Quest'anno acquisterò delle Phelsuma grandis. Ho deciso per queste perchè sono tra le più grandi e belle.
Ho intenzione di acquistare un trio, per ora non m'importa molto l'età, ho già letto un po' di care sheet e al più presto mi munirò di libro.
Ora il problema che mi si pone è quello di allestire un terrario biotopo e funzionale allo stesso tempo.
Il terrario sarà in vetro (scelta migliore per gechi che necessitano d'umidità abbastanza elevata), inoltre con delle canaline (tipo quelle che si usano per far scorrere i vetri) inserirò dei divisori in rete, così che all'occasione potrò separare uno degli esemplari senza doverlo stressare con il cambio di terrario(ovviamente non nel caso di malattia, li servirebbe quarantena e fauna sterile).
Descritta questa impostazione di base ho bisogno dei vostri consigli per risolvere alcuni problemi tecnici.
1) Illuminazione e riscaldamento: necessitano di neon uv-a/uv-b (in che percentuale? 2.0 o 5.0)
Penso che avendo il terrario divisibile in tre la cosa migliore si avere un neon che in lunghezza passa sopra a tutti e tre i comportimenti. Quindi il terrario dovrebbe prevedere una sorta di vano superiore dove alloggiare il neon. Come divisorio tra le gabbie "abitabili" e il neon metterei della rete(so che il vetro filtra gli UV). Secondo voi è ok?
Per quanto riguarda il riscaldamento: Avevo pensato ad un tappetino riscaldante o ad un cavetto ta porre sul fondo così che favorisca l'evaporazione dell'acqua nel substrato (più umidità) e in modo che mantenga una temperatura anche di notte e d'inverno.
Il punto di balsking dovrà essere separato o secondo voi è fattibile gestire il riscaldamento solo con il tappetino.
Nel caso dovessi aggiungere degli spot riscaldanti (il wattaggio si vedrà), li metterei affianco al neon, nel vano superiore; secondo voi riesce a scaldare da li (tenendolo nel vano sarebbe protetto dalla rete senza pericolo che i gechi lo tocchino)?
2) ho sempre sentito dire che le Phelsuma sono molto veloci e "scattose" e quindi nasce il problema dell'apertura del terrario. Su questo fronte sono un po' disorientato.
Le dimensioni non sono ancora fissate ma andrebbero da un minino di 60x40x80.
Con queste dimensioni non saprei bene come fare l'apertura. Avere un'apertura frontale o comunque grande quanto un lato non è troppo pericoloso (per la fuga degli animali)?
La soluzione migliore che ho pensato è questa:
-Fare due aperture laterali di forma circolare ad altezze diverse, come quelle che si usano per il ricambio d'aria. In pratica monterei all'esterno del vetro una specie di telaio (un quadrato di legno con la rete in mezzo per far passare l'aria) rimovibile. Quando rimosso permetterebbe il passaggio del braccio.
-Le due aperture ipotizzate sopra non sono abbastanza per le operazioni di pulizia e altro ma solo per mettere cibo e nebulizzare. Quindi affiancate a quelle due aperture avrei in mente di rendere mobile il ripiano inferiore del vano luci (quello che separa il vano dalla parte abitabile) magari sezionando anche quello in uno o due parti così da aprire il terrario il meno possibile.
In definitiva è ancora tutto un po' confuso. Faccio appello a tutti gli esperti del fai da tè ma soprattutto a tutti quelli che hanno già avuto esperienze con i Phelsuma per spiegarmi come hanno risolto i vari problemi, e come si sono trovati a gestire questi animali.
Grazie in anticipo.
Phelsuma grandis e terrario
Ammazza quanto scrivi!!!
Vedo di risponderti a punti cercando d'essere il più esauriente possibile
Se proprio puoi usare un tappetino fissato esternamente a metà della parete posteriore in modo che i gechi possano fare basking quando ne sentiranno il bisogno.
Inoltre i Phelsuma spesso si fermano a fare basking subito sotto i neon, dove la temperatura non è eccessivamente elevata.
Io ad ogni modo allevo e ho allevato P. grandis senza riscaldamento e non ho mai avuto problemi, al massimo un po' di inappetenza invernale, ma senza notevoli cali di peso.
Senza contare che in breve tempo imparerai come si muovono e saprai gestirli al meglio senza il bisogno di 3000 aperture.
Io ho tenuto Phelsuma in terrari con apertura frontale e superiore ma problemi non ne ho mai avuti, anzi direi che sono tra i gechi che mi sono fuggiti meno
Unica cosa, spesso hai paralto di umidità elevata, ma personalmente non credo che questi gechi abbiano poi una così grande esigenza di umidità, sopratutto se allevati in terrari con piante vive. Io i miei li nebulizzo una volta al giorno e non hanno mai avuto problemi di muta, sia quelli tenuti su carta che quelli tenuti su substrato naturale.
Vedo di risponderti a punti cercando d'essere il più esauriente possibile
E fin qui direi che hai le idee ben chiareMetraton ha scritto:Quest'anno acquisterò delle Phelsuma grandis. Ho deciso per queste perchè sono tra le più grandi e belle.
Ho intenzione di acquistare un trio, per ora non m'importa molto l'età, ho già letto un po' di care sheet e al più presto mi munirò di libro.
Ora il problema che mi si pone è quello di allestire un terrario biotopo e funzionale allo stesso tempo.
Il terrario sarà in vetro (scelta migliore per gechi che necessitano d'umidità abbastanza elevata), inoltre con delle canaline (tipo quelle che si usano per far scorrere i vetri) inserirò dei divisori in rete, così che all'occasione potrò separare uno degli esemplari senza doverlo stressare con il cambio di terrario(ovviamente non nel caso di malattia, li servirebbe quarantena e fauna sterile).
Personalmente ho allevato diverse specie di Phelsuma senza UV e non ho mai avuto problemi e anche Millefanti concorda sul fatto che un'ottima alimentazione possa eliminare l'utilizzo dei neon. Se poi per sicurezza vuoi utilizzarlo, direi che un 2.0% è perfetto.Descritta questa impostazione di base ho bisogno dei vostri consigli per risolvere alcuni problemi tecnici.
1) Illuminazione e riscaldamento: necessitano di neon uv-a/uv-b (in che percentuale? 2.0 o 5.0)
Invece di costruire un vano superiore potresti fare la parte superiore del terrario quasi totalmente in rete così potrai appoggiare il neon direttamente sopra esso.Penso che avendo il terrario divisibile in tre la cosa migliore si avere un neon che in lunghezza passa sopra a tutti e tre i comportimenti. Quindi il terrario dovrebbe prevedere una sorta di vano superiore dove alloggiare il neon. Come divisorio tra le gabbie "abitabili" e il neon metterei della rete(so che il vetro filtra gli UV). Secondo voi è ok?
Personalmente non utilizzerei un tappetino sul fondo del terrario, anche perchè ho notato che i Phelsuma toccano terra quasi esclusivamente per morire (anche quando depongono tendono a rimanere appesi).Per quanto riguarda il riscaldamento: Avevo pensato ad un tappetino riscaldante o ad un cavetto ta porre sul fondo così che favorisca l'evaporazione dell'acqua nel substrato (più umidità) e in modo che mantenga una temperatura anche di notte e d'inverno.
Il punto di balsking dovrà essere separato o secondo voi è fattibile gestire il riscaldamento solo con il tappetino.
Nel caso dovessi aggiungere degli spot riscaldanti (il wattaggio si vedrà), li metterei affianco al neon, nel vano superiore; secondo voi riesce a scaldare da li (tenendolo nel vano sarebbe protetto dalla rete senza pericolo che i gechi lo tocchino)?
Se proprio puoi usare un tappetino fissato esternamente a metà della parete posteriore in modo che i gechi possano fare basking quando ne sentiranno il bisogno.
Inoltre i Phelsuma spesso si fermano a fare basking subito sotto i neon, dove la temperatura non è eccessivamente elevata.
Io ad ogni modo allevo e ho allevato P. grandis senza riscaldamento e non ho mai avuto problemi, al massimo un po' di inappetenza invernale, ma senza notevoli cali di peso.
Diciamo che non si tratta di gechi come i leo o come i Rhacodactylus ciliatus, sono piuttosto schizzate, anche se tendono ad abituarsi alla presenza degli esseri umani, mi è capitato di esemplari che venivano a mangiare l'omogeneizzato dalle mani senza troppe esitazioni.2) ho sempre sentito dire che le Phelsuma sono molto veloci e "scattose" e quindi nasce il problema dell'apertura del terrario. Su questo fronte sono un po' disorientato.
Dimensioni perfette.Le dimensioni non sono ancora fissate ma andrebbero da un minino di 60x40x80.
Personalmente eviterei di impazzire con le aperture, anche perchè solitamente i Phelsuma se vivono in un buon terrario biotopo tendono ad avere rifugi fissi all'interno di esso e nel momento in cui si apre la teca il geco non è propenso ad uscire ma a nascondersi nella sua tana.Con queste dimensioni non saprei bene come fare l'apertura. Avere un'apertura frontale o comunque grande quanto un lato non è troppo pericoloso (per la fuga degli animali)?
La soluzione migliore che ho pensato è questa:
-Fare due aperture laterali di forma circolare ad altezze diverse, come quelle che si usano per il ricambio d'aria. In pratica monterei all'esterno del vetro una specie di telaio (un quadrato di legno con la rete in mezzo per far passare l'aria) rimovibile. Quando rimosso permetterebbe il passaggio del braccio.
-Le due aperture ipotizzate sopra non sono abbastanza per le operazioni di pulizia e altro ma solo per mettere cibo e nebulizzare. Quindi affiancate a quelle due aperture avrei in mente di rendere mobile il ripiano inferiore del vano luci (quello che separa il vano dalla parte abitabile) magari sezionando anche quello in uno o due parti così da aprire il terrario il meno possibile.
Senza contare che in breve tempo imparerai come si muovono e saprai gestirli al meglio senza il bisogno di 3000 aperture.
Io ho tenuto Phelsuma in terrari con apertura frontale e superiore ma problemi non ne ho mai avuti, anzi direi che sono tra i gechi che mi sono fuggiti meno
Unica cosa, spesso hai paralto di umidità elevata, ma personalmente non credo che questi gechi abbiano poi una così grande esigenza di umidità, sopratutto se allevati in terrari con piante vive. Io i miei li nebulizzo una volta al giorno e non hanno mai avuto problemi di muta, sia quelli tenuti su carta che quelli tenuti su substrato naturale.
Ciao,
Manu
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allora avrei pensato a questa soluzione
Metterei dei vetri scorrevoli(anche se non mi sono mai piaciuti molto)
Lascerei anche il piano superiore sollevabile per l'inserzione dei divisori
(dovrò fare un gran lavoro per fare lo sfondo naturalistico)
Poi c'è il particolare del sotto dove metterò una retina per il riciclo d'aria.
Inoltre sopra(non l'ho disegnato) farò comunque un vano luci.
Penso che l'ultimo problema ora sia il riscaldamento.
Secondo voi allora un cavetto o un tappetino da mettere sulla parete verticale di fondo, all'altezza del neon(poco sotto visto che il neon è fuori dall'area abitabile) basta per creare uina zona di basking ad almeno 30°
Metterei dei vetri scorrevoli(anche se non mi sono mai piaciuti molto)
Lascerei anche il piano superiore sollevabile per l'inserzione dei divisori
(dovrò fare un gran lavoro per fare lo sfondo naturalistico)
Poi c'è il particolare del sotto dove metterò una retina per il riciclo d'aria.
Inoltre sopra(non l'ho disegnato) farò comunque un vano luci.
Penso che l'ultimo problema ora sia il riscaldamento.
Secondo voi allora un cavetto o un tappetino da mettere sulla parete verticale di fondo, all'altezza del neon(poco sotto visto che il neon è fuori dall'area abitabile) basta per creare uina zona di basking ad almeno 30°
Metraton
2.2.0 Eublepharis macularius
1.2.3 Rhacodactylus ciliatus
1.1.0 Gekko vittatus
1.1.0 Phelsuma grandis
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Anche io non utilizzo gli UVB, ma solo per gli adulti. Per i babies li ritengo fondamentali. Ho provato ad allevarli con un normale spot e nel giro di un mese mi sono trovato con un geco inappetente, con muta incompleta e che di conseguenza non riusciva ad arrampicarsi. Tolta la muta e rimesso il neon tempo tre o quattro giorni ed è ritornato la fogna che era.Manu ha scritto:Personalmente ho allevato diverse specie di Phelsuma senza UV e non ho mai avuto problemi e anche Millefanti concorda sul fatto che un'ottima alimentazione possa eliminare l'utilizzo dei neon. Se poi per sicurezza vuoi utilizzarlo, direi che un 2.0% è perfetto.Descritta questa impostazione di base ho bisogno dei vostri consigli per risolvere alcuni problemi tecnici.
1) Illuminazione e riscaldamento: necessitano di neon uv-a/uv-b (in che percentuale? 2.0 o 5.0)
Inoltre d'estate nel tardo pomeriggio porto i fauna dei piccoli all'aperto per far prendere loro un po' di sole, che ovviamente è ancora meglio del neon, e le differenze si notano .
Stesso discorso, mai avuto problemi con gli adulti ma con i giovani ritengo che sia meglio nebulizzare anche una seconda volta almeno per quattro o cinque giorni a settimana.Manu ha scritto:Unica cosa, spesso hai paralto di umidità elevata, ma personalmente non credo che questi gechi abbiano poi una così grande esigenza di umidità, sopratutto se allevati in terrari con piante vive. Io i miei li nebulizzo una volta al giorno e non hanno mai avuto problemi di muta, sia quelli tenuti su carta che quelli tenuti su substrato naturale.
Per il resto concordo con Manu.
Se non li conosci già ti posso consigliare Day geckos e Day Geckos in captivity. Il primo è un po' datato ma sono dei bei libri.Metraton ha scritto:al più presto mi munirò di libro.
Alla faccia del lavoroneMetraton ha scritto:allora avrei pensato a questa soluzione
Metterei dei vetri scorrevoli(anche se non mi sono mai piaciuti molto)
Lascerei anche il piano superiore sollevabile per l'inserzione dei divisori
(dovrò fare un gran lavoro per fare lo sfondo naturalistico)
Poi c'è il particolare del sotto dove metterò una retina per il riciclo d'aria.
Inoltre sopra(non l'ho disegnato) farò comunque un vano luci.
Penso che l'ultimo problema ora sia il riscaldamento.
Secondo voi allora un cavetto o un tappetino da mettere sulla parete verticale di fondo, all'altezza del neon(poco sotto visto che il neon è fuori dall'area abitabile) basta per creare uina zona di basking ad almeno 30°
Perchè non valuti un'apertura frontale ad ante?
Per il riscaldamento direi che è perfetto il tappetino poco sotto al neon posto sulla parete posteriore.
Ciao,
Manu
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Secondo me per il discorso umidità dipende anche molto dal posto in cui si abita...qui in provincia di Reggio Emilia l'umitià dell'aria è sempre piuttosto elevata, quini credo sia anche per quello che non ho mai avuto problemi di muta con questi gechi.alessio ha scritto:Anche io non utilizzo gli UVB, ma solo per gli adulti. Per i babies li ritengo fondamentali. Ho provato ad allevarli con un normale spot e nel giro di un mese mi sono trovato con un geco inappetente, con muta incompleta e che di conseguenza non riusciva ad arrampicarsi. Tolta la muta e rimesso il neon tempo tre o quattro giorni ed è ritornato la fogna che era.Manu ha scritto:Personalmente ho allevato diverse specie di Phelsuma senza UV e non ho mai avuto problemi e anche Millefanti concorda sul fatto che un'ottima alimentazione possa eliminare l'utilizzo dei neon. Se poi per sicurezza vuoi utilizzarlo, direi che un 2.0% è perfetto.Descritta questa impostazione di base ho bisogno dei vostri consigli per risolvere alcuni problemi tecnici.
1) Illuminazione e riscaldamento: necessitano di neon uv-a/uv-b (in che percentuale? 2.0 o 5.0)
Inoltre d'estate nel tardo pomeriggio porto i fauna dei piccoli all'aperto per far prendere loro un po' di sole, che ovviamente è ancora meglio del neon, e le differenze si notano .
Stesso discorso, mai avuto problemi con gli adulti ma con i giovani ritengo che sia meglio nebulizzare anche una seconda volta almeno per quattro o cinque giorni a settimana.Manu ha scritto:Unica cosa, spesso hai paralto di umidità elevata, ma personalmente non credo che questi gechi abbiano poi una così grande esigenza di umidità, sopratutto se allevati in terrari con piante vive. Io i miei li nebulizzo una volta al giorno e non hanno mai avuto problemi di muta, sia quelli tenuti su carta che quelli tenuti su substrato naturale.
Per il resto concordo con Manu.
Per il discorso neon sicuramente ai baby aiuta molto con la crescita, ma ho notato che comunque variando molto l'alimentazione i risultati sono comunque ottimi. Certo non scoraggio sicuramente nell'utilizzo degli UVB per i cuccioli, addirittura tu li metti al sole, che meglio di così non si può fare, addirittura il metterli al sole tutte le sere dovrebbe sopperire all'utilizzo dei neon UVB.
Ciao,
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un'apertura ad ante mi paicerebbe molto di più ma l'avevo scarta proprio per il fatto
"apro per spruzzare, spruzzo, sclerano, schizzano fuori"
se mi dite che è abbastanza scongiurato questo pericolo allora la faccio ad ante (che effettivamente mi semplifica un po' le cose).
Anche perchè se mi scappano fuori, sia in salotto che in camera è un casino riprenderle se vanno dietro i mobili.
"apro per spruzzare, spruzzo, sclerano, schizzano fuori"
se mi dite che è abbastanza scongiurato questo pericolo allora la faccio ad ante (che effettivamente mi semplifica un po' le cose).
Anche perchè se mi scappano fuori, sia in salotto che in camera è un casino riprenderle se vanno dietro i mobili.
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Ma al tralasciando il fattore fuga, secondo me anche solo stressarle nell'aprire tutte le volte il terrario non è il massimo, non riesci a nebulizzare tramite una presa d'aria in rete?Metraton ha scritto:un'apertura ad ante mi paicerebbe molto di più ma l'avevo scarta proprio per il fatto
"apro per spruzzare, spruzzo, sclerano, schizzano fuori"
se mi dite che è abbastanza scongiurato questo pericolo allora la faccio ad ante (che effettivamente mi semplifica un po' le cose).
Anche perchè se mi scappano fuori, sia in salotto che in camera è un casino riprenderle se vanno dietro i mobili.
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certo nebulizzare posso farlo dalla rete superiore, ma per inserire il cibo e togliere le feci devo aprire(più o meno quotidianamente)
Metraton
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Giusto,Metraton ha scritto:certo nebulizzare posso farlo dalla rete superiore, ma per inserire il cibo e togliere le feci devo aprire(più o meno quotidianamente)
guarda, io direi che fondamentalmente la percentuale di probabilità che un geco ti scappi dall'apertura ad anta o dalll'apertura scorrevole è la medesima, quindi io opterei per la prima. L'importante è che quando vai ad aprire il terrario tu lo faccia sempre con movimenti tranquilli, in modo che i gechi si spaventino il meno possibile.
Poi come ti avevo già detto i P. grandis quando capiscono che sei una fonte di cibo e non un nemico diventano abbastanza socievoli
Ciao,
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almeno un punto caldo di 29-30°, creato con uno spot, ci vuole
di totte invece non serve nulla.
di totte invece non serve nulla.
- panny
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ehehe..vedo che quell'idea che ti ronzava in testa al nirm alla fine si sta realizzando
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tutti gli uomini nascono liberi , ma ovunque nel mondo sono in catene.
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Io le allevo da anni senza riscaldamento e problemi non ne ho mai avuti, ovviamente in inverno non mangiano quasi nulla.Lalla ha scritto:almeno un punto caldo di 29-30°, creato con uno spot, ci vuole
di totte invece non serve nulla.
Ovviamente un punto a 25°-26°C sarebbe meglio che ci fosse anche durante la stagione fredda.
Ciao,
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