In data 17 aprile 2011 il Dott. Marco Di Giuseppe ha operato un Eublepharis macularius che mi era stato portato da un amico. L’intervento è durato circa 40minuti, adesso l’esemplare è tenuto sotto osservazione dal dottore stesso.
Il geco sta benone e si è svegliato praticamente subito. Già ha mangiato e defecato regolarmente. Sono riuscito a far scrivere 4 righe al mio veterinario, appena mi invia tutto posterò una sua breve descrizione...
L'ignoranza è temporanea, la stupidità è per sempre. Anonimo.
Dimelius ha scritto:Son delle roccie sti gechi! Curiosità, ma una delle uova mi sembrava "buona", son state buttate tutte o cosa?
All'apparenza sembravano buone entrambi, una volta incubate e controllate per bene però si son rivelate subito sterili. Adesso l'importante è che il geco stia bene, mercoledì lo vado a prendere e vi mostro il suo stato di salute
L'ignoranza è temporanea, la stupidità è per sempre. Anonimo.
Vi propongo questa descrizione su richiesta di Lizzard, sperando di poter chiarire tutti gli interrogativi.
Il sempre più diffuso allevamento di questa specie determina spesso in cattività l'incombere di determinate patologie della riproduzione.
La distocia è l'incapacità del rettile di deporre le uova e può essere dovuta a diverse cause fra le quali ricordiamo: l'ipocalcemia che determina l'inerzia uterina, una super-ovulazione dovuta ad una iperalimentazione, la presenza di uova troppo grandi o in numero eccessivo che non possono essere deposte e, infine, la giovane età di alcuni soggetti che spesso vengono fatti accoppiare precocemente favorendo l’insorgenza di questa patologia.
Nelle fasi iniziali e in situazioni non troppo gravi è possibile provare a indurre la deposizione somministrando opportuna terapia ormonale e calcio; nelle fasi avanzate o in presenza di uova troppo grandi o in numero eccessivo è necessario intervenire chirurgicamente.
Nel caso riportato, la presenza di 2 uova formate, di dimensioni troppo grandi per essere deposte, l'assorbimento progressivo delle riserve di grasso, il gonfiore crescente dell'addome accompagnato dall'inappetenza e dall'apatia del rettile hanno richiesto necessariamente l'intervento chirurgico.
L' ovariosalpingectomia consiste nel rimuovere sia le ovaie sia le salpingi e le corrispettive uova e follicoli. Tutti gli animali che presentano queste patologie devono essere infatti eliminati dalla riproduzione poichè tale problema potrebbe ripresentarsi in futuro, mettendo a rischio nuovamente la loro vita.
Il nostro geco, dopo essere stato sottoposto ad uno studio radiografico che ha mostrato la presenza di due uova calcificate di dimensioni eccessive, è stato sedato mediante l'utilizzo di un anestetico per via intramuscolare.
Sotto il telo verde è stato posto un tappetino termico per mantenere la temperatura corporea; non appena sono spariti i riflessi (dopo 10 minuti circa) è stato possibile intubarlo e mantenere l'anestesia mediante l'utilizzo di un gas volatile.
Dopo la disinfezione della cute mediante una soluzione antisettica, un telino sterile trasparente è stato posto sopra l'animale.
I telini trasparenti consentono un monitoraggio visivo in pazienti così piccoli laddove molte macchine per monitorare le funzioni vitali non funzionano correttamente date le esigue dimensioni (60 gr. nel nostro caso).
Incise la cute e la parete addominale nella linea mediana è stato applicato un divaricatore per esteriorizzare la prima salpinge contenente il primo uovo; quindi si è deciso di rompere la parete della salpinge per rimuovere l'uovo ed avere un campo operatorio più libero.
Si è passati dunque al lato opposto esteriorizzando la salpinge contenente l'altro uovo.
Seguendo il tragitto della prima salpinge, ormai priva dell'uovo rimosso, è stato possibile individuare alcuni follicoli a diverso stadio di ovulazione e la corrispettiva ovaia.
Per clampare l'arteria ovarica è stata utilizzata una hemoclip (delle clip in acciaio inox che vengono strette mediante un apposito applicatore attorno al vaso) quindi, interrotto il flusso sanguigno, è stato possibile tagliare con una forbice fra la clip e l'ovaio rimuovendo quest'ultimo.
Si è passati successivamente alla seconda salpinge contenente ancora l'altro uovo e seguendo il suo tragitto si è estroflesso il corrispettivo ovaio. Anche in questo caso erano presenti follicoli a diverso stadio di sviluppo. Nello stesso modo si è clampata la rispettiva arteria ovarica rimuovendo anche questo ovaio.
Come nella precedente salpinge si è deciso di rompere la parete per rimuovere l'uovo, isolando così le due salpingi; quest'ultime sono state rimosse previa apposizione di due hemoclip a livello della loro inserzione nella cloaca.
Assicuraticisi dell’assenza di emorragie in cavità celomatica si sono suturate la parete addominale e la cute con dei punti evertenti che favorirscono la cicatrizzazione in questa specie.
Al termine dell’operazione, per promuovere la respirazione spontanea nei rettili è necessario fornire anidride carbonica e non ossigeno come avviene negli altri animali. Per questo motivo si è ventilato il geco soffiando all'interno del tracheotubo.
Quando l'animale è stato in grado di respirare autonomamente si è rimosso il tracheotubo e si sono iniettati in muscolo un antibiotico ed un antinfiammatorio e sottocute dei liquidi tiepidi.
Tutta l'operazione è durata circa 40 minuti. Al termine l’animale pesava40 gr.
Questo dà conferma del fatto che un terzo del suo peso corporeo era rappresentato dalle uova e dai follicoli!
Il geco ha cominciato a mangiare autonomamente dopo 4 giorni dall'intervento.
Dott. Marco Di Giuseppe
L'ignoranza è temporanea, la stupidità è per sempre. Anonimo.
Alcune domande: La geca dopo l'operazione ha aspettative di vita minori o non cambia nulla?
Questa patologia è molto diffusa oppure no? Dalle cause che la provocano sembra sia abbastanza diffusa...poi non so.
Le domande non son rivolte al Vet., ma a chiunque mi sappia rispondere, grazie.
Nos Must Amitto Vivo En
Roby: sarà stata la stanchezza ma io il finale del igparty non me lo ricordo
Roby: tu me l'hai fatto diventare duro (ad Alby)
Dimelius ha scritto:Grazie Mille Dottor Di Giuseppe.
Alcune domande: La geca dopo l'operazione ha aspettative di vita minori o non cambia nulla?
Questa patologia è molto diffusa oppure no? Dalle cause che la provocano sembra sia abbastanza diffusa...poi non so.
Le domande non son rivolte al Veterinario, ma a chiunque mi sappia rispondere, grazie.
La media di vita del geco non dovrebbe cambiare dopo l'intervento, ovviamente se tutto va bene.
Non è una patologia particolarmente diffusa (almeno per la quantità di casi curati che conosco in base al numero di leopardini che c'è in giro), spesso capita più per una cattiva gestione degli animali che per un difetto fisiologico degli stessi.
Per il resto, ottimo lavoro! Potrei fare una seconda pagina dedicata a questo intervento sul portale
Complimenti per il video, per l'intervento e per la spiegazione.
E' molto interessante l'eziologia di questa patologia.
Sarei interessato ad un eventuale approfondimento, se le varie cause siano comunque collegate alla giovane età del geco e che incidenza possono avere in gechi che hanno già portato a termine delle deposizioni.
Per il resto, potrei addirittura azzardare che la vita media di un geco operato con successo potrebbe addirittura allungarsi, sicuramente se paragonata a gechi che vengono "spremuti" per ottenere quante più deposizioni possibili.
-Drink coffee and destroy the world-
"ti sei comportato bene albi!!con quelle 4 pinte di super hai guadagnato la mia etilostima !" [Panny]
Corey ha scritto:Per il resto, potrei addirittura azzardare che la vita media di un geco operato con successo potrebbe addirittura allungarsi, sicuramente se paragonata a gechi che vengono "spremuti" per ottenere quante più deposizioni possibili.