Il loro punto di forza è la grande adattabilità alla vita in cattività; infatti, queste specie non necessitano obbligatoriamente di fonti di calore se tenuti in casa e seguono una dieta onnivora, che permette di variare insetti con frutta e appositi prodotti.
A quanto pare i gechi appartenenti alla famiglia Diplodactylidae, che popolano l'arcipelago della Nuova Caledonia, hanno sviluppato abitudini di vita simili tra loro.
Lo stesso vale per le loro necessità ambientali: sono quasi tutti gechi che popolano foreste primarie e secondarie, tanto che il continuo disboscamento mette a rischio la loro esistenza.
Di tutti, il più popolare in cattività è sicuramente il Correlophus ciliatus, conosciuto anche come “geco crestato”; subito a seguire si posiziona il Rhacodactylus leachianus che grazie alla sua stazza ha conquistato tutti gli appassionati di rettili (è il geco vivente più grande al mondo); in terza posizione troviamo Rhacodactylus auriculatus e poi tutti gli altri.
Ma in realtà pochi sanno che le specie di gechi endemiche della Nuova Caledonia sono ben 36, appartenenti ad 8 generi differenti e tutti inclusi nella famiglia Diplodactylidae.
In questo articolo non andrò a trattare nel dettaglio l'allevamento di questi gechi perché oggettivamente a livello generale non cambia nulla.
Andrò invece ad analizzare i singoli generi per dare a tutti la possibilità di conoscere questi interessanti endemismi della Nuova Caledonia.
Bavayia, Dierogekko, Oedodera e Paniegekko
Il genere Bavayia è uno dei primi classificati in Nuova Caledonia, da cui sono stati divisi i generi Dierogekko e Paniegekko. Ho incluso nella descrizione di questi animali anche il genere Oedodera perché, nonostante sia stato recentemente classificato (Bauer et al. 2006), è fenotipicamente molto simile agli altri 3 generi.
I 4 generi contano in totale 23 specie: 12 Bavayia (B. cyclura, B. exsuccida, B. geitaina, B. goroensis, B. montana, B. nubila, B. ornata, B. pulchella, B. robusta, B. sauvagii e B. septuiclavis), 9 Dierogekko (D. baaba, D. inexpectatus, D. insularis, D. kaalaensis, D. koniambo, D. nehoueensis, D. poumensis, D. thomaswhitei e D. validiclavis), 1 Oedodera (O. marmorata) e 1 Paniegekko (P. madjo).




Questo gruppo di gechi è composto da animali poco appariscenti, tutti con colorazioni di base comprese nella gamma del marrone. Anche la livrea è piuttosto criptica, con disegni neri, nocciola, bianchi e in alcune specie sono presenti sfumature di giallo o arancione tenue.





Si tratta di gechi di piccole dimensioni, le specie più grandi come B. robusta, non superano i 17cm di lunghezza totale.
Presentano tutti una conformazione fisica piuttosto robusta e quasi tutte le specie sono munite di una coda molto lunga, quasi quanto il corpo.
Oedodera marmorata a livello macroscopico, si distingue dagli altri generei per le piccole dimensioni (12cm di lunghezza totale), per il collo tozzo e largo almeno quanto la base della testa e per le lamelle subdigitali non separate.
Paniegekko madjo ha caratteri distintivi abbastanza evidenti, con una scatola cranica ben distinta dal corpo, una fisionomia esile ed una colorazione dorsale marrone, interrotta da bande nocciola. Il ventre è sempre grigio chiaro.
I generi Bavayia e Dierogekko sono i più simili tra loro: la principale differenza consiste nella coda che in Dierogekko è più corta e tozza.

Correlophus
Il genere Correlophus è composto da 3 specie: C. belepensis, C. ciliatus e C. sarasinorum.
Si tratta di gechi di medie dimensioni: superano tutti i 20cm di lunghezza totale.


Grazie a Correlophus ciliatus, conosciuto anche come geco crestato, il genere Correlophus è il più conosciuto in cattività, non solo tra i gechi della Nuova Caledonia ma in generale tra i rettili in cattività. Ironia della sorte, fino a metà degli anni novanta, era una specie considerata estinta. Dopo la riscoperta di popolazioni vitali in natura e di alcune importazioni di esemplari vivi, grazie al loro aspetto e la loro prolificità, hanno conquistato l’interesse di tutti gli appassionati.
C. ciliatus e C. belepensis sono due specie molto simili tra loro, infatti ad un occhio poco esperto possono sembrare la stessa specie; sono entrambe gechi crestati.
Osservando meglio questi animali, si può però notare che in C. belepensis le creste si interrompono all’altezza delle spalle, mentre in C. ciliatus si estendono lungo tutto il corpo.
Inoltre C. belepensis presenta alcuni tubercoli di colore bianco nella parte finale del dorso.
Correlophus belepensis prende il nome dall’isola di Belp, che sembra essere il suo unico areale distributivo in tutta la Nuova Caledonia, a differenza di C. ciliatus che si trova in varie zone dell’arcipelago.
C. srasinorum è il più grosso esponente del genere, arrivando a misurare circa 25 cm di lunghezza totale, l’80% dei quali sono costituiti dalla coda.
Non sono animali particolarmente appariscenti; normalmente hanno una livrea abbastanza criptica con diverse tonalità di marrone e, a differenza delle altre due specie di Correlophus, non presentano alcun tipo di cresta. Nonostante ciò, alcuni esemplari mostrano un colore di fondo nero con disegni arancioni. Questi esemplari sono esteticamente molto belli.
Inoltre, esiste una forma chiamata white collar (collare bianco), che si riferisce ad un disegno a “V” alla base della testa, accompagnato da 4/8 spot posti in modo simmetrico sui due lati del dorso. A volte la coda può presentare delle bande bianche.






I gechi appartenenti al genere Correlophus sono tutti capaci di autotomare la coda per autodifesa ma, a parte C. sarasinorum, le altre due specie non sono in grado di rigenerarla.
Eurydactylodes
Il genere Eurydactylodes è composto da 4 specie: E. agricolae, E. occidentalis, E. symmetricus ed E. vieillardi.
Sono tutte e 4 specie di piccole dimensioni e dall’aspetto abbastanza omogeneo tra loro. La specie più grande è Eurydactylodes agricolae: le femmine raggiungono i 15 cm di lunghezza totale, mentre i maschi non superano i 12 cm.
La differenza di taglia tra i due sessi è presente in tutte e 4 le specie.





Questi animali presentano una livrea che ricorda un ramo ricoperto di licheni; non a caso il loro principale sistema di difesa è sostare immobili sui rami, ruotando attorno ad essi nel caso qualcuno si avvicinasse.
In realtà, gli Eurydactylodes hanno un sistema di difesa piuttosto raro e condiviso solo da Strophurus, un genere di gechi endemico dell’Australia. Quando il mimetismo non è più sufficiente, questi piccoli gechi si ergono sulle zampe inarcando la schiena, spalancando la bocca colorata (gialla o arancione) e sollevando la coda, la quale è in grado di spruzzare un liquame vischioso leggermente irritante e dal sapore sgradevole. In questo modo sono capaci di difendersi dai loro predatori e, se anche questo non bastasse, possono sempre ricorrere all’autotomia della coda.
La capacità di spruzzare liquame vischioso è dovuta ad alcune ghiandole poste lungo la coda, dotata di celle di contenimento che, grazie alle contrazioni muscolari, vengono compresse permettendo al liquido di fuoriuscirne ad alta velocità.


Mniarogekko
Il genere Mniarogekko è composto da 2 specie: M. chahoua e M. jalu.
Come il genere Eurydactylodes, questi gechi presentano una livrea altamente mimetica, mostrando disegni e colori del tutto simili a muschi e licheni.





I gechi del genere Mniarogekko hanno una corporatura allungata e longilinea ed alcuni esemplari di M. chahoua raggiungono quasi i 30cm.
Mediamente però, le 2 specie hanno dimensioni più contenute, attorno ai 20-23 cm. Sono gli esemplari di M. chahoua della popolazione di Pine Island che raggiungono le dimensioni maggiori, probabilmente avvantaggiati dall’isolamento geografico.
La coda di Mniarogekko è lunga quasi quanto il corpo e semiprensile, oltre ad essere dotata di lamelle adesive alla sua estremità.
Anche Mniarogekko per difesa può autotomare e rigenerare la coda, ma è curioso come la popolazione di Pine Island faccia eccezione, autotomando la coda ma senza la possibilità di rigenerazione.
Una delle caratteristiche più interessanti di questi gechi è la loro attitudine a proteggere le uova durante la deposizione ed il “nido” durante l’incubazione. Infatti, nel togliere le uova dal punto di deposizione, per poterle incubare, la coppia non esita ad attaccare l’intruso.
Rhacodactylus
Senza dubbio, tra i gechi della Nuova Caledonia, il genere Rhacodactylus è quello più conosciuto in cattività soprattutto perché, fino a pochi anni fa, includeva i generi Correlophus e Mniarogekko (Bauer et al. 2012).
Attualmente il genere Rhacodactylus conta 4 specie:
Rhacodactylus auriculatus, Rhacodactylus leachianus, Rhacodactylus trachycephalus e Rhacodactylus trachyrhynchus.
Le 4 specie sono piuttosto diverse tra loro, eccezion fatta per R. trachycephalus che fino al 2012 era sottospecie di R. trachyrhynchus. Infatti le due specie si distinguono principalmente per dimensione e forma del muso. R. trachyrhynchus raggiunge una lunghezza totale di circa 30cm e la parte superiore del muso ha squame lisce, mentre R. trachycephalus raggiunge i 23cm e le squame del muso sono di forma conica e irregolare.
Queste due specie, oltre ad assomigliarsi molto fenotipicamente, hanno in comune anche una caratteristica fisiologica molto interessante e comune solo ai gechi endemici della Nuova Zelanda: sono, infatti, vivipari. Dopo 4-6 mesi di gestazione le femmine partoriscono cuccioli completamente formati ed autonomi.



Rhacodactylus auriculatus, il più piccolo esponente del genere, con una lunghezza totale di 17cm.
Sono gechi longilinei, anche se spesso in cattività l’eccesso di cibo li rende tozzi.
Hanno una colorazione molto variabile, dal grigio al marrone con alcune tonalità di giallo, con livree a reticolo o a linee longitudinali di solito nere o grigio scuro.
Alcuni esemplari hanno colorazioni appariscenti che comprendono il giallo, il rosso e l’arancione, che può essere presente come livrea, quindi in spot o linee; in altri casi, invece, è il colore predominante.
Il nome della specie “auriculatus” deriva dalla conformazione della testa che presenta 2 escrescenze cornee simili ad orecchie o corna, conferendo a questi gechi l’aspetto di un piccolo drago.
Tra i gechi della Nuova Caledonia è sicuramente tra quelli con un temperamento più nervoso; in cattività non sono rari litigi violenti anche tra femmine.




Rhacodactylus leachianus, il geco gigante della Nuova Caledonia, è la specie più grande dell’arcipelago e del mondo, con dimesioni che raggiungono i 45 cm di lunghezza totale.
Sono gechi tozzi e robusti, la testa è unita al corpo da un collo grosso e forte. A differenza degli altri gechi della Nuova Caledonia, presenta una coda corta rispetto al corpo (circa un terzo della dimensione totale).
Questa specie ha una gamma di colori che, in base all’areale di provenienza, è molto variabile e passa dal giallo al nero con spot bianchi o rosa di varie forme e dimensioni. Lo stesso vale per la lunghezza totale: alcune località di R. leachianus non superano i 20 cm.






Sono animali dalla crescita piuttosto lenta, ma esplosiva; rimangono per mesi ad una lunghezza invariata per poi in pochi giorni raddoppiare la loro dimensione.
Anche la maturità sessuale è tardiva; viene, infatti, raggiunta tra i 2 e i 6 anni, in base alla popolazione.
Un aspetto interessante di questi grossi gechi è che in molti casi sono monogami, soprattutto le femmine, una volta scelto un maschio difficilmente lo cambieranno. In cattività questa caratteristica può rivelarsi un ostacolo alla riproduzione.