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Martedì, 05 Gennaio 2010 15:27

Scheda allevamento - Nephrurus levis - De Vis 1886

Tassonomia e nomenclatura

Famiglia:

  • Carphodactylidae

Genere:

  • Nephrurus

Specie:

  • Nephrurus levis

Sottospecie:

  • Nephrurus levis levis - DE VIS 1886
  • Nephrurus levis occidentalis - STORR 1963
  • Nephrurus levis pilbarensis - STORR 1963

Sinonimi:

  • Nephrurus levis - DE VIS 1886
  • Nephrurus laevis - BOULENGER 1887
  • Nephrurus platyurus - BOULENGER 1887
  • Nephrurus levis - COGGER 2000
  • Nephrurus levis levis - DE VIS 1886
  • Nephrurus levis - DE VIS 1886
  • Nephrurus platyurus - BOULENGER 1886
  • Nephrurus levis levis - WERMUTH 1965
  • Nephrurus laevis laevis - BARTS & HULBERT 2004
  • Nephrurus levis occidentalis - STORR 1963
  • Nephrurus levis occidentalis - STORR 1963
  • Nephrurus occidentalis - WELLS & WELLINGTON 1984
  • Nephrurus laevis occidentalis - KLUGE 1991
  • Nephrurus levis pilbarensis - STORR 1963
  • Nephrurus levis pilbarensis - STORR 1963
  • Nephrurus pilbarensis - WELLS & WELLINGTON 1984
  • Nephrurus laevis pilbarensis - KLUGE 1991
  • Nephrurus levis pilbarensis - RÖSLER 1995

nephrurus_levis_levis.jpg

Il genere Nephrurus è principalmente divisibile in due gruppi:

  1. Pelle lisca (N. deleani, N. laevissimus, N. levis, N. stellatus e N. vertebralis)
  2. Pelle ruvida (N. amyae, N. asper, N. sheai e N. wheeleri (entrambe le sottospecie)

La differenza scaturita dalla struttura della pelle, non è solo fenotipica (visiva) ma influenza anche le abitudini di vita di questi animali, infatti, i gechi del gruppo a "pelle liscia" esposti ad alte temperature hanno un'eccessiva perdita di liquidi e rischiano di morire disidratati in breve tempo, di conseguenza devono necessariamente trovare o scavare rifugi fresci e umidi. Mentre gli appartenenti al gruppo a "pelle ruvida" trattengono una maggior quantità di liquidi e possono di conseguenza sopportare temperature più elevate e passare le giornate in ripari occasionali come cumuli di pietre.

L'identificazione delle tre sottospecie di N. levis non è particolarmente agevole soprattutto per chi non è uno studioso ma un semplice appassionato o allevatore. In questa scheda cercheremo quindi di fornire alcune particolarità più o meno marcate tra le tre sottospecie di Nephrurus levis.

N. levis levis:

La sottospecie nominale di N. levis, presenta una colorazione corporea piuttosto uniforme, che in molti esemplari tende ad inscurirsi sul capo, sul collo e nella zona sacrale (parte dorsale antecedente la coda). Molti esemplari di N. l levis presenta lungo tutta la linea vertebrale una colorazione più chiara del resto del corpo. Sulla nuca sono presenti 3 bande bianche. Il corpo è attraversato da una bandeggiatura di forma irregolare e di colore bianco, in alcuni esemplari le bande sono interrotte e il disegno può diventare simile ad un reticolo. La coda è dello stesso colore del copro e presenta un buon numero di spot bianchi.

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N. levis occidentalis:

Questa sottospecie deve il suo nome scientifico alla sua distribuzione geografica, N. l. occidentalis, proviene infatti dall'Australia Occidentale. Tra le tre sottospecie di Nephrurus levis, N. l. occidentalis è quella che presenta una coda più grande e più appiattita. Questa sottospecie tende a presentare una colorazione corporea piuttosto tenue ed uniforme, molto più vicina al rosa che al rosso, esiste anche una forma con colorazione corporea gialla. La zona cranica e quella sacrale tendono a presentare una colorazione più scura del resto del corpo. N. l. occidentalis può ritenersi la specie con livrea meno appariscente, infatti, il dorso non presenta disegni, ma solo spot bianchi. Alcuni esemplari presentano 2-3 bande bianche sulla nuca e nella zona sacrale.

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N. levis pilbarensis:

N. l. pilbarensis, deve il proprio nome alla regione di Pilbara. Probabilmente la sottospecie di N. levis più semplice da identificare, in quanto N. l. levis e N. l. occidentalis presentano squame granulari golari tutte della stessa dimensione, mentre in N. l. pilbarensis si evidenziano diverse squame di dimensione maggiore alle altre. Nephrurus levis pilbarensis presenta una coda più grande e sottile di Nephrurus levis levis, inoltre, molti esemplari hanno una colorazione caudale diversa da quella del resto del corpo. N. l. pilbarensis raggiunge una dimensione massima superiore a quella della sottospecie nominale (almeno per quanto riguarda le femmine). La livrea di questa sottospecie è molto appariscente, il colore di fondo può essere di varie gradazioni di rosso e come nelle altre sottospecie il capo presenta una colorazione più scura.Tutto il dorso è ricoperto da diversi disegni neri o bruni, che si spezzano in più punti e da numerosissimi spot gialli o bianchi. Alcuni esemplari presentano una linea vertebrale bianca che a volte si protrae anche sulla coda.

nephrurus_levis_pilbarensis.jpg nephrurus_levis_pilbarensis_2.jpg

Distribuzione

Nephrurus levis levis abita la maggior parte delle regioni aride dell'entroterra australiano, Ovest Australia, Nord Australia, Queensland, South Australia e Nuovo Sud.

Nephrurus levis occidentalis è distribuito unicamente in Ovest Australia, nella zona centrale delle coste.

Nephrurus levis pilbarensis è distribuito unicamente nella regione di Pilbara nell'Australia dell'Ovest. 

Descrizione e abitudini di vita:

Nephrurus levis è un geco di medie dimensioni, le femmine adulte misurano dalla punta del muso alla punta della coda circa 14cm, mentre i maschi, tendenzialmente più piccoli, non superano i 10cm (dimensioni variabili anche dalla sottospecie e/o popolazione). N. levis presenta una colorazione di fondo composta da varie tinte calde, rosso, giallo, marrone e arancio con disegni bianchi o gialli. Il ventre è bianco (nella parte precedente della scheda son meglio descritte le colorazioni delle 3 sottospecie di Nephrurus levis). Questa specie presenta una scatola cranica corta e tozza e di forma triangolare. Gli occhi non sono muniti di palpebra mobile, ma da una sorta di lente sovraoculare trasparente, che aiuta a proteggere il bulbo oculare. Non essendo dotati di palpebra mobile, questi gechi utilizzano la lingua per pulire l'occhio da eventuali impurità, come i granelli di sabbia. L'occhio è dotato pupilla verticale di colore nero, l'iride è grigio chiaro, in alcuni esemplari può presentare sfumature scure molto vicine al nero.
Il corpo è cilindrico, corto e tozzo, ricoperto da squame piccole e allineate, che si estendono su tutta la superficie corporea per allargarsi sul capo. Le squame buccali sono larghe e lisce.
Gli arti sono robusti e ben staccati dal corpo, le dita robuste e dotate di unghie sono ottime per scavare e per arrampicarsi su superfici irregolari (questi gechi non hanno capacità adesive su superfici lisce).
La coda corta e larga è un'ottima riserva di grassi e liquidi. L'estremità distale della coda presenta un restringimento e termina con una piccola sfera che il geco utilizza per attuare alcuni segnali visivi. Questa sorta di "manopola" (da questa il nome inglese Knob tail geckos) posta alla fine della coda, sembra contribuire alle funzioni di termoregolazione del geco, e alla percezione delle caratteristiche climatiche circostanti. Nephrurus levis è in grado di autotomare la coda per difendersi da potenziali predatori e come in molti altri gechi questa ricresce ma lievemente differente dall'originale e priva del pomolo finale.

Nephrurus levis è un geco notturno, con abitudini di vita fossorie, infatti questi gechi sono capaci di scavare buche profonde circa 50cm dove passano la maggior parte delle ore del giorno. Nella profondità di questi cunicoli la sabbia è costantemente umida e le temperature inferiori alla superficie, in questo modo i gechi riescono a non morire disidratati a causa delle elevatissime temperature diurne. Durante la notte N. levis esce ad esplorare le zone sabbiose in cerca di prede.

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Allevamento

Come in natura Nephrurus levis trascorre la giornata riposando all’interno delle tane e si ‘attiva’ di notte durante la quale si dedica alla ricerca di cibo. Per una coppia o un singolo esemplare sarà necessario un terrario 40x30x15(h)cm circa. Si possono utilizzare come terrari fauna box o vasche in plastica a patto che siano dotate di un buon ricircolo d’aria. Sia il terrario in vetro che le vasche possono essere privi di coperchio in quanto questi gechi non si arrampicano assolutamente. Molti allevatori alloggiano N. levis in vasche piuttosto basse (13-15cm circa), ciò non arreca alcun danno agli animali, ma in vasche più alte sarebbe possibile aumentare la quantità di substrato, dando così la possibilità di osservare atteggiamenti molto interessanti come le operazioni di "scavo" dei gechi.
Ogni terrario potrà ospitare più femmine ma un solo maschio, questo perchè i maschi di N. levis son molto territoriali e per contendersi un'area combattono violentemente.
Per questi gechi non è strettamente necessaria una vaschetta per l'abbeveramento, a patto che ogni sera si nebulizzi almeno una parete del terrario per permettere agli animali di abbeverarsi. Rimane però consigliabile posizionare nel terrario una vaschetta contenente calcio carbonato.

Sono possibili due metodi d’allestimento del terrario:

Terrario naturalistico

Il terrario naturalistico è molto bello come impatto visivo, ma più difficile da monitorare rispetto ad un terrario semisterile. Come substrato vanno utilizzati 15cm di sabbia del deserto (senza calcio), nella quale il geco potrà scavare tunnel  e tane sotterranee. Per facilitare gli scavi del geco e per evitare cedimenti strutturali, sarà necessario tenere inumidita la parte inferiore del substrato, per effettuare questa operazione si dovrà versare settimanalmente, un po' d'acqua in un angolo del terrario. Un metodo molto pratico e utile per tenere inumidito il "sottosuolo" è l'impiego di un tubicino che poggi direttamente sul fondo del terrario. All'estremita inferiore del tubicino andrà innestata una spugna per filtri da acquario (quelle che solitamente sono blu o nere), in questo modo versando acqua nel tubo il substrato verrà inondato in modo omogeneo.
Molto importanti per Nephrurus levis sono le tane dove trascorre gran parte del giorno, esse possono essere realizzate con corteccia di sughero, noci di cocco spaccate in due, rocce, ecc… le tane dovranno esser ben poggiate al fondo del terrario, così in caso i gechi scavassero intorno ad esse non crollerebbero, causando grossi danni ai piccoli ospiti. Se il terrario è abbastanza grande si possono inserire anche piante grasse senza spine o piccoli cespugli di rami secchi che hanno un grandissimo impatto visivo.
Per abbeverare il geco va bene una piccola ciotola d’acqua, nei negozi di animali oppure online potete trovarne alcune simili a delle rocce molto adatte per il terrario naturalistico.
Se di giorno, occorrerà illuminare il terrario sarà possibile fissare nella parte superiore del terrario un neon (non uvb) a basso vattaggio. Altrimenti è possibile illuminare il terrario con uno spot, che oltre ad illuminare riscalderà il terrario (in estate sarà però importante mettere uno spot di basso wattaggio o addirittura spegnerlo per non surriscaldare eccessivamente l'ambiente).

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Terrario asettico

Il terrario asettico o semi-sterile è visivamente meno piacevole del terrario naturalistico, ma sicuramente più funzionale. Solitamente questo tipo di allestimento viene utilizzato nelle vasche dei sistemi a cassettiera, spesso perchè chi impiega questo metodo ha molti animali da accudire e cerca oltre alle buone condizioni di allevamento, una facile gestione del terrario sopratutto per ciò che riguarda la pulizia e il monitoraggio degli animali.
Il terrario ideale per questo tipo d'allestimento è un fauna box o una semplice vasca di plastica (di quelle che solitamente si acquistano nei negozi di bricolage) a cui verranno apportati dei fori d'areazione.
Come substrato è possibile utilizzare 3-4cm di sabbia (utilizzando la sabbia il terrario sarà minimale e non propriamente asettico) o semplici fogli di carta assorbente.
L'arredamento sarà essenziale, una ciotola per l'acqua e una tana. Il substrato all'interno della tana andrà sempre tenuto inumidito, ma in caso si utilizzasse la carta come substrato, si dovrà creare una tana utilizzando un contenitore per alimenti al quale verrà apportato un foro d'accesso. Nel contenitore si inseriranno 3-4cm di sabbia sempre umida. In questo modo se il geco dovrà mutare o deporre, non avrà problemi a trovare una zona umida in cui farlo. Nel terrario asettico è importante nebulizzare acqua a giorni alterni, sopratutto nel caso in cui si utilizzasse carta come substrato, perchè con il calore si asciuga molto velocemente.
I fauna box o le vasche di plastica tendono ad essere riscaldate dal basso con cavetti o tappetini termici termostatati.

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Nephrurus levis è un geco deserticolo, ne consegue che necessiti di temperature diurne piuttosto elevate, circa 32°-33°C nel punto caldo e 25°-26°C nella zona fredda. Durante la notte sarà però possibile spegnere tutte le fonti di riscaldamento, per emulare la naturale escursione termica notturna. Per quanto si tratti di animali provenienti da climi aridi, sarà buona abitudine, sopratutto nei terrari asettici, nebulizzare acqua a giorni alterni preferibilmente nelle ore serali. Oltre ad innalzare l'umidità, le nebulizzazioni solo utili ai gechi per bere, infatti, non tutti gli esemplari gradiscono bere dalla ciotola.
Nel periodo invernale anche i gechi andranno raffreddati, facendoli entrare in una sorta di letargo, meglio definibile come bruma.
Quest’ultima consiste in una diminuzione del fotoperiodo e delle temperature, infatti si dovranno diminuire le ore di luce da 12-14 a 8-10 e portare le temperature da 32°-33°C a 19°-21°C diurni e 16°-17°C notturni. Naturalmente gli abbassamenti di temperatura e di ore di luce devono avvenire in modo graduale, con l’aiuto di un termostato, in circa due settimane.
La bruma vera e propria senza nessun tipo di riscaldamento deve durare almeno un mese, durante il quale i gechi saranno poco attivi ed andranno alimentati una volta ogni 5-7 giorni, sempre che accettino il cibo.
Allo stesso modo in cui si son fatti entrare i gechi in bruma, li si farà uscire, cioè in circa due settimane si rialzeranno le temperature e le ore di luce.

Alimentazione

Nephrurus levis è un geco molto famelico e mangia qualsiasi tipo di insetto gli venga proposto. Come alimento base devono essere usati grilli e/o blatte. Le prede non dovranno esser più larghe della distanza fra gli occhi del geco (B. lateralis adulte sono perfette come dimensioni per esemplari adulti). Sia blatte che grilli devono essere ben alimentati prima di essere somministrati ai gechi in modo che possano fornire il massimo apporto nutrizionale.

Alla dieta a base di grilli e blatte possono essere aggiunti altri insetti quali:

  • Camole del miele (Galleria mellonella): possono essere somministrate una volta al mese perchè molto grasse.
  • Tarme della farina (Tenebrio molitor): si possono somministrare anche una volta a settimana, come i grilli e le blatte vanno prima ben alimentate.
  • Kaimani (Zophobas morio): vanno somministrati solo ai gechi adulti di adeguate dimensioni. Possono essere somministrati circa 2 volte al mese.

Naturalmente N. levis come altre specie di gechi non vanno sovralimentati  sia perché esiste il rischio di obesità, sia per non compromettere la salute del fegato. Un esemplare adulto può essere alimentato ad esempio con 1-2 insetti adulti 3 volte a settimana.
Per quanto riguarda gli integratori alimentari, le prede vanno spolverizzate 1-2 volte a settimana con calcio e vitamina D3 (integratore acquistabile on line). Mentre nel terrario è possibile lasciare sempre disponibile un tappo di bottiglia, contenente carbonato di calcio (va benissimo l’osso di seppia polverizzato)  che i gechi potranno leccare in caso di necessità.

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo sessuale di questi gechi è ben evidente, come già detto le femmine sono più grandi e massicce mentre i maschi sono di taglia più piccola e minuta. Nella zona cloacale i maschi sono dotati di sacche degli emipeni, che si presentano come due "bozzetti". Queste sacche sono accompagnate lateralmente da uno sperone ciascuna (vedi foto). Guardando gli animali dall’alto la coda dei maschi è leggermente più distaccata dal corpo, rispetto alle femmine. Le femmine al contrario dei maschi non presentano rigonfiamenti e speroni nella zona cloacale.
I giovani Nephrurus levis manifestano il dimorfismo sessule a circa 5 mesi di età.

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Riproduzione

A 7 mesi gli esemplari di N. levis sono pronti alla riproduzione, ma è buona norma attendere il raggiungimento dell'anno di età, in modo che gli animali siano ben formati, in particolare le femmine che dovranno affrontare la produzione delle uova.
La stagione riproduttiva inizia subito dopo la bruma, periodo nel quale i gechi andranno alimentati abbondantemente per prepararli alla riproduzione (in questo caso tenendo i gechi singolarmente sarà possibile valutare le condizioni degli animali prima di unirli per l'accoppiamento vero e proprio).
Quando le temperature arriveranno ad un gradiente di almeno 26°-27°C notturni, il maschio inizierà il rituale di corteggiamento che consiste nel sollevare la coda e farla dondolare facendo vibrare il "pallino" all'estremità della coda. Se la femmina avrà ovulato, quindi sarà ricettiva, eseguirà lo stesso movimento caudale schiacciandosi a terra in segno di sottomissione. Dopo circa un minuto il maschio si avventerà sulla femmina mordendola in testa o sul dorso per tentare d'afferrarla per poi estrarre uno dei due emipeni con il quale feconderà la femmina. Tutto l’accoppiamento dura circa 15 minuti. In caso si allevino i gechi singolarmente, dopo l'accoppiamento è possibile tornare a dividere la coppia.

accoppiamento_1.jpg accoppiamento_2.jpg

 
Dopo 20-30 giorni dall'accoppiamento la femmina deporrà la prima coppia di uova e grazie alla ritenzione spermatica dopo altri 20 giorni circa, deporrà un'altra coppia di uova fino a 3-4 deposizioni con un solo accoppiamento. Per avere la certezza che la femmina riesca ad avere più gravidanze sarà utile far riaccoppiare i gechi tra una deposizione e l’altra, controllando che la femmina sia in buona salute. Una femmina di N. levis può arrivare a deporre fino ad una dozzina di uova per stagione.
Verso metà gestazione, la presenza delle uova sarà abbastanza evidente a causa del gonfiore ventrale della femmina. Un modo efficace per valutare la situazione della gravidanza è sollevare la femmina e osservarne il ventre, in questo modo sarà possibile notare le uova, che si presenteranno come masse biancastre di forma allungata. Quando la femmina sarà in procinto di deporre passerà le notti a scavare buche nel substrato umido o nella tana umida. Di solito la femmina scava per 2-3 giorni prima di deporre, quindi sarà più facile capire dove deporrà.

gravid_female.jpg gravid_female_2.jpg uova_n_levis.jpg



Le uova, che misurano circa 3cm di lunghezza, dopo la deposizione le andranno rimosse il prima possibile dal terrario e sistemate in incubatrice dentro un contenitore contenente acqua e vermiculite (o perlite) in rapporto di peso 1:1.
Esempio:
100gr di vermiculite e 100gr di acqua.
Le uova andranno incubate a temperature comprese tra i 26°C e i 30°C, più basse saranno le temperature e più aumenteranno le possibilità che il geco nasca femmina e viceversa.
Dopo circa 60-80 giorni di incubazione nasceranno i piccoli perfettamente formati e misuranti circa 3-4cm.

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Allevamento cuccioli

Dopo la schiusa il nascituro sarà trasferito in un piccolo contenitore asettico nel quale sarà impiegata carta assorbente come substrato e una tana in cui possa rifugiarsi. In questo contenitore il geco dovrà restare per almeno 3-4 giorni finche non avrà eseguito correttamente la prima muta, poi potrà essere trasferito in un cotenitore più grande stabulato esattamente come gli adulti. Una volta smaltito il nutrimento del sacco vitellino il cucciolo comincerà ad alimentarsi molto voracemente, come prede si possono utilizzare di piccoli grilli e e piccole blatte. I cuccioli andranno alimentati 4-5 volte a settimana.
Durante il primo anno di vita si sconsiglia di brumare i piccoli gechi per evitare eventuali problemi di crescita o di anoressia causati dal digiuno durante il riposo invernale.

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Tutela e protezione

Nephrurus levis, come tutti i gechi australiani è localmente protetto, infatti in Australia per poter detenere uno di questi gechi è necessario richiedere appositi permessi, inoltre ne è vietata lesposrtazione.
I primi N. levis arrivati in cattività, fuori dall'Australia, provengono da studiosi che hanno ottenuto appositi permessi per l'esportazione o dal mercato nero.

Curiosità

L'aspetto piacevole e la facilità dall'evamento di N. levis ha portato molti allevatori di tutto il mondo a selezionare e scoprire nuove colorazioni.  Alcune di queste sono identificabili come la selezione estrema di un determinato carattere, come può essere in N. levis levis - Lava form piuttosto che in N. l. occidentalis - Yellow form, queste due forme di colorazione non sono state create dagli allevatori, ma partendo da esemplari che già presentavano questi caratteri fenotipici hanno selezionato animali che manifestano questi caratteri in modo ancora più evidente. Altre colorazioni come N. l. pilbarensis - Albino form sono veri e propri caratteri genetici.

Di seguito riportiamo alcune foto di N. levis morph:

Nephrurus levis levis:

n_l_levis_red.jpg nephrurus_l_levis_lava.jpg nephrurus_l_levis_stripe.jpg

Nephrurus levis occidentalis:

n_l_occidentalis_pastel.jpg n_l_occidentalis_yellow.jpg

Nephrurus levis pilbarensis:

n_l_pilbarensis_albino.jpg n_l_pilbarensis_patternless.jpg

Informazioni aggiuntive

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