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Sabato, 01 Ottobre 2011 11:52

Scheda allevamento - Strophurus williamsi - Kluge 1963

Tassonomia e nomenclatura

Famiglia:

  • Diplodactylidae

Genere:

  • Strophurus

Specie:

  • Strophurus williamsi

Sinonimi:

  • Diplodactylus williamsi - KLUGE 1963
  • Strophurus williamsi - WELLS & WELLINGTON 1984
  • Strophurus williamsi - GREER 1989
  • Strophurus williamsi - KLUGE 1993
  • Diplodactylus williamsi - COGGER 2000
  • Strophurus williamsi - RÖSLER 2000
  • Strophurus williamsi - MELVILLE ed altri 2004

Fino ad alcuni anni fa questa specie era inclusa nel genere Diplodactylus, ma nel corso degli anni la tassonomia del genere è stata rivisitata e in base a studi di genetica è stato diviso nei generi Diplodactylus, Lucasinum e Strophurus.
La particolarità del genere Strophurus è quella di riuscire a spruzzare dalla coda una sostanza puzzolente e appiccicosa se spaventati.

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Distribuzione

Sono distribuiti nell'Est dell'Australia e sono segnalati negli stati del Victoria, Queensland e New South Wales.



Sono gechi tipici delle foreste di pini sulle colline del Queenslan dove il loro mimetismo funziona maggiormente. Se fortunati e in possesso di un'ottima vista si possono trovare addormentati sui rami durante il giorno. Possono abitare anche altri ambienti avendo una buona adattabilità alle temperature e quindi spingersi in zone più aride e calde.

strophurus_williamsi_wild.jpg

Descrizione e abitudini di vita

Sono gechi lunghi circa 13 cm, la colorazione di fondo è grigio chiaro e la livrea è costituita da parecchi spot neri che costellano tutto il corpo, il quale è di forma cilindrica e affusolata. Alcuni esemplari presentano un disegno reticolato che si estende dai lati della testa fino alla base della coda. Queste due forme vengono distinte con i nomi spotted e reticulated.
La testa è ben staccata dal corpo, ha una forma ovale con squame buccali grandi e ben marcate.
L'interno della bocca presenta una colorazione aposematica nera (lingua, volta palatina e gola) e azzurra (gengive).
Oltre alla bocca anche la coda, lunga e cilindrica, è un utile strumento contro i predatori, potendo spruzzare liquido vischioso e maleodorante e in caso estremo autotomarsi. La coda rigenerata sarà diversa dall'originale ma con le stesse funzioni.
Presentano dei piccolissimi cigli sugli occhi, i quali sono di colore arancione con venature argentee.
La pupilla nera è a forma ellittica e si dilata o contrae a seconda della quantità di luce presente.
Questa specie, come tutto il genere, non presenta palpebre mobili, ma bensì una membrana sovraoculare atta a proteggere l' occhio da detriti o simili.
Lungo tutto il dorso presentano due file di squame ossee che partono dalla nuca e si accentuano sino a diventare delle piccole spine sulla coda.
Sono dotati di lamelle subdigitali con le quali riescono ad arrampicarsi sulle pareti lisce.

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S. williamsi ha abitudini arboricole e trascorre le ore di luce a riposo sopra un ramo, mimetizzandosi alla perfezione con l' ambiente circostante. Nelle ore di buio entra in attività andando a caccia di insetti che cattura con agilità tra i rami e al suolo.

Allevamento

Strophurus williamsi si può allevare in coppia in un terrario 30x30x45(h)cm, in caso si volesse fare un gruppo formato da un maschio e più femmine si dovrà necessariamente aumentare uno dei lati a più di 30cm.
I maschi di questa specie sono molto territoriali e quindi non ne andranno inseriti più di uno per teca.
Essendo gechi che non necessitano di un elevato tasso di umidità, si può ospitare questa specie in un terrario di legno, vetro o plastica.
Nel terrario sono fondamentali le prese d'aria, andranno posizionate ai lati opposti del terrario ad altezze diverse in modo da garantire il riciclo d'aria e evitare ristagni di umidità e anidride carbonica.
Nel terrario andrà inserita una ciotola contenente carbonato di calcio e una tana umida che servirà alle femmine per deporre o per aiutare i gechi a fare la muta in caso non ci fosse sufficiente umidità aerea.
Non necessaria è la ciotola del cibo che si può inserire a piacimento per monitorare meglio il numero di prede cacciate.

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Terrario naturalistico

Il terrario naturalistico avrà come substrato circa 2cm di un misto tra sabbia 70% e fibra di cocco o torba 30%.
Non dovranno mancare molti rami con diametro di circa 1-2cm. Si possono utilizzare anche cortecce tubolari come rifugio, in cui difficilmente i gechi entreranno, preferendo adagiarcisi sopra e rimanere immobili per non farsi vedere, facendo totale affidamento alla loro livrea mimetica.
I rami migliori sono quelli ruvidi e nodosi, sono sconsigliati legni come bamboo o altri arredi lisci, che richiedendo al geco una maggiore presa sulla superficie, possono creare problemi alle articolazioni o al bacino.
Per aumentare la superficie calpestabile e per abbellire il terrario, si può creare una parete rocciosa sui lati della teca.
Come ripari e per completare l'arredo del terrario si possono usare piante finte o vere come: Rhipsalis grandiflora e Sanseveria hahnii. In caso si decidesse di utilizzare piante vere, per il loro benessere, si dovrà installare un neon fitostimolante.

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Terrario asettico

Se si ha un gran numero di animali o esemplari debilitati e li si vuole monitorare meglio o pulire rapidamente si può allestire un terrario asettico.
Il terrario asettico sarà privo di eccessivi arredi e quindi consisterà in carta assorbente come substrato e qualche ramo ben disinfettato.
Per disinfettare i rami basterà bagnarli e lasciarli qualche minuto in forno a 150°C, questa pratica è consigliabile anche nel terrario naturalistico.

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L'acqua andrà fornita tramite una nebulizzata ogni tre giorni, andrà nebulizzato fin che sulle pareti non si saranno formate goccioline che permettono ai gechi di bere.
Durante tutto l' anno, eccezion fatta per il periodo di bruma, le temperature andranno mantenute sui 32°-28°C con circa 5°C di escursione termica notturna.
Queste temperature si otterranno grazie ad uno spot, idoneamente schermato, posizionato all'interno o all'esterno del terrario.
La bruma si effettuerà in inverno, verso Novembre/Dicembre, per simulare il periodo freddo.
Prima di brumare i gechi bisogna assicurarsi di avere animali sani, di almeno un anno e mezzo e che abbiano l' intestino vuoto. Sarà quindi importante non somministrare cibo ai gechi la settimana prima di iniziare la bruma.
Si inizierà a diminuire un ora di luce a settimana fino a passare da 12 a 8 ore di luce giornaliere. Raggiunte le 8 ore si spegnerà definitivamente lo spot per 4-6 settimane.
Finite le 4-6 settimane di bruma si inizierà processo inverso, aumentando temperature, ore di luce e nutrendo a sazietà gli animali.
Durante la bruma bisogna assicurarsi di non nebulizzare il terrario per evitare possibili polmoniti o eccessivi raffreddamenti, per abbeverare i gechi sarà quindi necessario un tappo di bottiglia o un piccolo sottovaso, che conterrà acqua sempre fresca. Nel periodo in cui lo spot è spento è importante che le temperature non scendano mai sotto i 16°C.
Per questa specie è consigliato ma non fondamentale l' utilizzo di un neon uvb al 2% o al 5%.

Alimentazione

La dieta di questa specie è totalmente carnivora.
Sono gechi molto voraci e tendono ad attaccare tutto quello che si muove.
La base della dieta di Strophurus williamsi sono grilli e blatte che andranno somministrati 3 volte a settimana.
Ad ogni pasto si offriranno dalle 2 alle 3 prede, grandi quanto la distanza tra gli occhi del geco.
Oltre grilli e blatte si possono dare molto saltuariamente camole del miele (Galleria melonella), tarme (Tenebrio molitor), bachi da seta (Bombyx mori) e piccole cavallette, ecc...
Sono gechi che tendono facilmente ad avere problemi di obesità e conseguenti appesantimenti del fegato (che in alcuni casi possono evolvere in steatosi epatica), sarà quindi da evitare una dieta basata su tarme e/o camole.
I gechi andranno integrati una volta a settimana con calcio più vitamina D3 e una volta con carbonato di calcio puro, lasciando solo un pasto a settimana senza integrazione.
Oltre la normale integrazione è consigliato utilizzare un multivitaminico per rettili una volta o due al mese, sopratutto con le femmine in riproduzione.

Dimorfismo sessuale

Strophurus williamsi inizia a manifestare un chiaro dimorfismo sessuale verso i 5 mesi di età.
La principale differenza tra i sessi sono le sacche degli emipeni, ben marcate nei maschi.
I maschi inoltre hanno delle squame bianche, simili a speroni, ai lati dei genitali.
Entrambi i sessi presentano pori pre-anali, che sono però molto più visibili nel maschio che nella femmina.
Un'altra caratteristica dimorfica di questa specie è che in età adulta, i maschi rimangono leggermente più piccoli delle femmine.

strophurus_williamsi_female.jpg strophurus_williamsi_male.jpg

Riproduzione

Riprodurre questa specie non è molto difficile se si seguono le giuste regole.
Dopo la bruma, con l'arrivo del periodo caldo, il maschio comincerà a corteggiare la femmina. I display di corteggiamento del maschi, consistono in movimenti scattosi del capo e del corpo e avvicinandosi alla femmina inizia a mordicchiarla lungo tutto il corpo fino all'altezza della nuca, dove la bocca del maschio blocca la femmina. Dopo questa fase di corteggiamento ha inizio l'accoppiamento.
Molti allevatori oltre alla bruma, reputano fondamentale per la buona riuscita della riproduzione di questa specie, allevare separatamente gli esemplari e unirli solo nel periodo dell'accoppiamento, tuttavia, si riescono ad ottenere buoni risultati anche tenendo sempre assieme la coppia o il trio.
Dopo l'accoppiamento e dopo che la femmina avrà ovulato (spesso le femmine che accettano di accoppiarsi hanno già ovuli pronti allo sviluppo) dovranno passare circa 15-20 giorni prima della deposizione delle uova.
Una femmina normalmente compie un massimo di 4 deposizioni l'anno, ogni deposizione è composta da 2 uova per un totale di 8 uova l'anno. Tra una deposizione e l'altra intercorrono circa 20 giorni.
La femmina deporrà le uova nella tana umida o in un angolo del terrario in cui verrà inumidita la sabbia.
Pochi giorni prima della deposizione, la femmina inizia a fare prove di scavo per cercare un luogo adatto alle sue uova, sarà quindi facile trovare il punto di deposizione per poter spostare le uova in incubatrice.
Le uova di questa specie sono a guscio pergamenaceo e andranno incubate su vermiculite o perlite inumidita rapporto 1:1 (substrato:acqua) a temperatura costante di 28°.
La scatoletta in cui andranno posizionate le uova dovrà avere 3-4 piccoli fori d'areazione.
Le uova, che inizialmente saranno lunghe circa un centimetro e mezzo, cresceranno fino al momento della schiusa, questa crescita dell'uovo è dovuta allo sviluppo dell'embrione.
Il periodo di incubazione delle uova dura 60-65 giorni.

strophurus_williamsi_gravid_female.jpg strophurus_williamsi_hatching.jpg

Allevamento cuccioli

Al momento della schiusa i piccoli misureranno 3-4cm e saranno identica agli adulti sia per colori che per livrea.
I giovani andranno stabulati singolarmente con carta assorbente umida come substrato e qualche rametto per arrampicarsi.
L'allevamento dei cuccioli è esattamente come quello degli adulti, anche se andranno nutriti a giorni alterni e in quantità maggiori, integrando 2 volte a settimana con calcio più D3 e una con carbonato di calcio puro lasciano un pasto senza integrazione.
I piccoli inizieranno a mangiare dopo 4-5 giorni dalla nascita, dopo aver consumato tutto il nutrimento del sacco vitellino ancora presente nello stomaco.
Per favorire la caccia, le dimensioni dei box per i baby dovranno essere esigue.

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Curiosità

Questa specie a differenza di molte altre specie di geco non mangia l'exuvia vecchia.

 

 

 

 

 

 

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