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Giovedì, 25 Novembre 2021 16:57

Il mistero del geco diurno delle isole Andamane

Il genere Phelsuma, originario del Madagascar, dove si è evoluto con i suoi primi rappresentanti circa 30 milioni di anni fa, è presente anche negli arcipelaghi limitrofi dell'Oceano Indiano: Seyschelles, Comore, Mauritius.


Phelsuma andamanensis, foto di Divija Murkoth

Grandi interrogativi rimangono comunque irrisolti, poiché una rapida radiazione di questo genere, con numerosi rappresentanti estinti, non permette una ricostruzione filogenetica dettagliata tra le specie esistente. Il punto di domanda maggiore, però, sorge quando, a 6000km di distanza dal Madagascar viene descritta una specie appartenente a questo genere. Phelsuma andamanensis (Blyth, 1861) è un endemismo dell'arcipelago dell'Andamane, una catena di isole vulcaniche situate ad Est dell'India che si estende da Nord a Sud, tra il Golfo del Bengala ed il Mare dell'Andaman, sotto giurisdizione Indiana.

Da sempre, svelare il mistero su come e quando, questa specie sia arrivata in Andaman ha occupato diversi studiosi. La dottoressa Ashwini V. Mohan e colleghi, hanno svolto la seguente e più recente (2020) indagine filogenetica e filogeografica con la speranza di far luce su tale interrogativo: "The andaman day gecko paradox: an ancient endemic with pour phylogeographic structure".


Phelsuma andamanensis, maschio (in primo piano) e femmina. Foto di Ashwini V. Mohan

Studiando determinate sequenze di DNA, i ricercatori hanno potuto ipotizzare, dai risultati ottenuti, curiose risposte, seppur gettando basi per nuove domande.
Un primo risultato, ricavato da 123 esemplari campionati su 10 isole dell'arcipelago, è stato ottenere una prova sul distacco cronologico/evolutivo di P. andamanensis dalla linea ancestrale malgascia che risale a 27 milioni di anni fa, solamente 3 milioni di anni dopo l'ipotetica evoluzione del primo rappresentante del genere. Non possedendo reperti paleontologici di antenati (anelli mancanti), non si può, ad ora, ricostruire esattamente il percorso effettuato da tutte le specie ormai estinte per colonizzare l'Andaman.

I dati ricavati dalle analisi dei micro-satelliti del DNA, brevissime sequenze nucleotidiche, ripetute e non codificanti, caratterizzate da numerosi polimorfismi (mutazioni), indicano una possibile distinzione in due macro-popolazioni, riferendosi al "Nord" e "Sud" dell'arcipelago. Queste differenze sono imputabili probabilmente a cause ecologiche più che geografiche. Di contro, i dati ricavati su DNA mitocondriale e nucleare, con frequenze di mutazioni assai più rare, indicano bassa variabilità filogeografica, una cosa insolita, per il seguente motivo: ogni isola dell'arcipelago è distante dall'altra di soli 500m, ad eccezione di Piccola Andaman, a Sud, che dista 50km. Seppur distanza così brevi, le correnti oceaniche che si incanalano tra le isole, hanno un moto in direzione Est-Ovest e non Nord-Sud, ovvero, qualsiasi attraversamento da un'isola all'altra è difficoltoso ed improbabile per un animale così piccolo e vulnerabile anche se trasportato accidentalmente su vegetazione caduta in acqua. Una prima spiegazione all'ubiquità di P. andamanensis è da collocare nel periodo dell'ultima Era Glaciale, nel Pleistocene (tra i 3 milioni di anni fa e gli 11 mila anni fa circa), quando i {tip title="eustatismo" content="L'eustatismo, in geologia, è il fenomeno di innalzamento o abbassamento a scala globale del livello medio dei mari. Lungo le coste esso causa indietreggiamenti e avanzamenti del mare."}livelli eustatici{/tip} erano assai inferiori, data la grande quantità di acqua allo stato solido, da qui, un'emersione delle terre e il collegamento tra le varie isole avrebbe permesso a questi gechi di disperdersi senza problemi. Altro fattore, Homo sapiens giunto in Andamane circa 26 mila anni fa, avendo coltivato, dislocato e commercializzato alberi da frutto (Musa sp., Cocos nucifera, Areca catechu, ecc...), habitat caratteristico di Phelsuma andamanensis, sarebbe stato il principale dispersore di questi gechi lungo tutto l'arcipelago. Questo intreccio di differenze e somiglianze sarebbe quindi una risposta sugli interrogativi principali legati all'ecologia e la storia naturale di questa specie relitta, i cui parenti più stretti abitano isole a migliaia di chilometri di distanza.


Phelsuma andamanensis che ha scelto un banano come dimora. Foto di Ashwini V. Mohan

In ultima analisi, per avvalorare gli studi eseguiti, Mohan e colleghi hanno campionato esemplari di altre due specie andamanesi: Gekko verreauxi e Cyrtodactylus rudibus che occupano nicchie ecologiche assai differenti da P. andamanensis, infatti, trattandosi di gechi notturni, schivi e non colonizzanti alberi da frutto, si ipotizza che non abbiano lo stesso potenziale di dispersione per mano antropica. Infatti, la differenza genetica riscontrata dai ricercatori conferisce valore a questa tesi.

Se da un lato, la situazione appare complessa, dall'altro, lo studio fa luce sugli aspetti principali riguardanti le differenze e somiglianze che sussistono tra le popolazioni di Phelsuma andamanensis e di come l'uomo, spesso involontariamente, sia attore principale nel trasporto e dispersione di specie animali e vegetali.
Come di consueto, in scienza, "più dati ci evidenziano, che servono più dati"... quindi, l'enigma principale rimane: quale percorso hanno effettuato gli antenati di questo geco per giungere in questo arcipelago?



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Letto 797 volte Ultima modifica il Lunedì, 24 Gennaio 2022 14:24