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Categoria: Articoli Veterinari

Diplodactylus galeatus MOM

L'individuo in foto, una femmina di Diplodactylus galeatus, piccolo geco originario dell'Australia, è stata portata nella nostra clinica con un arto compromesso e alcuni residui di muta sul corpo.
I problemi di salute che più frequentemente riscontriamo sono dovuti ad allevamento ed alimentazione scorretti. Nel caso esaminato, la dieta fornita era completa ed attinente a quelle consigliate per animali simili; nonostante ciò a volte patologie simili si verificano lo stesso.
Spero che le informazioni sottostanti spieghino, almeno un minimo, il motivo per cui accadono e come poterle prevenire.

La frattura dell'arto è stata causata da un indebolimento delle ossa. Col tempo, uno squilibrio di calcio e fosforo porta ad una condizione comunemente nota (di solito nei Draghi barbuti) chiamata Iperparatiroidismo Secondario Nutrizionale (NSHP, Nutritional Secondary Hyperparathyroidism), una malattia osseo-metabolica. Questa sindrome si manifesta nel caso di una dieta con bassa percentuale di calcio e fosforo e/o temperature inadeguate unite a mancanza di vitamina D3, fattori che concorrono a ridurre la capacità di assimilazione del calcio. Molti dei nostri rettili, tenuti in cattività, stanno mostrando sintomi ad essa collegabili.

D galeatus arto rotto

Quando i livelli di calcio sono ridotti una piccola ghiandola, detta paratiroidea, rilascia un ormone chiamato ormone paratiroideo (PTH). In questo modo l'organismo cerca di correggere la carenza: attinge dallo scheletro (per questo le ossa appaiono deboli), riassorbe il calcio nei reni e dalla rimozione del fosfato grazie al lavoro di questi ultimi, migliora il bilanciamento generale di calcio e fosforo.
Carenze di calcio, inoltre, possono portare a scompensi neurologici come spasmi, tremori e convulsioni. Fortunatamente in questo soggetto non sono stati riscontrati simili problemi: si muoveva piuttosto bene e riusciva a cacciare autonomamente.

lastra Diplodactylus galeatus

L'obbiettivo del trattamento sarà invertire l'attività dell'ormone paratiroideo, bloccare la perdita ossea che sta causando e supportare la successiva ricrescita scheletrica.
Inizialmente si procederà con l'integrazione di un supplemento di calcio liquido a facile assorbimento, mantenendo i gradienti di temperatura adeguati e con l'aggiunta di vitamina D3.
Nel lungo periodo si dovrà garantire il corretto tipo di gestione fornendo un'alimentazione che assicuri il giusto apporto di calcio e fosforo attraverso la somministrazione di insetti, offerti con un carico intestinale (nutriti poco prima della somministrazione con alimenti vari ed adeguati) qualitativo.
Altro metodo per migliorare l'assorbimento di calcio è tramite l'irradiazione di UVB.
L'UVB è necessario per convertire il colecalciferolo nella forma inattiva della vitamina D nella pelle. La vitamina D inattiva è poi trasformata in vitamina D3 attiva grazie a processi interni a fegato e reni.
La certa affermazione che alcuni rettili, come i gechi notturni, richiedano UVB è attualmente discutibile.
Certo è che le specie notturne possono beneficiare dell'esposizione agli UVB per un periodo ridotto rispetto a quelle diurne e i livelli di vitamina D3 prodotti essere mantenuti adeguatamente anche tramite le sole integrazioni orali. Sebbene queste ultime lavorino bene per la maggior parte degli individui, sono ancora riscontrabili alcuni casi di NSHP nelle specie notturne.
Alla luce di ciò raccomando comunque l'utilizzo di una fonte UVB per permettere loro di regolare i livelli di vitamina D3 al meglio e ridurre il rischio di sviluppare NSHP.

Articolo tradotto da:

 herpvet