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Sabato, 04 Gennaio 2014 16:33

Scheda allevamento - Gekko vittatus - Houttuyn 1782 In evidenza

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Tassonomia e nomenclatura

Famiglia:

  • Gekkonidae

Genere:

  • Gekko

Specie:

  • Gekko vittatus

Sinonimi: 

  • Gekko vittatus - HOUTTUYN 1782
  • Lacerta vittata - GMELIN 1789
  • Lacerta unistriata - SHAW 1792
  • Stellio bifurcifer - SCHNEIDER 1792
  • Gecko vittatus - BRONGNIART 1798
  • Platydactylus vittatus - FITZINGER 1826
  • Lomatodactylus vittatus - VAN DER HOEVEN 1833
  • Platydactylus vittatus - DUMÉRIL & BIBRON 1836
  • Platydactylus bivittatus - DUMÉRIL & BIBRON 1836
  • Platydactylus (Sottogenere:) Scelotretus bivittatus - FITZINGER 1843
  • Platydactylus (Sottogenere:) Scelotretus vittatus - FITZINGER 1843
  • Gecko bivittatus - GRAY 1845
  • Gecko trachylaemus - PETERS 1873
  • Gecko vittatus - BOULENGER 1885
  • Gecko vittatus (variante:) bivittatus - BOULENGER 1885
  • Gecko vittatus - DE ROOIJ 1915
  • Gekko villatus - WHITAKER ed altri 1982
  • Gecko trachyloemus - COGGER ed altri 1983
  • Gekko vittatus - BAUER ed altri 1995
  • Gekko vittatus - RÖSLER 2000

Gekko_vittatus_testa.jpg

Distribuzione

Indonesia (Java, Halmahera), Nuova Guinea, Oceania, Belau, Isole Admirality, Arcipelago di Bismarck, Isole Solomone, Rennell, Bellona, Vanuatu(?), Isole Santa Cruz, Toga, Loh, Tegua e Hiu.

Gekko vittatus distribuzione

Descrizione e abitudini di vita

Gekko vittatus misura circa 25 cm (compresa la coda, che è quasi il 50% della lunghezza totale del geco) e ha una fisionomia snella e slanciata.
La testa è ben distinta dal corpo, gli occhi sono muniti di lente sovraoculare, la sclera ha una colorazione che varia dal giallo ocra all'arancione, la pupilla è nera e verticale.

Gekko_vittatus_occhio.jpg

La bocca è ampia, munita di denti ben evidenti e presenta grandi squame labiali.
Il collo è lungo e robusto e si collega al corpo, allungato e cilindrico.
La coda è lunga e semi-prensile, in posizione di riposo viene tenuta arrotolata su se stessa (la coda rigenerata non sempre ha questa caratteristica).
Gli arti, ben distanziati dal corpo, sono forti e ben sviluppati. Le dita sono piatte e allargate, dotate di lamelle subdigitali adesive.
Gekko_vittatus_zampa.jpg

Tutta la parte dorsale del corpo presenta una colorazione che varia dal giallo ocra al marrone, eccezione fatta per il ventre che è grigio chiaro.
Il nome scientifico "vittatus" deriva dal pattern dorsale di questi animali, che presentano infatti una "V" bianca che parte dagli occhi per unirsi in una linea vertebrale all'altezza della nuca, creando un disegno simile ad una "Y". La coda è invece adornata da alcuni anelli bianchi.
Il pattern dorsale di questo geco non sempre è ben evidente, in alcuni esemplari è appena accennato e di un colore simile al resto del corpo, ma più chiaro.
Gekko_vittatus.jpg Gekko_vittatus_schiena.jpg

Gekko vittatus è notturno e ha abitudini di vita prettamente arboricole, tanto che non scende a terra nemmeno per deporre le uova che vengono incollate a rami, nelle crepe delle rocce, ecc...

Allevamento

In natura Gekko vittatus vive sugli alberi delle foreste pluviali, con temperature diurne attorno ai 30°C e con un'escursione termica notturna di circa 10°C.
L'umidità relativa in queste foreste è piuttosto elevata, si aggira attorno al 80%, quindi in cattività il terrario andrà nebulizzato almeno 2 volte al giorno.
La vaschetta dell'acqua può esser messa nel terrario, ma più per tenere alta l'umidità che per abbeverare i gechi, visto che normalmente preferiscono bere l'acqua che si deposita sulle pareti o sugli arredi del terrario durante le nebulizzazioni.
Il terrario per questa specie deve essere sviluppato in altezza, arredato con rami, cortecce, piante vere (che aiutano a mantenere un buon tasso d'umidità) o finte.
Inoltre sarà indispensabile una fonte di riscaldamento, che può essere costituita da lampade, cavetto o tappetino riscaldante. Questi gechi amano sostare sui rami, quindi la fonte di calore più indicata è la lampada/spot sotto la quale verranno messi diversi rami, su cui gli animali potranno termoregolarsi.
Data l'elevata umidità richiesta da questi gechi, è consigliato un terrario in vetro o plastica, ma se dotato di un buon ricircolo d'aria e di una buona impermeabilizzazione può andare bene anche un terrario in legno, che come pro ha una minore dispersione termica rispetto agli altri materiali.
Gekko vittatus è un animale piuttosto territoriale: è quindi impossibile allevare assieme più maschi, ma, in un terrario piuttosto ampio, è possibile allevare un maschio assieme a due o tre femmine.
Per una coppia le misure minime del terrario sono di 40x50x60(h)cm.

Gekko_vittatus_maschio.jpg

 Terrario naturalistico

Un buon substrato per questo tipo di terrario si può ottenere mettendo un fondo di un paio di centimetri di argilla espansa, che verrà ricoperta con torba e in seguito con corteccia in scaglie per rettili.
Il terrario dovrà essere arredato con numerosi rami e qualche tubo di sughero che sarà utile anche come tana per i gechi. Si possono aggiungere anche pezzi di corteccia di sughero, che come i tubi vengono spesso impiegati come tane e luogo di deposizione delle uova.
Questi gechi grazie alle lamelle subdigitali adesive riescono ad arrampicarsi tranquillamente anche sui vetri, quindi uno sfondo naturalistico non è indispensabile, anche se in terrari con pareti trasparenti coprirne una aiuta a far sentire più riparati gli animali.
All'arredamento vanno aggiunte piante finte e/o vere; le piante finte oltre ad abbellire il terrario sono utili come rifugi per i gechi, mentre le piante vere agevolano il mantenimento di una buona umidità ambientale, oltretutto; piante a foglia larga e rigida come le Sanseveria sp. possono essere usate dalle femmine come luogo di deposizione.
Altre piante vere consigliate per questa specie sono: Scindapsus sp., Maranta leuconeura e Dracena sp..
Da evitare piante con foglie piccole ed esili perché gechi di grossa taglia come Gekko vittatus, correndoci o saltandoci sopra, finirebbero per distruggerle.

terrario_naturalistico_Gekko_vittatus.jpg

Terrario asettico

L'allevamento in terrario asettico non è il massimo della comodità per una specie che richiede molta umidità ambientale, quindi è preferibile il naturalistico.
Purtroppo però capita spesso che questi gechi siano di cattura, quindi probabilmente parassitati e/o malati, quindi durante la quarantena o conseguente periodo di cura andranno stabulati nel modo più sterile possibile.
Per favorire al massimo l'igiene del terrario è utile utilizzare solo arredi e tane finti come tubi di plastica (si possono usare anche quelli di sughero, ma sono meno pratici a livello di pulizia) e qualche pianta.
Come substrato si utilizzerà carta assorbente.
D'obbligo la ciotola dell'acqua e 3 nebulizzazioni giornaliere per non far seccare troppo l'ambiente.

terrario_asettico_Gekko_vittatus.jpg

Alimentazione

Gekko vittatus è prettamente insettivoro e particolarmente vorace, difficilmente rifiuterà una preda.
L'alimentazione sarà basata sui grilli (Acheta domestica, Gryllus sigillatus e G. assimilis) e ogni geco dovrà mangiarne una 9-10 a settimana suddivisi in 2-3 pasti.
Per variare la dieta di questi gechi si possono sostituire alcuni pasti a base di grilli con Blatta lateralis e Blaptica dubia (questa blatte da adulte raggiungono i 4cm, quindi meglio usare una taglia intermedia, 2-2,5cm circa): questi due insetti non hanno controindicazioni, tanto che alcuni allevatori li sostituiscono ai grilli.
Altri ottimi insetti che si possono offrire anche settimanalmente sono: Locusta sp. e Bombyx mori (bachi da seta).
Mentre gli insetti da offrire solo saltuariamente (1 volta al mese, massimo 2 se in piccole quantità) sono le larve di: Tenebrio molitor (tarme della farina), Zoophobas morio (caimani) e Galleria mellonella (camole del miele).
Di questi ultimi insetti le tarme della farina e i caimani si possono offrire in piccole quantità un paio di volte al mese, ad esempio 4-5 tarme o 2-3 caimani (che sono di dimensioni maggiori), mentre le camole della farina, che sono particolarmente grasse, andrebbero somministrate massimo una volta al mese e solo una larva per pasto.
Data la dimensione raggiunta da questi gechi alcuni allevatori offrono anche neonati di topo per variare la loro dieta, alimento non indispensabile e comunque da somministrare solo saltuariamente come le camole del miele.
Alcuni esemplari occasionalmente accettano anche frutta molto matura e zuccherina, come la banana o la pesca. In ogni caso, questi alimenti non sono indispensabili.

Gekko_vittatus.jpg


In cattività la dieta dei gechi non è varia come in natura, quindi per sopperire ad eventuali carenze di minerali o vitamine è indispensabile somministrare integrazioni alimentari.
Per una buona integrazione di calcio è necessario integrare almeno un pasto a settimana con calcio e vitamina D3 (la vitamina D3 serve al metabolismo del geco per sintetizzare il calcio). Ci sono numerosi integratori di calcio in commercio, quello da somministrare settimanalmente deve essere solo calcio e vitamina D3 (un ottimo prodotto è il Repti Calcium Zoo Med con Vitamina D3).
Un altro pasto alla settimana si può integrare con solo calcio, si possono usare prodotti appositi, oppure polverizzare un osso di seppia, o comprare il carbonato di calcio in farmacia.
Il calcio in polvere (senza vitamina D3 che all'aria si deteriora) può esser lasciato in piccolo recipiente nel terrario, così se i gechi ne sentiranno il bisogno potranno leccarlo direttamente da lì.
Una volta ogni 15, uno dei pasti andrà integrato con un multivitaminico per rettili. Anche in questo caso ci sono varie marche che li producono, si consigliano però quelle più conosciute come Zoo Med, Repashy e Exoterra.
Tutti questi integratori sono in polvere, quindi andranno spolverizzati sulle prede prima di essere somministrate.

Dimorfismo sessuale

In Gekko vittatus il dimorfismo sessuale inizia ad esser chiaramente visibile attorno ai 4-5 mesi di vita, età in cui i maschi iniziano ad accentuare i pori preanali e femorali. Inoltre nei maschi, alla base della coda, si possono notare gli emipeni che creano due rigonfiamenti.
Nei maschi adulti sono ben evidenti 51-55 pori preanali e femorali e anche nelle femmine è presente un accenno di queste squame, ma ovviamente meno sviluppate.
Le femmine adulte si possono distinguere dai maschi anche per la presenza di sacche golari che fungono da depositi di calcio.

Gekko_vittatus_femmina.jpg Gekko_vittatus_maschio.jpg

Riproduzione

In cattività la stagione riproduttiva di questi gechi inizia circa ad Aprile e si protrae fino a Settembre, periodo nel quale le femmine depongono 4-6 coppie di uova.

Per indurre l'accoppiamento e dare un riposo metabolico agli animali è necessario un periodo di ciclaggio.
Il ciclaggio consiste nell'abbassamento delle temperature notturne e di quelle nella parte fresca del terrario. A partire da Ottobre, con il normale abbassamento stagionale delle temperature, anche il terrario dei gechi dovrebbe iniziare a diventare più fresco, avendo sempre un punto di basking a 30°-32°C. Attorno a Dicembre, calando gradualmente le temperature, si dovrebbe arrivare ad avere la parte fredda del terrario attorno ai 22°-23°C e una temperatura notturna attorno ai 20°C. Oltra alla diminuzione delle temperature si diminuiranno le ore di luce, passando da un fotoperiodo di 10-12 ore a 7-8.
In caso non si riuscissero ad abbassare le temperature diurne della zona fredda, è importante che si riescano a far scendere quelle notturne. Solitamente in inverno, spegnendo qualsiasi fonte di riscaldamento del terrario, non dovrebbe esser difficile arrivare attorno ai 20°C, anche con il riscaldamento di casa acceso.
Durante i due mesi in cui si effettuerà l'abbassamento delle temperature si diminuiranno le nebulizzazioni giornaliere, passando inizialmente da 2-3 a 1 al giorno e nel mese di Dicembre si nebulizzerà il terrario 1 volta a giorni alterni.
Da Gennaio si ricominceranno ad alzare le temperature, le ore di luce e le nebulizzazioni d'acqua.
A fine ciclaggio, quindi durante il mese di Marzo quando le temperature avranno quasi raggiunto il range ottimale, bisognerà aumentare le nebulizzazioni giornaliere emulando la stagione delle piogge, quindi con 3-4 nebulizzazioni al giorno.
Già a partire da fine Marzo-inizio Aprile il maschio inizierà a corteggiare la femmina, emettendo alcuni vocalizzi ed avvicinandosi a lei muovendo il capo da destra a sinistra in modo scattoso; la femmina a questo punto sarà pronta per ricevere il maschio e glielo comunicherà alzando e serpeggiando la coda.
A questo punto il maschio con la bocca afferrerà la femmina per il collo ed inizierà il vero e proprio accoppiamento.

Gekko_vittatus_female.jpg


Dall'accoppiamento alla deposizione passano circa 2-4 settimane (tempistica che varia in base alle temperature e al momento in cui la femmina inizia ad ovulare) e la gravidanza sarà facilmente visibile osservando la femmina da sotto: infatti nel ventre saranno evidenti 2 masse globose di colore bianco già a partire dai primi 10 giorni dall'accoppiamento.
Gekko vittatus produce uova a guscio duro e adesivo, infatti la specializzazione alla vita arboricola di questa specie ha dato la possibilità alle femmine di non dover scendere al suolo nemmeno per deporre, incollando le uova ai rami, nelle crepe, in anfratti, ecc...
Questa caratteristica delle uova spesso impedisce di poterle mettere in incubatrice, perché incollate a rami, cortecce o addirittura alle pareti del terrario. In realtà le uova di questi gechi sono parecchio coriacee e la possibilità che vengano rotte dai genitori o che non arrivino alla schiusa sono piuttosto remote (ovviamente se i parametri di stabulazione degli adulti sono corretti).
L'unico vero problema inerente a questo tipo di uova si presenta al momento della schiusa, perché i genitori possono predare la prole. Animali regolarmente alimentati tendono a non cibarsi dei piccoli, ma bastano un paio di giorni di ritardo sulla normale somministrazione dei pasti e il rischio diventa una certezza.
Per ovviare a questo inconveniente uno dei metodi migliori è "ingabbiare" le uova: uno dei metodi più semplici è quello di prendere un bicchiere da caffè in plastica, tagliarne il fondo ed incollarvici sopra una zanzariera metallica (meglio evitare quella in plastica perché può esser bucata dagli insetti), a questo si poserà il bicchiere sopra alle uova e lo si fisserà con 2 punti di colla a caldo. In caso la superficie non fosse regolare (come una corteccia o un ramo) conviene adattare il bicchiere ad essa.
La zanzariera metallica fissata al bicchiere ha lo scopo di far passare l'umidità presente nel terrario, dato che queste uova ne hanno assoluto bisogno. In alternativa, usando un riparo chiuso, si può mettere al suo interno un po' di vermiculite o perlite inumidita, ma che non sia a diretto contatto con le uova, e andrebbero inoltre apposti un paio di fori d'areazione.

Gekko_vittatus_eggs.jpg Gekko_vittatus_uova.jpg


Nel caso in cui ci fosse l'opportunità di incubare le uova (perché magari incollate ad una fogli finta, un piccolo ramo, ecc...) sarà importante posarle su di un substrato asciutto (sabbia, argilla, vermiculite, perlite, ecc...) ma con un'umidità ambientale attorno al 90%.
Il metodo migliore è prendere una scatola di plastica tipo quelle per alimenti, riempirla per metà circa con perlite o vermiculite inumidita in proporzione 1:1 (peso acqua:peso substrato), posare sopra il substrato un contenitore ripieno di substrato asciutto e posarvici sopra le uova. Il coperchio o i lati della scatola per alimenti vanno forati per permettere il ricircolo d'aria.
Il tutto andrà riposto in incubatrice a 27°-28°C.

In base alle temperature di incubazione le uova schiudono mediamente in 100-110 giorni, ma possono impiegarne fino a 200. Le uova in incubatrice, grazie alle temperature costanti, tenderanno a rispettare le tempistiche medie, mentre quelle in terrario, in base alle fluttuazioni della temperatura ambientale, potrebbero metterci di più o di meno.
Al momento della schiusa i piccoli misurano circa 6cm, coda compresa.

Gekko_vittatus_schiusa.jpg

Allevamento cuccioli

I neonati di Gekko vittatus vanno riposti singolarmente in piccoli contenitori di plastica (tipo fauna box), o in terrarietti di vetro. Un cubo di 20x20x20cm basterà ad ospitare il cucciolo per 4-6 mesi.
Per i primi 4-5 mesi di vita alcuni allevatori gestiscono più cuccioli nello stesso terrario, per farlo sono necessari spazio e cibo in abbondanza: questo eviterà pericolose competizioni alimentari. Appena gli animali raggiungeranno la maturità sessuale andranno divisi per evitare lotte tra maschi e accoppiamenti precoci.

Gekko_vittatus_gruppo.jpg

Le temperature e l'umidità di allevamento dei piccoli sono identiche a quelle degli adulti.
Come fonte di calore è pratico l'impiego di cavetti o tappetini termici (soprattutto se posizionati a lato del terrario), visto che in una stagione riproduttiva si possono avere anche 10-12 piccoli da stabulare.
Per i primi 15-20 giorni di vita è consigliabile allevare i baby con substrato composto solo da carta assorbente per capire se e quanto si nutrono, dopo questo periodo anche il substrato potrà essere lo stesso degli adulti, oltretutto più pratico della carta per mantenere buoni livelli d'umidità ambientale.
La principale differenza di gestione dagli adulti è l'alimentazione, che nei primi 2 mesi di vita dovrebbe essere giornaliera, somministrando circa 2-3 insetti alla volta. In alternativa si possono somministrare 5-6 insetti a giorni alterni.
A partire dal 3° mese si passerà ad alimentare i gechi a giorni alterni, con 3-4 insetti per pasto, fino al 7°-8° mese quando si passerà ad una dieta identica a quella degli adulti.
Le integrazioni alimentari sono identiche a quelle degli adulti, anche se per i primi 5-6 mesi di vita sarebbe opportuno somministrare calcio + vitamina D3 almeno 2 volte a settimana.

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Curiosità

Gekko vittatus, avendo un areale distributivo piuttosto ampio presenta alcune popolazioni con varianti fenotipiche che differiscono da quella normalmente conosciuta.
Le differenze fenotipiche di queste popolazioni hanno portato i ricercatori a studiarle meglio e a scoprire che i Gekko vittatus delle Isole Palau nell'oceano Pacifico sono in realtà una specie a parte: Gekko remotus (Rösler et al. 2012).

Informazioni aggiuntive

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