Commissione Europea: NO alle liste positive sugli animali esotici!

La Commissione Europea, unitasi il 24 Maggio 2022, ha respinto la proposta di creare una lista bianca europea delle specie animali detenibili.
A farne richiesta i rappresentanti degli stati membri di Cipro, Malta, Lituania e Lussemburgo. Il rappresentante di Cipro, evidenzia come il commercio e la detenzione di specie "esotiche" sia una delle principali fonti di immissione di nuove specie alloctone, fonte di zoonosi e di maltrattamenti profusi verso specie che non ritengono definibili "domestiche", quindi inadatte alla vita con l'uomo.

Discorso del rappresentante di Cipro (estesa)
"Ogni anno milioni di animali selvatici vengono catturati nel loro habitat naturale per essere venduti in tutto il mondo come animali da compagnia. Sappiamo bene che il commercio di specie alloctone è una delle principali minacce per la biodiversità, portando al rischio di estinzione tantissime specie.
Secondo la IUCN, la principale organizzazione dedicata alla conservazione, una specie di uccello su otto affronta questo problema. Spesso i proprietari di animali esotici li rilasciano nei nostri territori e sappiamo che il costo che l'UE deve sostenere per la gestione di specie alloctone è di 12 milioni di euro l'anno.
Gli animali selvatici non si sono evoluti per vivere come animali domestici e soffrono della vita in cattività. Inoltre, hanno particolari esigenze fisiche ed etologiche, che rendono difficile la loro gestione, portando i proprietari ad abbandonarli.
Si stima che oltre il 70% delle malattie e delle zoonosi provenga da animali selvatici. Se diventano animali domestici, aumenta il contatto con l'uomo, il che ha effetti negativi indiretti. Inoltre, pone rischi per la salute umana poiché questi animali possono sviluppare comportamenti aggressivi o predatori.
Sicuramente conoscete la CITES che regolamenta il commercio di animali in via di estinzione definendone le quantità esportabili dalla natura, nel tentativo di combattere i problemi esposti i paesi dell'UE dovrebbero adottare una elenco positivo con un numero limitato di specie allevabili, in questo modo si creerebbe un elenco negativo che includerebbe tutte le specie non detenibili.
L'UE può e deve fare di più per proteggere gli esseri umani, gli animali e speriamo di poter contare sul vostro sostegno."

A sostegno delle motivazione addotte dal rappresentante di Cipro:
Germania, Slovenia, Olanda, Svezia, Grecia, Slovacchia, Finlandia, Croazia, Ungheria, Belgio, Polonia, Portoghese, Danimarca, Estonia, Austria, Bulgaria, Italia, Lettonia e Repubblica Ceca. Inoltre, 2 o 3 paesi, ad esempio la Danimarca, hanno chiesto l'esecuzione di uno studio d'impatto.

La Commissione Europea ha però declinato la richiesta, sostenendo che attualmente esistono già leggi che si occupano di benessere animale, salute e specie alloctone.
Evidenziando come tutti i temi toccati siano assolutamente attuali e prioritari tra gli stati membri, ma che sono necessarie evidenze scientifiche e inconfutabili per attuare qualsiasi piano di contenimento o divieto.

Conclusioni del Commissario (estesa)
"Sappiamo che esistono molti rischi associati alla possibilità che animali selvatici vengano acquistati e considerati animali da compagnia, sia per il benessere animale che per la salute umana.
Il benessere animale è una delle nostre priorità ma lo è anche la tutela della biodiversità.
L'UE dispone già di norme sulla salute degli animali, che si basano su regole internazionali e scientifiche. Queste norme mirano a prevenire la diffusione di zoonosi attraverso il commercio e la movimentazione di questi animali. Non entrerò nel dettaglio delle normative europee già in vigore, ma mi limiterò ad evidenziare 2 punti:
In primo luogo, la strategia dell'UE sulla biodiversità include l'impegno a gestire le specie invasive fino a dimezzare il numero di specie listate come minacciate da quelle alloctone.
L'attuale revisione della nostra legislazione riguarda anche la questione del commercio transfrontaliero di animali da compagnia.
In termini di requisiti di benessere per gli animali trasportati a fini commerciali, la legislazione dell'UE riduce il rischio per il benessere e copre un certo numero di specie considerate animali da compagnia.
I ministri hanno ribadito che la salute è un concetto fondamentale.
Sappiamo che il contatto tra l'uomo e la fauna selvatica può rappresentare un rischio di zoonosi e di eventuali spillover. Per questo è fondamentale che i vari settori coinvolti lavorino alla pianificazione delle risposte in caso di emergenza.
Quando emergono rischi, dovrebbero essere utilizzati meccanismi e sistemi di risposta già esistenti. Abbiamo già sentito in questa discussione l'idea di una valutazione dei potenziali benefici. I ministri hanno ricordato che questo tipo di liste potrebbero essere di difficile applicazione, che bisogna partire dalle regole dell'OMC e che bisogna prima fare in modo che la lista sia più efficace di tutti gli strumenti legislativi e regolamenti attualmente vigenti.
Se me lo permette, le ricordo che le questioni non regolamentate a livello europeo, lo sono a livello degli Stati membri. L'abbiamo appreso attorno a questo tavolo.
Comprendiamo perfettamente che sia fondamentale porsi la domanda sul benessere animale, dei problemi comportamentali e sulla loro salute. Molti Stati hanno sostenuto questa proposta.
Vi suggerisco quindi di andare avanti su questo tema, di esaminare le evidenze scientifiche su cui baseremo il nostro lavoro, un'analisi di impatto e il quadro normativo applicabile, al fine di determinare i passi da seguire.
Gli Stati membri sono invitati a proporre buone pratiche, che ci consentiranno di valutarle ed essere più precisi nel nostro lavoro futuro.
In conclusione, invitiamo gli Stati membri interessati a fornire i loro commenti, affrontando questioni sia di salute che di biodiversità."

 

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Letto 705 volte Ultima modifica il Venerdì, 27 Maggio 2022 09:12