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Giovedì, 31 Agosto 2017 20:50

Come scelgo il geco da comprare? In evidenza

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Ultimamente mi sono domandato se c'è stato un cambio di tendenza nella terraristica, se è aumentato il menefreghismo o se semplicemente, ormai, tutti danno per scontato che un animale all'atto dell'acquisto sia sano.

 

header quale geco

 

Mi pongo questo quesito perché, fino a qualche anno fa, erano due le domande base dei neofiti:

"Quale specie è più adatta per iniziare?" e "Come faccio a capire se il geco che voglio compare è sano?".


Ecco, la prima domanda è rimasta una prassi, la seconda, invece, si è estinta.

Fatta premessa che, negli ultimi tempi, gli animali in vendita tendono ad essere in condizioni migliori rispetto al passato, perché nessuno chiede più come scegliere il geco da comprare?
Non credo che improvvisamente i neofiti abbiano sviluppato un occhio clinico fenomenale e, viste certe discussioni sui social, non credo nemmeno che abbiano realmente le nozioni giuste per riconoscere un geco sano da uno che non lo è.
Ovviamente, non parlo di quei casi dove il rettile è più vivo che morto, ma di quelle condizioni particolari che a colpo d'occhio possono sfuggire se inesperti.
Quindi nonostante la quantità di informazioni sempre maggiore, nonostante i negozianti siano diventati mediamente più preparati di anni fa, trovo che sia il caso di rispolverare questo argomento.

Primo punto e molto importante, anni fa c'era una vera e propria guerra contro l'acquisto di animali di cattura, ora sembra tutto lecito.
Bene, non è così lecito; in primis bisogna ricordare che un animale di cattura viene strappato in modo violento dal suo ambiente, stabulato per giorni (a volte mesi) in modo inadeguato, poi spedito in Europa e i soppravvissuti vengono venduti.
Quindi non è questione di pro o contro catture per motivazioni etiche discutibili come "poverino in terrario sta male", ma è proprio una questione di maltrattamento animale.
Oltre al maltrattamento animale, bisogna ricordare che gli esemplari che arrivano sui tavoli delle fiere o nei negozi sono spesso affetti da: stress, parassitosi (interne e/o esterne), disidratazione, malnutrizione, ferite e patologie di vario genere.
Considerando che questi animali debbano abituarsi alla cattività, la somma dei problemi crea prospettive a dir poco nefaste.
Insomma, nella quasi totalità dei casi, comprare animali di cattura vuol dire avere un animale problematico.
Quindi un neofita un po' coscienzioso dovrebbe evitare a priori l'acquisto di animali di cattura, sia per evitarsi dispiaceri, che per la salute del rettile.

Chiarito il punto sugli animali di cattura, elencherò le principali caratteristiche da osservare prima di comprare un geco.


 

La coda:
Non deve avere la colonna vertebrale esposta e non deve essere troppo magra; queste due caratteristiche possono essere dovute ad inappetenza, malnutrizione e/o disidratazione.
Deve essere dritta; a volte una coda leggermente a "zig-zag" è solo dovuta a stress momentaneo (magari il viaggio in una fiera) mentre, quando è molto storta, è un possibile sintomo di carenza di calcio o disidratazione.
Se il geco ha autotomato da poco, controllare che la ferita sia già cicatrizzata ed esente da brutte croste che potrebbero nascondere un principio di necrosi dei tessuti.

coda_zigzag.jpg
Nelle foto: Coda di Goniurosaurus hainanensis con una curvatura anomala - Foto Riccardo Rispoli

 

Gli occhi:
Devono essere sporgenti e non infossati; un leggero infossamento può essere dovuto ad una fase di riposo. L'occhio scavato tutto attorno e completamente infossato nell'orbita è quasi sempre indice di disidratazione.
Nei gechi muniti di palpebra, un animale che tiene sempre gli occhi chiusi può essere fortemente stressato (eccezione fatta per gli albini, che potrebbero essere solo infastiditi dalla luce eccessiva), o avere dei residui di muta che possono provocare infezioni oculari.
Controllare che tra l'occhio e la lente sovraoculare non vi sia liqudo biancastro che potrebbe indicare la presenza di infezione.

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Nella foto: Geco leopardino con muta ritenuta nell'occhio e sulla zampa. L'occhio viene tenuto chiuso per il fastidio prodotto dal lembo di muta, che può portare ad un infezione - Foto dal web

 

Gli arti:
Tutti e 4 gli arti devono permettere al geco di sorreggersi adeguatamente e devono essere dritti.
Gonfiori o inarcature degli arti, possono essere indice di malattia osseo-metabolica (MOM) in stato più o meno avanzato.
Le dita devono essere pulite da residui di muta che possono portare a necrosi e amputazioni.

dita_amputate.jpg leopardino_dita_amputate.jpg
Nella foto: Dita amputate ormai cicatrizzate, a causa di una necrosi per muta ritenuta - Foto Anna Massè

 

La bocca:
Come gli arti, anche la mandibola deve essere dritta e allineata alla mascella, non troppo lunga né troppo corta.
Può succedere che un geco nasca prognato o, a volte, la morbidità ossea causata da MOM può portare ad una deformazione della scatola cranica, facendo risultare mascella o mandibola più corti del normale.
Per verificare che le ossa non siano morbide è sufficiente spingere lievemente con un dito il rostro verso il collo: se il muso si inarca il geco è affetto da malattia osseo-metabolica.

ascesso.jpg
Nella foto: Geco leopardino con evidente granuloma/ascesso posizionato tra occhio e bocca - Foto dal web

 

Aspetto generale:
L'animale non deve essere troppo magro, se si notano leggermente le costole non dovrebbero esserci problemi; se, oltre a quelle, è esposta anche la colonna vertebrale, è ovvio che l'esemplare sia troppo magro. In questi casi potrebbe essere in corso una parassitosi e/o inappetenza. Senza escludere una possibile anoresia, legata a stress e/o altri fattori di salute.
Il geco non deve presentare alcun tipo di ferita, o protuberanza. Gonfiori anomali possono nascondere deformazioni osee o ascessi.

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Nelle foto: Geco leopardino evidentemente sottopeso e disidratato - Foto Anna Massè

 

Parassiti esterni:
Nei gechi i parassiti esterni si riconoscono abbastanza facilmente, sono piccoli punti rossi (spesso appartenenti al genere Geckobia) che si concentrano dove la pelle è più sottile, quindi vicino agli occhi e alle attaccature degli arti. Nei gechi con squame embricate è possibile trovare i parassiti insediati tra esse.
Questi parassiti sono ematofagi, quindi succhiano il sangue dai gechi. Non sono particolarmente pericolosi per la salute dell'animale ma possono compromettere la buna riuscita del cambio della pelle. Ad ogni modo è il caso di intervenire assieme ad un veterinario per rimuoverli.
Fortunatamente è raro trovare altri parassiti esterni sui gechi.

Geckobia.jpg
Nella foto: I puntini rossi tra le dita, sono parassiti appartenenti al genere Geckobia - Foto dal web

 

Parassiti interni:
Ovviamente non è possibile verificare ad occhio se un geco sia affetto da parassiti interni o meno.
Però, se il geco non è troppo magro è già un buon segno, inoltre, è bene verificare se nella scatola in cui viene consegnato siano presenti feci: in quel caso dovranno essere compatte, con una parte bianca (urati) e una nera/marrone.
Feci liquide o molli non sono mai un buon segno.

tokay_magro.jpg
Nella foto: Gekko gecko magro e disidratato, probabilmente affetto da parassitosi - Foto dal gruppo fb Italian Gekko Association

 

Bene, spero che ora siate un po' più preparati sugli animali che andrete a comprare.
Consiglio personale, cercate sempre venditori/allevatori conosciuti, che vi possano garantire animali sani e, perché no, consulenze post vendita.

Letto 8075 volte Ultima modifica il Martedì, 09 Marzo 2021 09:53