Immagine: Esempio di albero filogenetico (Gable et al. 2015)
Le prime basi che portarono alla nomenclatura binomiale sono attribuite ad Aristotele, (300 a.c. circa). Venne definita poi a cavallo del 1600 dal botanico svizzero Gaspard Bauhin. Anche se ad oggi, il merito applicativo di tal sistema viene attribuito a Carl Nilsson Linnaeus, per gli amici Linneo, nella sua famosissima opera "Systema Naturae" (1735) che dalla 10° edizione (1758) venne presa come punto di riferimento iniziale per lo sviluppo delle regole che governeranno la nomenclatura scientifica.
Innanzitutto cos'è una specie? Vari concetti si sono susseguiti nel corso del tempo e dello studio tassonomico, uno di essi è: "La specie è rappresentata da quegli individui, simili tra loro, che incrociandosi generano potenzialmente una prole illimitatamente feconda".
Rimane comunque un concetto mutabile sotto alcuni punti di vista. Ad oggi la genetica e la filogenesi ci aiutano maggiormente in tale situazione.
Regole della nomenclatura binomiale:
- Attribuire un Genus ed un epiteto specifico con lettere appartenenti all'alfabeto latino;
- Il Genus (Genere) in corsivo, con la prima lettera maiuscola;
- L'epiteto specifico, in corsivo minuscolo;
- Tra parentesi, sarebbe corretto riportare il nome del primo descrittore ufficiale e la data dell'anno di descrizione, se il genere è stato poi revisionato. Altrimenti non sono necessarie parentesi.
Qualche esempio:
- Lucasium occultum (King, 1982);
- Ficus heterophylla - Linnaeus, 1781;
- Escherichia coli (Migula, 1895).
Il Genere:
Taxon che identifica un gruppo di specie accomunate tra dolo su basi genetiche, anatomiche, geografiche e che rientrano all'interno della stessa famiglia.
Esempio: Famiglia: Eublepharidae > Genere: Goniurosaurus.
Epiteto Specifico:
Identificativo, attribuito per aggettivo anatomico, appartenenza alla località distributiva o dedicato a terzi. Dedicare una specie a se stessi è possibile, ma visto di cattivo grado dalla comunità scientifica.
In fine, le norme che governano la nomenclatura zoologica sono stabilite dall'International Commission of Zoological Nomenclature e racchiuse nell'International Code of Zoological Nomenclature (per gli zoologi che si occupano di tassonomia, semplicemente "Il Codice"). Attualmente è in vigore la 4° edizione di tale regolamento.
Come negli altri campi d'applicazione, in terraristica l'importanza di utilizzare queste semplici regole permette di identificare inequivocabilmente (tenendo conto di aggiornamenti tassonomici) la specie di cui si intende parlare.
Quindi, ogni qualvolta si intenda chiedere chiarimenti, o cercare informazioni e quant'altro su un determinato animale, assicurarsi di conoscere il corretto "nome e cognome" di esso.