di non tener più enigma per questo e quest'altro motivo?
Non ho capito nemmeno in base a cosa è più probabile che il probelma degli enigma sia risolvibile.....
Comunque penso che possiam fermarci qua, come detto in precedenza credo potremmo andar avanti per pagine, ripetendo le solite 4 cose....e mi sembra già fin troppo lunga :)
Ciao
Carlo
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carlettocremona
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Alla fine credo di vederla più o meno proprio come Kelli:


The "defect" is a flaw in the cerebellum of the animal. Whatever the gene is that causes the Enigma to look the way it does also causes this flaw. It has nothing to do with breeding Enigma to Enigma. The cerebellum is the part of the brain that controls perception (the ability to judge distance) and balance. The issues vary from gecko to gecko, and in most Enigmas it manifests itself very subtly. In some of them it is more outwardly apparent. You can compare the Enigma with the Spider Ball Python, which has similar issues that are probably resulting from the same cerebellum flaw. The issues do not keep the geckos from eating and growing normally at all.

( fonte : http://www.faunaclassifieds.com/forums/ ... p?p=694335 )

Perchè senza complicarsi la vita con chissà quali studi, l'evidenza oggettiva sembra questa:
The "defect" is a flaw in the cerebellum of the animal. Whatever the gene is that causes the Enigma to look the way it does also causes this flaw.

Poi il decidere se allevarli o meno è decisamente una scelta soggettiva.
Ciao
Carlo
baustar
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gecotech ha scritto:
baustar ha scritto:Beh,gecotech se incrociando due animali ottieni prole malata,ed anzi a maggior ragione se da animali sani ottieni animali malati e viceversa,è quantomeno ovvio che SIA un problema genetico!Forse è un problema legato ad un gene recessivo,o molto più probabilmente legato all'inteazione di più geni,ma senza ombra di dubbio dovuto alla selezione forzata del morph.
Se fosse un problema recessivo da due animali malati nascerebbe sicuramente un animale malato...oppure tra un animale malato e un ancestrale(per esempio) la prole nascerebbe tutta sana ma portatrice solo al 50% del "gene circling"....giusto?
Non può essere un discorso ovvio ecco perchè parlo di ipotesi.
Purtroppo Gecotech il discorso non è così semplice...infatti ti ho detto che secondo me è dovuto ad un'interazione fra più geni..Mendel ha fatto un gran bel lavoro,ma ci sono cose che vanno oltre la "semplice" genetica mendeliana.Farò delle citazioni perchè non ho tempo di sintetizzare tutto
Geni modificatori
Un primo livello di interazione consiste nella presenza di un gene principale che determina la malattia, ed uno o più geni secondari che ne modificano la gravità o le caratteristiche. Questi geni sono chiamati geni modificatori, ed il loro effetto può essere quello di cambiare l’espressività, la penetranza o la gravità di una malattia, sia migliorandola che peggiorandola. Permanendo l’azione del gene principale nel determinare la malattia, la trasmissione di questa sarà ancora mendeliana, ma con una possibile differenza di espressione fenotipica anche all’interno della stessa famiglia
Naturalmente questo non può essere il caso dell'enigma,perchè abbiam detto che da animali malati può nascere una prole sana,quindi andiamo avanti
Poligenia e caratteri genetici quantitativi
Esiste un altro tipo di interazione in cui non esiste più un gene principale che porta in ogni caso alla malattia ed uno secondario che ne determina al massimo le caratteristiche. In questa interazione per potersi avere la malattia devono essere presenti alterazioni sia nel gene 1 che nel gene 2. questa situazione viene detta poliginia. Per capire la poliginia è utile analizzare i caratteri quantitativi, come l’altezza, che variano in maniera continua tra gli individui. La presenza di tale classe di caratteri genetici ha messo in crisi la teoria mendeliana, creando una storica disputa tra genetisti “mendeliani” e “biometristi”. L’applicazione rigorosa del mendelismo per i caratteri quantitativi come l’altezza prevederebbe l’esistenza di un gene per ogni possibile altezza di un individuo. Nel 1918 Fisher dimostrò come i caratteri quantitativi possono essere descritti in termini mendeliani, se si accetta che essi siano poligenici, cioè determinati dall’azione simultanea di diversi loci. Con l’aumentare dei geni coinvolti si passa ad avere sempre più classi di fenotipi che tendono a distribuirsi in maniera gaussiana (tipico dei caratteri genetici quantitativi).
Lo stato di salute o di malattia è un carattere discreto e non quantitativo. Come si può quindi applicare questo modello alle malattie poligeniche? Falconer nel 1981 creò un modello che fu chiamato “a soglia” che prevede l’esistenza di una variabile chiamata suscettibilità alla cui determinazione concorrerebbero più geni con effetto additivo, cioè che agiscono aumentando il rischio di sviluppare la malattia. La predisposizione a sviluppare la malattia esisterebbe in vario grado in ogni individuo, ma solo un piccolo gruppo di essi che abbia superato una certa soglia di suscettibilità si ammalerà. Nell’analisi dell’albero genealogico non si riscontrerà alcuna modalità di trasmissione mendeliana, per tale motivo le malattie poligeniche come quelle multifattoriali vengono chiamate anche malattie genetiche non-mendeliane (nel senso che la manifestazione fenotipica non appare come mendeliana, naturalmente ognuno dei geni coinvolti si trasmettono con caratteristiche mendeliane).
Molte malattie poligeniche possono apparire come casi sporadici, tuttavia in molti casi è visibile una aumentata frequenza della malattia nei familiari degli affetti rispetto alla popolazione normale. Come si può spiegare questo fenomeno? Si può ipotizzare che, se un individuo di una famiglia si ammala di una malattia poligenica, è probabile che i geni di suscettibilità nei confronti di quella malattia siano maggiormente frequenti in quella famiglia. Tra i parenti degli affetti tali geni avranno ancora una distribuzione gaussiana, ma con la media spostata in avanti, cioè verso un maggior rischio. Lo stesso Falconer però ci dice che il rischio di sviluppare la malattia è in relazione anche al grado di parentela: infatti parenti più vicini hanno un maggior numero di geni suscettibili in comune con la persona affetta rispetto a parenti più lontani.
Il numero di malattie dovute ad effetti poligenici è abbastanza basso. Questo dipende più che dalla loro rarità, dalla difficoltà nel loro studio. A supporto di questa tesi sta il fatto che quelle finora scoperte sono malattie digeniche, cioè con due geni coinvolti, essendo più facile vedere una interazione quando avviene tra due geni (ex glaucoma giovanile)
è un pò lunga,lo so,ma molto interessante.Direi che dopo averla letta molti potrebbero dire Bingo!in effetti sembra una spiegazione razionale no?Se il circling,o per meglio dire le lesioni neurologiche che lo causano(perchè il circling ne è solo la conseguenza) sono dovute a più geni associate al genotipo degli enigma,capirai che c'è un'enorme variabilità nella possibilità di manifestazione dei sintomi.Assumendo ciò da una coppia malata potrebbero nascere individui sani,oppure chissà,individui che non raggiungono la soglia di lesioni tali da manifestare una sintomatologia,e per questo definiti "sani".
[/u]
Weeeiiiinnn
Io lo capisco![Panny]
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I grilliii![Roby]
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Corey
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Gabri ha pienamente centrato il punto sulla genetica.
Il fatto è che i geni si comportano in modi diversi, andando anche ad influenzare altri geni e creando dei "risultati" genetici che si scostano dalle 3 leggi di mendel, quindi con una attendibilità diversa.

Al di là di tutto ciò, credo che ci si stia un po' perdendo in un bicchiere d'acqua!
A me gli Enigma piacciono, e ammetto che mi piacerebbe lavorarci su, cercando di capire che incidenza ha il problema ed eventuali concause.. Ora come ora purtroppo non posso, ma un giorno sarebbe interessante (ci vuole tempo, spazio, e tanta pazienza).

Credo che non ci sia nulla di male nel lavorarci come possono fare Marula e Borto, ovvero con criterio! E credo che sia una scelta del tutto rispettabile quella di Carlo, di non lavorarci!
Poi per carità, io non voglio sminuire nessuno con i miei discorsi, non è ASSOLUTAMENTE il titolo di studio a fare di qualcuno un buon allevatore o un pessimo allevatore, ve lo posso garantire.
-Drink coffee and destroy the world-

"ti sei comportato bene albi!!con quelle 4 pinte di super hai guadagnato la mia etilostima !" [Panny]

"io lo capisco" [Panny]

"Devo fare pipì" [Robytaxi]
marula
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visto che l'hai citata (kelli) credo che sia giusto concludere con quello che è il suo pensiero di poche settimane fa (una discussione mia e sua perosnale)

I do agree somewhat with the BIG breeders in that all Enigmas do have behavioral differences (sometimes it is so subtle that most would not even notice). I do not agree that all Enigmas "circle". I do believe that all Enigmas have the PROPENSITY to circle or otherwise exhibit that odd behavior, but some never do.

This will in all likelihood be my last season producing Enigmas and I only bred one this year (male Radar Enigma); I am just tired of defending the fact that I breed them to so many people. It's a bummer because I do love them so much and some of them are among (I think) the nicest looking geckos I have ever produced. It is so frustrating because most people do not understand the Enigma and what goes along with working with them. You really have to accept them for what they are and continue working with them, or not.

I strongly believe that outcrossing does help reduce the "circling" offspring and future offspring, but no amount of outcrossing is going to completely "fix" the Enigma, because whatever the gene is that causes them to look so cool, also causes some of them to act strangely


alla luce dei fatti credo che il problema degli enigma non sia riducibile (risolvibile?) perchè non c'è:
- competenza
- interesse
- umiltà
...why keep a pet monkey if you have a kid, aren't they enough of one?
many dogs
many leo
cresties, chahoua, goyle, sarasinorum, bavahyia
...some snakes...
www.xgeckos.com
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carlettocremona
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Sono nuovamente d'accordo con quello che scrive Kelli, che mi pare non cozzi con niente di quello che ho scritto in questa discussione.
Ovviamente sulla parte soggettiva abbiam fatto una scelta diversa, anche se mi pare di capire che per motivi diversi, smetterà anche lei di allevarli.

Sulla risolvibilità, e sugli eventuali motivi per i quali i problemi non son risolvibili, la penso diversamente da te, ma capita....No? :D
Ciao
Carlo
gecotech
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baustar ha scritto:
gecotech ha scritto:
baustar ha scritto:Beh,gecotech se incrociando due animali ottieni prole malata,ed anzi a maggior ragione se da animali sani ottieni animali malati e viceversa,è quantomeno ovvio che SIA un problema genetico!Forse è un problema legato ad un gene recessivo,o molto più probabilmente legato all'inteazione di più geni,ma senza ombra di dubbio dovuto alla selezione forzata del morph.
Se fosse un problema recessivo da due animali malati nascerebbe sicuramente un animale malato...oppure tra un animale malato e un ancestrale(per esempio) la prole nascerebbe tutta sana ma portatrice solo al 50% del "gene circling"....giusto?
Non può essere un discorso ovvio ecco perchè parlo di ipotesi.
Purtroppo Gecotech il discorso non è così semplice...infatti ti ho detto che secondo me è dovuto ad un'interazione fra più geni..Mendel ha fatto un gran bel lavoro,ma ci sono cose che vanno oltre la "semplice" genetica mendeliana.Farò delle citazioni perchè non ho tempo di sintetizzare tutto
Geni modificatori
Un primo livello di interazione consiste nella presenza di un gene principale che determina la malattia, ed uno o più geni secondari che ne modificano la gravità o le caratteristiche. Questi geni sono chiamati geni modificatori, ed il loro effetto può essere quello di cambiare l’espressività, la penetranza o la gravità di una malattia, sia migliorandola che peggiorandola. Permanendo l’azione del gene principale nel determinare la malattia, la trasmissione di questa sarà ancora mendeliana, ma con una possibile differenza di espressione fenotipica anche all’interno della stessa famiglia
Naturalmente questo non può essere il caso dell'enigma,perchè abbiam detto che da animali malati può nascere una prole sana,quindi andiamo avanti
Poligenia e caratteri genetici quantitativi
Esiste un altro tipo di interazione in cui non esiste più un gene principale che porta in ogni caso alla malattia ed uno secondario che ne determina al massimo le caratteristiche. In questa interazione per potersi avere la malattia devono essere presenti alterazioni sia nel gene 1 che nel gene 2. questa situazione viene detta poliginia. Per capire la poliginia è utile analizzare i caratteri quantitativi, come l’altezza, che variano in maniera continua tra gli individui. La presenza di tale classe di caratteri genetici ha messo in crisi la teoria mendeliana, creando una storica disputa tra genetisti “mendeliani” e “biometristi”. L’applicazione rigorosa del mendelismo per i caratteri quantitativi come l’altezza prevederebbe l’esistenza di un gene per ogni possibile altezza di un individuo. Nel 1918 Fisher dimostrò come i caratteri quantitativi possono essere descritti in termini mendeliani, se si accetta che essi siano poligenici, cioè determinati dall’azione simultanea di diversi loci. Con l’aumentare dei geni coinvolti si passa ad avere sempre più classi di fenotipi che tendono a distribuirsi in maniera gaussiana (tipico dei caratteri genetici quantitativi).
Lo stato di salute o di malattia è un carattere discreto e non quantitativo. Come si può quindi applicare questo modello alle malattie poligeniche? Falconer nel 1981 creò un modello che fu chiamato “a soglia” che prevede l’esistenza di una variabile chiamata suscettibilità alla cui determinazione concorrerebbero più geni con effetto additivo, cioè che agiscono aumentando il rischio di sviluppare la malattia. La predisposizione a sviluppare la malattia esisterebbe in vario grado in ogni individuo, ma solo un piccolo gruppo di essi che abbia superato una certa soglia di suscettibilità si ammalerà. Nell’analisi dell’albero genealogico non si riscontrerà alcuna modalità di trasmissione mendeliana, per tale motivo le malattie poligeniche come quelle multifattoriali vengono chiamate anche malattie genetiche non-mendeliane (nel senso che la manifestazione fenotipica non appare come mendeliana, naturalmente ognuno dei geni coinvolti si trasmettono con caratteristiche mendeliane).
Molte malattie poligeniche possono apparire come casi sporadici, tuttavia in molti casi è visibile una aumentata frequenza della malattia nei familiari degli affetti rispetto alla popolazione normale. Come si può spiegare questo fenomeno? Si può ipotizzare che, se un individuo di una famiglia si ammala di una malattia poligenica, è probabile che i geni di suscettibilità nei confronti di quella malattia siano maggiormente frequenti in quella famiglia. Tra i parenti degli affetti tali geni avranno ancora una distribuzione gaussiana, ma con la media spostata in avanti, cioè verso un maggior rischio. Lo stesso Falconer però ci dice che il rischio di sviluppare la malattia è in relazione anche al grado di parentela: infatti parenti più vicini hanno un maggior numero di geni suscettibili in comune con la persona affetta rispetto a parenti più lontani.
Il numero di malattie dovute ad effetti poligenici è abbastanza basso. Questo dipende più che dalla loro rarità, dalla difficoltà nel loro studio. A supporto di questa tesi sta il fatto che quelle finora scoperte sono malattie digeniche, cioè con due geni coinvolti, essendo più facile vedere una interazione quando avviene tra due geni (ex glaucoma giovanile)
è un pò lunga,lo so,ma molto interessante.Direi che dopo averla letta molti potrebbero dire Bingo!in effetti sembra una spiegazione razionale no?Se il circling,o per meglio dire le lesioni neurologiche che lo causano(perchè il circling ne è solo la conseguenza) sono dovute a più geni associate al genotipo degli enigma,capirai che c'è un'enorme variabilità nella possibilità di manifestazione dei sintomi.Assumendo ciò da una coppia malata potrebbero nascere individui sani,oppure chissà,individui che non raggiungono la soglia di lesioni tali da manifestare una sintomatologia,e per questo definiti "sani".
[/u]
Naturalmente la mia risposta era riduttiva......ho capito che il discorso non è così semplice :) ......ottimo testo comunque!
La mie precisazioni erano altre e mi dispiace vedere che continuate a pensarla come se (tranne alcuni sommi prescelti) i detentori di enigma "non agiscono con criterio",ma che ci vuoi fare ci sono alcuni che sanno vendersi proprio bene....non c'è niente da fare ;-) !!!!!!
marula ha scritto:
alla luce dei fatti credo che il problema degli enigma non sia riducibile (risolvibile?) perchè non c'è:
- competenza
- interesse
- umiltà
Visto che con questa affermazione abbiamo risolto il perchè gli enigma hanno circling in italia.....io non ho più nient'altro da dire :D
Per parlare di umiltà bisogna essere umili,e in questa discussione è l'ultima cosa che viene fuori dai tuoi messaggi!
Con questo passo e chiudo ragazzi :roll: :roll: :roll:
Ciao
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Manu
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Iscritto il: lun giu 26, 2006 8:56 pm

Perchè Manu si astiene da un topic così lungo?...Perchè sinceramente trovo che si stia parlando d'aria fritta!!!
Come dice Carlo qui possiam discutere all'infinto sul perchè e sul per come gli Enigma abbiano o portino problemi...ma fin che non si sarà diviso il problema dal morph (sempre che sia realmente possibile, visto che personalmente per quanto mi piaccia provare a lavorare per provare ad eliminare il problema circling, non sono assolutamente convinto che le due fattori siano divisibili) si potrà solo parlare di teorie....per me vale quello che dice Jeff tanto quanto quello che dice Marula, visto che è vero che un Jeff o uno Steve fanno i gechi per i soldi, ma sono abbastanza convinto almeno in parte questi allevatori abbiano provato ad eliminare il problema, perchè sarà anche vero che fanno tutto o quasi tutto per il soldo, ma son certo che per fare selezione fenotipica sarebbe utile poter lavorare con animali che arrivano a riprodursi...che me ne faccio di un geco bellissimo ma che non mangia? O che è troppo sotrdito per riprodursi?

Per il resto se volete continuare a discutere del niente fate pure, ma fin che non si capirà che le ipotesi dei BIG son valide tanto quanto quelle di chi dice che sia tutto risolvibile non si andrà da nessuna parte...
marula
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carlettocremona ha scritto:Sono nuovamente d'accordo con quello che scrive Kelli, che mi pare non cozzi con niente di quello che ho scritto in questa discussione.
Ovviamente sulla parte soggettiva abbiam fatto una scelta diversa, anche se mi pare di capire che per motivi diversi, smetterà anche lei di allevarli.

Sulla risolvibilità, e sugli eventuali motivi per i quali i problemi non son risolvibili, la penso diversamente da te, ma capita....No? :D
non l'ho citata per confermare una tesi o l'altra ;-) era per dare uno spunto ulteriore alle riflessioni (non per continuare a discutere!)
questa sua risposta mi è piaciuta molto perchè da una parte fa vedere come per degli attacchi privi di fondamento scientifico ed oggettivo si sia creata una situazione "fastidiosa" dietro gli enigma e la loro selezione, dall'altra mi piace e condivido quello che pensa lei sulla situazione e su come andrebbe affrontato il problema
...why keep a pet monkey if you have a kid, aren't they enough of one?
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