Una reintroduzione possibile grazie ad un progetto di allevamento di Aquatis, con due esemplari nati nel 2019 e altri 14 nel 2022, per una lunghezza che va dai 42 ai 106 centimetri. Dotati di microchip per il trasporto, i rettili hanno viaggiato prima in furgone e poi in aereo: destinazione Agadir, dove si trova il Crocoparc dove saranno ospitati in vista del rilascio in natura.
«Tutto è filato liscio e in totale tranquillità», ha affermato Michel Ansermet, direttore dell'acquario Aquatis, secondo quanto riportato da Ticinonline. Ansermet ha accompagnato i coccodrilli, che sono stati accolti in una vasca attrezzata per loro dove vivranno fino ad aver raggiunto i 130-140 centimetri di lunghezza.
«Dovranno adattarsi alle temperature del Paese e imparare a cavarsela da soli», continua Ansermet. Alcuni degli esemplari resteranno nella struttura marocchina a scopo riproduttivo, mentre «tra un anno, nel maggio 2025, rilasceremo gli altri in natura. Questo avverrà nel sud del Marocco in guelta, cioè in pozze d'acqua nel Sahara».
«La reintroduzione di questa specie è la prima in Africa e la seconda a livello mondiale. Lo zoo di Colonia (Germania) ha reintrodotto in effetti coccodrilli delle Filippine in questo arcipelago nel 2023» ha poi sottolineato Ansermet.
Un’iniziativa che mette in luce l’importanza degli zoo, parchi, acquari e delle strutture dedicate alla gestione e riproduzione di specie minacciate, in ottica di protezione delle stesse e di una loro possibile reintroduzione in aree precedentemente popolate.
Proprio Michel Ansermet, direttore di Aquatis, sarà ospite il prossimo 22 giugno a Peschiera del Garda per la prima edizione del meeting internazionale EcoHerp. L’evento, che vedrà la partecipazione di studiosi di fama mondiale, sarà interamente dedicato proprio alla conservazione delle specie, con un focus sulle iniziative volte alla salvaguardia di rettili e anfibi in cattività e in natura.