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Martedì, 31 Agosto 2021 16:29

Scheda allevamento - Correlophus sarasinorum - Roux 1913 In evidenza

TASSONOMIA E NOMENCLATURA

Famiglia:
Diplodactylidae

Genere:
Correlophus

Specie:
Correlophus sarasinorum 

Sinonimi:
Rhacodactylus sarasinorum - Roux 1913
Rhacodactylus sarasinorum - Wermuth 1965
Rhacodactylus sarasinorum - Kluge 1993
Rhacodactylus sarasinorum - Rösler 2000
Correlophus sarasinorum - Bauer et al. 2012

La descrizione originale risale al 1913, ad opera di Jean Roux, erpetologo svizzero, che lo inserì all'interno del genere Rhacodactylus. L'epiteto specifico è dedicato a Fritz Sarasin, amico e collega di Jean durante le spedizioni scientifiche in Nuova Caledonia. Dopo 100 anni, lo studio "Revision of the giant geckos of New Caledonia (Reptilia: Diplodactylidae: Rhacodactylus)" (Bauer et al. 2012), ha riclassificato e suddiviso gran parte dei rappresentanti del genere Rhacodactylus, ripristinando il genere Correlophus (Guichenot 1866), nel quale ha incluso C. belepensis (sp. nov.), C. ciliatusC. sarasinorum.

DISTRIBUZIONE

Correlophus sarasinorum è endemico dell'arcipelago della Nuova Caledonia. Il suo areale distributivo è però definito, all'interno della provincia Sud della Gran Terre, nelle regioni di Dumbèa, Mt. Dore, Yaté. Predilige zone boschive, con presenza di corsi d'acqua, terreno sassoso o abbondantemente ricoperto da fogliame, muschio e detriti vegetali. Molto abbondante nella riserva naturale della Riviere Bleue (Yaté).

PARCO DE LA RIVIÈRE BLEUE

DESCRIZIONE E ABITUDINI

Geco dalle dimensioni medio grandi, con una lunghezza totale (rostro-punta della coda) di 25-28cm, ed un peso medio di 55 grammi.


La testa, allungata, può presentare eccessi di pelle alla base del collo. Gli occhi piuttosto sporgenti e a pupilla verticale, sono disposti lateralmente, protetti da una lente sovraoculare, privi di palpebra mobile e la sclera, fitta di reti capillari, è di colore grigio/marrone. Al contrario degli altri appartenenti al genere Correlophus, la parte superiore degli occhi non presentano creste (squame coniche), ma un contorno dermico leggermente frastagliato è comunque riconoscibile. La zona occipitale, a volte, è più robusta negli esemplari maschi.
Il corpo, slanciato, non presenta eccessi dermici, anzi, ha un aspetto particolarmente uniforme ed assieme alla testa, comprende la metà della lunghezza totale dell'animale. La coda è lunga, prensile, di forma cilindrica e con punta conica è un organo fondamentale nell'arrampicata, anche per merito delle setae poste sotto la punta. Grazie all'autotomia è anche un meccanismo di difesa, la coda una volta distaccata si rigenera completamente.
Gli arti sono ben adattati alla vita arboricola, le zampe terminano con 5 dita ciascuna, provviste di lamelle subdigitali adesive (setae) ed unghie. Data la natura prettamente arboricola di questa specie, è stato rinvenuto spesso su arbusti e alberi ad alto fusto, ad altezze comprese mediamente tra 1m e 10m. La vegetazione prevalente, nel suo areale è data da diverse specie di Ficus, sui quali crescono svariate specie epifite, e felci varie. La livrea di C. sarasinorum è varia, tanto che si è sospettato, fino a conferme genetiche contrarie, si trattasse di un complex di almeno 2 specie diverse. Si possono dividere i fenotipi in due categorie: "patternless" e "white spotted/white collared". Come detto sopra, sono solo differenze fenotipiche intraspecifiche, non supportate da prove filogenetiche più consistenti. Dato l'areale distributivo molto ristretto e a tratti frazionato, può essere che in alcune popolazioni sia maggiormente presente uno o l'altro fenotipo per via del basso flusso genico.
La dieta comprende sia materia vegetale che animale, così come per tutti gli altri Diplodactylidae endemici dell'arcipelago.

ALLEVAMENTO

Correlophus sarasinorum è un geco relativamente semplice da gestire.
Le dimensioni del terrario/box per questa specie, devono essere di almeno 40x40x60(h) cm, per singolo o coppia, opportunamente fornito di griglie o fori di areazione. Le temperature casalinghe, di base, sono sufficienti anche se attraverso un'opportuna fonte luminosa non troppo forte come un faretto a led da pochi watt posizionato sul tetto del terrario/box, acceso 10-12h al giorno, si potrà offrire un punto basking molto gradito. Una fonte luminosa data da un tubo o compatta UVB al 5% sarà altrettanto salutare per l'animale, avendo cura di posizionare tale fonte luminosa a una corretta distanza dall'animale e senza barriere di vetro o plastica a schermare la lunghezza d'onda emessa. Oltretutto, attraverso la zona basking, l'escursione termica giorno-notte sarà maggiore e il ciclo luce-buio più marcato.
Il range di umidità si aggirerà attorno al 60% nelle ore diurne, per salire all'80-90% nelle ore serali e notturne, favorito da una sufficiente nebulizzazione con acqua.
Importante ciclare gli animali, secondo i ritmi stagionali. Portando a una media di 20°-22°C diurni, 16°-18°C notturni, in inverno, fino ai 26°-29°C diurni e 22°-24°C notturni estivi. I picchi di temperatura saranno sempre relativi alla zona di basking, se offerta. Periodi prolungati a temperature superiori ai 30°C portano gli animali ad una condizione di stress fisico, con conseguente inappetenza e disidratazione.

Temperature medie Noumea, Nuova Caledonia
Nouméa Gen  Feb  Mar  Apr  Mag  Giu  Lug  Ago  Set  Ott  Nov  Dic 
Minima (°C) 23 23 23 22 20 19 17 17 18 19 21 22
Massima °C)  29 29 29 27 26 24 23 23 24 26 27 29


La convivenza tra più esemplari, se in harem di un maschio e 2 o 3 femmine è possibile, mantenendo sotto controllo scontri di gerarchia e territorialità. Abbondare con le dosi e la quantità le razioni di cibo, così come utilizzare una teca di dimensioni maggiori di quelle descritte in precedenza (almeno 60X60X90). In caso di lotte è opportuno dividere tempestivamente le coppie o ridurre il numero di esemplari nel terrario, questo perché le lotte sono molto violente e possono portare all'uccisione di uno o più soggetti.

Foresta della Nuova Caledonia, habitat di C. sarasinorum

TERRARIO NATURALISTICO

Qualora si volesse rappresentare in maniera fedele l'habitat di C. sarasinorum, sarà necessario arredare il terrario dei tali elementi: un fondo di torba o fibra di cocco, mista ad argilla espansa, muschio e foglie secche (consigliabile l'inserimento di una colonia di isopodi spazzini e/o collemboli), sufficientemente umido. Rami di vario diametro a diverse inclinazioni, tubi di sughero e pezzi di corteccia fungeranno da riparo. Il tutto arricchito da piante come Ficus benjamin, F. austrocaledonica, Bulbophyllum sp. e Guzmania sp., tutte piante presenti anche in Nuova Caledonia. La ciotola dell'acqua non è indispensabile, essa potrà fornire una riserva idrica, a lenta evaporazione ma raramente verrà utilizzata dal geco per l'abbeveraggio, dato che C. sarasinorum preferisce leccare le gocce d'acqua condensata sulle foglie o pareti del terrario durante le nebulizzazioni.
In alternativa, si potrà trovare una soluzione intermedia tra un allestimento naturalistico e uno più spartano: rendendo il tutto più essenziale attraverso l'utilizzo di un fondo di torba, qualche ramo e una corteccia di sughero tubolare. In alternativa si possono usare allestimenti sintetici, come un manicotto da isolamento idraulico in spugna come rifugio tubolare e piante finte.

 Esempi di terrari per Correlophus sarasinorum - Foto dal web  

TERRARIO ASETTICO

Per quanto sia poco utilizzato, se non per motivi particolari (animali in cura, debilitati e sotto controllo), un allestimento asettico comprenderà un fondo di carta assorbente da cucina, tubi di spugna (rivestimenti isolanti idraulici), e ciotole necessarie per l'acqua e il cibo. In questo tipo di allestimento l'eccesso di umidità può essere un problema, l'acqua nebulizzata viene assorbita velocemente dalla carta e senza un corretto ricircolo d'aria si possono generare muffe e funghi, che potrebbero essere fonte di problemi respiratori o necrosi dei tessuti nelle estremità degli arti.

ALIMENTAZIONE

Correlophus sarasinorum come tutti i Diplodactylidae della Nuova Caledonia è onnivoro, per cui la dieta offerta sarà composta da insetti e frutta. Consigliabile, un pasto a settimana, a base di frutta frullata (mango, papaya, banana, pesca, fico, ecc...), addizionata a una moderata quantità di miele, in aggiunta a calcio in polvere e vitamina D3. Esistono anche prodotti liofilizzati appositi, da miscelare ad acqua, utilizzabili come base o come integrazione alla frutta fresca: LL food, Repashy, Habistat e Pangea sono i più consigliati. Questo, offerto in una ciotola, possibilmente posizionata in una zona alta della teca.

Correlophus sarasinorum, mentre si nutre di un preparato per gechi

Un secondo pasto settimanale sarà invece a base di insetti di appropriate dimensioni; i più utilizzati sono grilli, blatte e locuste. A seconda di taglia e specie di insetto, si offrirà la giusta dose (es.: 5 Acheta domestica o 1 Blaptica dubia o 6 Shelfordella lateralis ad esemplare). Sempre addizionando Ca e vit.D3 se non si utilizzano fonti UVB, altrimenti saranno necessarie solo quantità discrete di calcio. Gli insetti possono essere lasciati liberi nella teca e favorire l'attività predatoria, oppure messi in una ciotola "anti-fuga", in modo che l'animale se ne cibi all'occorrenza.
C. sarasinorum è vorace e tende facilmente all'obesità se non si farà attenzione alle dosi e alla composizione dei pasti. Un animale adulto ed in salute, si aggira mediamente tra i 45 ed i 60 grammi di peso.
Nel periodo più freddo dell'anno, mese di gennaio, con temperature attorno ai 18°C, è consigliabile offrire un pasto a settimana, preferibilmente e a base di frutta, con moderata aggiunta di prodotti liofilizzati, dato il rallentamento metabolico fisiologico che non permette una corretta digestione di alimenti più complessi ed eventualmente grassi.

DIMORFISMO SESSUALE

Il dimorfismo sessuale, poco accentuato se si considerano le dimensioni fisiche o altri caratteri secondari, è invece ben riconoscibile se si osservano i caratteri sessuali primari. A partire dall'età di tre mesi, è possibile, attraverso l'utilizzo di una fonte luminosa intensa e concentrata, osservare venature alla base della coda, queste sono i vasi sanguini all'interno degli emipeni, confermando eventualmente il sesso maschile. Senza essere così invasivi, con cuccioli non propriamente collaborativi e delicati, si potrà attendere il quinto mese di vita, per un peso di 12 grammi e ad un'ispezione ventrale della zona cloacale, si potranno riconoscere eventualmente i pori femorale e pre-anali nei maschi, se assenti, si tratterà di femmine. L'aiuto di una lente di ingrandimento è consigliabile.
In età adulta il dimorfismo sessuale è evidente, i maschi presentano un grosso rigonfiamento globoso alla base della coda, sono le sacche contenenti gli emipeni, oltre alla presenza di pori pre-anali nella zona ventrale sopra l'apertura cloacale; entrambe le caratteristiche sono assenti nelle femmine.

RIPRODUZIONE

La riproduzione di C. sarasinorum non è complicata, ammesso che si soddisfino i loro bisogni primari, che gli animali siano in ottima salute e dell'età giusta.
Una volta raggiunta la maturità sessuale, intorno ai due anni di vita ed un peso medio di 50gr per i maschi e 55gr per le femmine, bisognerà ciclare la coppia, meglio se separatamente. Alla fine dell'autunno, sarà opportuno diminuire gradualmente le ore di luce da 12 a 10, arrivando a circa 8 ore di luce durante il mese di Dicembre. Oltre alle ore di luce, andrà diminuita gradualmente anche la temperatura, che giunti al mese di Gennaio per una quarantina di giorni, le temperature dovranno essere preferibilmente intorno ai 16-°18°C. Durante questo periodo, sarà necessario diminuire le dosi e la quantità di cibo. A partire da metà Febbraio, si allungherà gradatamente il fotoperiodo, si inizieranno ad innalzare le temperature e la aumenterà frequenza/abbondanza dei pasti. Arrivati alla prima metà di Marzo, si potrà tentare l'inserimento del maschio nella teca della femmina. Qualora essa fosse ricettiva, non passerà molto tempo prima della copula. Il rituale di corteggiamento del maschio è poco appariscente, limitandosi ad oscillare lateralmente e ritmicamente il capo e leccando la femmina. Una volta posizionatosi parallelamente a lei, la morderà sul collo e avverrà l'accoppiamento, con l'inserimento di uno degli emipeni del maschio nella cloaca della femmina.
Nel caso in cui la femmina non stesse ovulando o non fosse propensa all'accoppiamento sarà bene separare gli animali e ritentare qualche giorno dopo, il rifiuto del maschio da parte della femmina porta spesso a violenti scontri tra i due. Un "trucco" per abituare la femmina al maschio è quello di scambiare alcuni arredi dei terrari, come rami o cortecce, in questo modo gli animali impareranno a riconoscersi grazie ai propri odori.
Dopo un periodo di 30-45 giorni dall'accoppiamento, la femmina inizierà a deporre covate da 1 o 2 uova, a intervalli regolari di altrettanti giorni. Mediamente una femmina in buone condizioni depone 4 volte a stagione riproduttiva, per un totale di 8 uova.


Le uova verranno deposte sul fondo della teca, interrandole in un angolo umido e riparato, oppure all'interno dei sugheri cavi se a contatto con il substrato. Si potrà fornire anche una tana di deposizione: scatola di plastica con foro di ingresso, riempita di torba (o sfagno) che andrà mantenuto più umido rispetto al substrato della teca. Non è raro trovare la femmina parzialmente o totalmente infossata durante la deposizione, o nel tentativo di trovare un punto idoneo alle sue uova.
Per assicurare un maggior numero di nascite e soprattutto evitare il possibile cannibalismo da parte degli adulti verso la prole, le uova andranno rimosse dal terrario e incubate. Utilizzando una semplice scatola di polistirolo come incubatrice, si potrà applicare un termostato ed un tappetino riscaldante, che mantenga i 24°C. Le uova, prima di essere poste nell'incubatrice, andranno adagiate su perlite umida, in rapporto 1:1 con acqua, in una scatoletta di plastica, chiusa, anche se preferibilmente non ermetica. Le tempistiche di incubazione variano mediamente dai 70 ai 90 giorni.

Uova Correlophus sarasinorum
La determinazione dei sessi nei nascituri di C. sarasinorum sembra non dipendere dalle temperature di incubazione. L'unico accorgimento sarà non superare i 28°C, temperature superiori possono essere mortali per gli embrioni.

ALLEVAMENTO DEI CUCCIOLI

Una volta schiuse le uova, i piccoli saranno spostati e allevati all'interno di box di plastica o piccoli terrari, singolarmente o a coppie di schiusa fino ai 4 o 5 mesi di vita, dopo gli scontri per il territorio possono diventare pericolosi.
Le misure idonee per 1 o 2 piccoli sono 20cm per lato circa. In questo caso, si potrà utilizzare carta assorbente come fondo (da non bagnare troppo), da cambiare regolarmente, rametti e cortecce come ripari, una miniatura dell'allestimento degli adulti. Volendo, si può comunque utilizzare muschio di sfagno sul fondo, che tratterrà meglio l'umidità senza creare problemi come la carta fradicia.
Dopo circa una settimana, i piccoli inizieranno ad alimentarsi. Due o tre pasti a settimana composti dagli stessi alimenti degli adulti, ma in dosi e dimensioni minori. Lo stesso discorso vale per temperature e fotoperiodo. I piccoli nati durante l'estate/autunno, se sani e correttamente gestiti, potranno tranquillamente essere ciclati come gli adulti. Seppur vero che in inverno avranno una crescita rallentata, al risveglio, in primavera, avranno invece un incremento della crescita.

TUTELA E PROTEZIONE

Correlophus sarasinorum non è inserito all'interno della lista CITES, pertanto è di libero commercio. Importante sapere comunque che la Nuova Caledonia ha bloccato gli export di animali endemici, da ormai quindici anni, per cui, esclusi gli esemplari raccolti prima dei divieti (dal 1990 in poi), tutti gli altri sono nati in cattività.
Secondo la IUCN, il suo stato di conservazione è "LEAST CONCERN".

CURIOSITÀ

Pur essendo filogeneticamente vicino a Correlophus ciliatus e C. belepensis, come syster species, C. sarasinorum possiede la suddetta capacità di rigenerazione della coda a seguito di autotomia. Il perché le altre due specie del genere Correlophus manchino di tale caratteristica è tutt'oggi un mistero scientifico, il quale necessiterà di ulteriori indagini per arrivare ad una risposta.

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