Ho trovato su un sito di compra-vendita un Lepidodactylus lugubris maschio ...prezzo 50€
Che ne dite?
1.0 Lepidodactylus lugubris
i maschi ci sono anche se molto rari.. non è che non esistono.
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su GU una volta avevo letto che c'è un'altissima probabilità che siano steriliLalla ha scritto:i maschi ci sono anche se molto rari.. non è he non esistono.
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Verogiorgio199 ha scritto:su GU una volta avevo letto che c'è un'altissima probabilità che siano steriliLalla ha scritto:i maschi ci sono anche se molto rari.. non è he non esistono.
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Manu
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- guscioduro
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E quella piccolissima percentuale di maschi fecondi, semmai ci fossero, darebbe prole con seppur minima variabilità genetica?
"Tutti i sogni possono diventare realtà se solo abbiamo il coraggio di inseguirli". Walt Disney
''Non discutere con lo stolto, altrimenti la gente che ascolta potrebbe non distinguere chi dei due è lo stolto!'' Oscar Wilde.
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io credo che in cattività non ci sia stato nessun accoppiamento sessuato, anche perchè credo che avrebbe fatto notizia.. penso sia una caratteristica evolutiva della specie, per sopravvivere, al contrario di specie che conservano popolazioni non partenogenetiche, c'è stata la necessità di continuare a procreare per partenogenesi, così che quei pochi maschi che in qualche modo nascono, siano superflui alla sopravvivenza della specie.. ma è l'ipotesi di Giorgio, magari è una gran ballaguscioduro ha scritto:E quella piccolissima percentuale di maschi fecondi, semmai ci fossero, darebbe prole con seppur minima variabilità genetica?
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Ma in realtà se non ricordo male le linee partenogenetiche di L. lugubris presenti in natura beneficiano di una minima variabilità genetica con ibridazioni naturali con altre specie di Lepidodactylus.giorgio199 ha scritto:io credo che in cattività non ci sia stato nessun accoppiamento sessuato, anche perchè credo che avrebbe fatto notizia.. penso sia una caratteristica evolutiva della specie, per sopravvivere, al contrario di specie che conservano popolazioni non partenogenetiche, c'è stata la necessità di continuare a procreare per partenogenesi, così che quei pochi maschi che in qualche modo nascono, siano superflui alla sopravvivenza della specie.. ma è l'ipotesi di Giorgio, magari è una gran ballaguscioduro ha scritto:E quella piccolissima percentuale di maschi fecondi, semmai ci fossero, darebbe prole con seppur minima variabilità genetica?
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wow questa informazione è da aggiungere al bagaglio gecofilo.. fortissimoManu ha scritto:Ma in realtà se non ricordo male le linee partenogenetiche di L. lugubris presenti in natura beneficiano di una minima variabilità genetica con ibridazioni naturali con altre specie di Lepidodactylus.giorgio199 ha scritto:io credo che in cattività non ci sia stato nessun accoppiamento sessuato, anche perchè credo che avrebbe fatto notizia.. penso sia una caratteristica evolutiva della specie, per sopravvivere, al contrario di specie che conservano popolazioni non partenogenetiche, c'è stata la necessità di continuare a procreare per partenogenesi, così che quei pochi maschi che in qualche modo nascono, siano superflui alla sopravvivenza della specie.. ma è l'ipotesi di Giorgio, magari è una gran ballaguscioduro ha scritto:E quella piccolissima percentuale di maschi fecondi, semmai ci fossero, darebbe prole con seppur minima variabilità genetica?
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Praticamente s'incrociano/ibridano?Manu ha scritto:Ma in realtà se non ricordo male le linee partenogenetiche di L. lugubris presenti in natura beneficiano di una minima variabilità genetica con ibridazioni naturali con altre specie di Lepidodactylus.giorgio199 ha scritto:io credo che in cattività non ci sia stato nessun accoppiamento sessuato, anche perchè credo che avrebbe fatto notizia.. penso sia una caratteristica evolutiva della specie, per sopravvivere, al contrario di specie che conservano popolazioni non partenogenetiche, c'è stata la necessità di continuare a procreare per partenogenesi, così che quei pochi maschi che in qualche modo nascono, siano superflui alla sopravvivenza della specie.. ma è l'ipotesi di Giorgio, magari è una gran ballaguscioduro ha scritto:E quella piccolissima percentuale di maschi fecondi, semmai ci fossero, darebbe prole con seppur minima variabilità genetica?
E la prole non sarà mai meticcia/ibrida?
Ripensandoci, la prole potrebbe avere il patrimonio gentico al 99% identico alla madre e 1% al padre, giusto quel minimo di variabilità che serve alla specie, giusto?
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Esatto,guscioduro ha scritto:Praticamente s'incrociano/ibridano?Manu ha scritto:Ma in realtà se non ricordo male le linee partenogenetiche di L. lugubris presenti in natura beneficiano di una minima variabilità genetica con ibridazioni naturali con altre specie di Lepidodactylus.giorgio199 ha scritto:
io credo che in cattività non ci sia stato nessun accoppiamento sessuato, anche perchè credo che avrebbe fatto notizia.. penso sia una caratteristica evolutiva della specie, per sopravvivere, al contrario di specie che conservano popolazioni non partenogenetiche, c'è stata la necessità di continuare a procreare per partenogenesi, così che quei pochi maschi che in qualche modo nascono, siano superflui alla sopravvivenza della specie.. ma è l'ipotesi di Giorgio, magari è una gran balla
E la prole non sarà mai meticcia/ibrida?
Ripensandoci, la prole potrebbe avere il patrimonio gentico al 99% identico alla madre e 1% al padre, giusto quel minimo di variabilità che serve alla specie, giusto?
ed ecco perchè capita che nonostante la partenogenesi nascano cuccioli maschi o fenotipicamente differenti dalla madre
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Ma in realtà i problemi della partenogenesi in specie così "evolute" dovrebbero essere anche tanti altri, infatti sono curioso di vedere per quante generazioni CB potranno riprodursi per partenogenesi senza avere alcun problema.vale92 ha scritto:Anche pechè se no i piccoli sarebbero come un clone della madre!
E a lungo andare non riuscirebbero ad evolversi se dovesse esserci qualche cambiamento climatico.
O almeno credo
Infatti i gechi nati in cattività sono tutti cloni (come la maggior parte di quelli nati in natura), apparte le eccezioni sopra citate
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Quindi L. lugubris possono essere più vulnerabili ai cambiamenti climatici e ai vari parassiti, se non avessero, ogni tanto, quella minima variabilità genetica.
Insomma, non è che abbiano veramente un'asso nella manica...
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Esatto,Oscar ha scritto:Bhe in compenso hanno la possibilità di infestare qualsiasi zona a loro adatta
anche questa è una cosa curiosa e che apre una domanda "Sono realmente così vulnerabili senza variabilità genetica?".
Questo perchè hanno colonizzato mezzo mondo senza grosse difficoltà, e non credo che con loro ci sia sempre un maschio di un'altra specie di Lepidodactylus, quindi la logica dice che le possibilità son due:
1- Le popolazioni alloctone di L. lugubris sono destinate ad estinguersi per mancanza di variabilità genetica.
2- La variabilità genetica data da ibridazioni naturali tra L. lugubris e altre specie di Lepidodactylus è superflua per la loro sopravivenza.
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