Prolasso emipene

Bavayia, Correlophus, Dierogekko, Eurydactylodes, Mniarogekko, Oedodera, Paniegekko & Rhacodactylus
Jo-vet
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Salve ragazzi
Prima di tutto è meglio non usare il ghiaccio che peggiora i disturbi circolatori locali. Meglio usare acqua a temperatura ambiente per risciaquare la parte se c'è roba appiccicata, lo zucchero (che poi deve essere risciacquato bene) e isolare l'animale in una teca senza arredi (lo sapete già).
La prima terapia da fare (decisa ed impostata ovviamente da un veterinario) è quella conservativa. Se non ci sono lesioni, necrosi e lo stato dell'organo è buono si prova a riposizionarlo e i punti vanno messi al momento stesso. Se riprolassa ugualmente (o non rientra) ma l'organo è comunque normale si può tenere l'animale isolato per un po' e con terapia locale e tanta pazienza si può avere la risoluzione del caso. Ovviamente se si sceglie questa strada l'animale salta la stagione riproduttiva.
L'amputazione è l'ultima cosa da fare o va fatta quando l'organo è compromesso (necrosi).
Ho avuto un caso personalmente, il mio maschio che la sera stessa del primo giorno di accoppiamento ha avuto un prolasso che non ha nemmeno voluto saperne di rientrare, quindi mi preparavo per l'amputazione. Lo stato dell'organo però era normale e alla fine ho scelto di provare a tenerlo isolato lasciandolo in un fauna box spoglio e facendo terapia locale. Col passare dei giorni l'emipene s'è sgonfiato completamente ma non rientrava (nei prolassi anche i muscoli subiscono lesioni che possono rendere irreversibile il problema e quindi l'amputazioen è da farsi poi). Un po' perchè sono testarda, un po' perchè ho avuto imprevisti che ritardavano l'amputazione (tanto il geco era mio :P), un bel giorno (circa 3 settimane) prendo il geco per controllare e decidere il da farsi e l'emipene rientra. Altre 2-3 settimane dopo il geco era a divertirtsi a turno con le femmine e fortunatamente (temevo) non s'è ripresentato il problema.
Ho avuto lo stesso risultato anche con emipeni (uno anche con punta necrotica) di due tartarughe terrestri.
Il prolasso può dipendere da varie cause, una femmina irruenta, un maschio debilitato, lesioni neurolgiche, infezioni, etc..
Amputare in modo drastico dopo soli due giorni è troppo estremo , ma questo è un mio parere. Ovviamente se anche dopo la risoluzione avvenuta con successo lo stesso emipene prolassa allora l'amputazione è d'obbligo.
Medico Veterinario per animali esotici e non convenzionali
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Michele
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capito... mi sento quasi in colpa per averglielo fatto amputare ora... :(
Jo-vet
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Mi spiace, la mia risposta non voleva procovare ciò, era solo a titolo informativo. Ha comunque l'altro emipene :wink:
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Tarantonio
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Jo-vet ha scritto:Salve ragazzi
Prima di tutto è meglio non usare il ghiaccio che peggiora i disturbi circolatori locali. Meglio usare acqua a temperatura ambiente per risciaquare la parte se c'è roba appiccicata, lo zucchero (che poi deve essere risciacquato bene) e isolare l'animale in una teca senza arredi (lo sapete già).
La prima terapia da fare (decisa ed impostata ovviamente da un veterinario) è quella conservativa. Se non ci sono lesioni, necrosi e lo stato dell'organo è buono si prova a riposizionarlo e i punti vanno messi al momento stesso. Se riprolassa ugualmente (o non rientra) ma l'organo è comunque normale si può tenere l'animale isolato per un po' e con terapia locale e tanta pazienza si può avere la risoluzione del caso. Ovviamente se si sceglie questa strada l'animale salta la stagione riproduttiva.
L'amputazione è l'ultima cosa da fare o va fatta quando l'organo è compromesso (necrosi).
Ho avuto un caso personalmente, il mio maschio che la sera stessa del primo giorno di accoppiamento ha avuto un prolasso che non ha nemmeno voluto saperne di rientrare, quindi mi preparavo per l'amputazione. Lo stato dell'organo però era normale e alla fine ho scelto di provare a tenerlo isolato lasciandolo in un fauna box spoglio e facendo terapia locale. Col passare dei giorni l'emipene s'è sgonfiato completamente ma non rientrava (nei prolassi anche i muscoli subiscono lesioni che possono rendere irreversibile il problema e quindi l'amputazioen è da farsi poi). Un po' perchè sono testarda, un po' perchè ho avuto imprevisti che ritardavano l'amputazione (tanto il geco era mio :P), un bel giorno (circa 3 settimane) prendo il geco per controllare e decidere il da farsi e l'emipene rientra. Altre 2-3 settimane dopo il geco era a divertirtsi a turno con le femmine e fortunatamente (temevo) non s'è ripresentato il problema.
Ho avuto lo stesso risultato anche con emipeni (uno anche con punta necrotica) di due tartarughe terrestri.
Il prolasso può dipendere da varie cause, una femmina irruenta, un maschio debilitato, lesioni neurolgiche, infezioni, etc..
Amputare in modo drastico dopo soli due giorni è troppo estremo , ma questo è un mio parere. Ovviamente se anche dopo la risoluzione avvenuta con successo lo stesso emipene prolassa allora l'amputazione è d'obbligo.
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Manu
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Jo-vet ha scritto:Salve ragazzi
Prima di tutto è meglio non usare il ghiaccio che peggiora i disturbi circolatori locali. Meglio usare acqua a temperatura ambiente per risciaquare la parte se c'è roba appiccicata, lo zucchero (che poi deve essere risciacquato bene) e isolare l'animale in una teca senza arredi (lo sapete già).
La prima terapia da fare (decisa ed impostata ovviamente da un veterinario) è quella conservativa. Se non ci sono lesioni, necrosi e lo stato dell'organo è buono si prova a riposizionarlo e i punti vanno messi al momento stesso. Se riprolassa ugualmente (o non rientra) ma l'organo è comunque normale si può tenere l'animale isolato per un po' e con terapia locale e tanta pazienza si può avere la risoluzione del caso. Ovviamente se si sceglie questa strada l'animale salta la stagione riproduttiva.
L'amputazione è l'ultima cosa da fare o va fatta quando l'organo è compromesso (necrosi).
Ho avuto un caso personalmente, il mio maschio che la sera stessa del primo giorno di accoppiamento ha avuto un prolasso che non ha nemmeno voluto saperne di rientrare, quindi mi preparavo per l'amputazione. Lo stato dell'organo però era normale e alla fine ho scelto di provare a tenerlo isolato lasciandolo in un fauna box spoglio e facendo terapia locale. Col passare dei giorni l'emipene s'è sgonfiato completamente ma non rientrava (nei prolassi anche i muscoli subiscono lesioni che possono rendere irreversibile il problema e quindi l'amputazioen è da farsi poi). Un po' perchè sono testarda, un po' perchè ho avuto imprevisti che ritardavano l'amputazione (tanto il geco era mio :P), un bel giorno (circa 3 settimane) prendo il geco per controllare e decidere il da farsi e l'emipene rientra. Altre 2-3 settimane dopo il geco era a divertirtsi a turno con le femmine e fortunatamente (temevo) non s'è ripresentato il problema.
Ho avuto lo stesso risultato anche con emipeni (uno anche con punta necrotica) di due tartarughe terrestri.
Il prolasso può dipendere da varie cause, una femmina irruenta, un maschio debilitato, lesioni neurolgiche, infezioni, etc..
Amputare in modo drastico dopo soli due giorni è troppo estremo , ma questo è un mio parere. Ovviamente se anche dopo la risoluzione avvenuta con successo lo stesso emipene prolassa allora l'amputazione è d'obbligo.
Non è la prima volta che su IG diciamo che alcuni veterinari sono un po' frettolosi nel voler amputare...però senza vedere l'animale è difficile giudicare cosa fare.
Come a volte non è da escludere che il veterinari punti all'amputazione per evitare i problemi legati a clienti poco responsabili...

Se trovo una vecchia discussione la linko ;)
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Manu
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Michele
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be a me l'emipene sembrava sano e non ci stava niente di appiccicato e l'organo era roseo e pulito quindi mi sta dispiacendo.
il veterinario però dubito abbia aputato per paura che non seguissi ciò che diceva dato che è un amico e mi conosce... in ogni caso mi servirà per la prossima volta... grazie :D
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vale92
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Ricordo che anche nel mio caso ( quello della discussione linkata mi pare ) l'emipene era in buone condizioni!
Ma il veterinario ha deciso di amputare lo stesso!
E' che come te presumo, io non mi fidavo ad aspettare!
6.6.4 Eublepharis Macularis
1.1 Rhacodactylus Sarasinorum
1.1 Oedura Castelnaui
1.0 Paroedura Picta
0.0.2 P.rangei
1.0 N.milii

inventrice e niente popò di meno che giocatrice n° 1 di "indovina di chi sono figlio"
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