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Martedì, 16 Novembre 2021 13:06

SAVE THE SPECIMENS: DA ESEMPLARI DECEDUTI A CAMPIONI MUSEALI, UN PERCORSO VIRTUOSO PER L'ERPETOCOLTURA In evidenza

La valorizzazione dell'erpetocoltura (altresì detta terraristica o terrariofilia) sul piano scientifico e di ricerca accademica, può trovare applicazione anche tramite la conservazione di campioni di esemplari deceduti.

È ben noto infatti, come i musei di storia naturale gestiscano e conservino collezioni scientifiche, così definite, di campioni o "voucher", vale a dire di organismi (animali e vegetali), preservati con varie tecniche. L'importanza di questi reperti naturalistici risiede in primo luogo nel documentare la biodiversità del nostro pianeta. Ogni nuova specie scoperta richiede infatti il deposito della serie tipica, cioè degli esemplari su cui avviene la descrizione formale della specie (olotipo o olotipo + paratipi). Tali campioni necessitano di essere corredati di varie informazioni documentali, fra cui la provenienza geografica, la data di raccolta, di un codice identificativo e, ovviamente, del nome scientifico (composto da genere e specie, p.e. Eublepharis macularius).


Paradactylodon gorganensis, esemplare in allevamento (Foto e animale di: Giuseppe Molinari)

Ad oggi, poter disporre di una ricca e fornita collezione naturalistica, permette ai musei di studiare, comparare e approfondire le differenze morfologiche, genetiche e biogeografiche di tali specie, arricchendo le nostre conoscenze tassonomiche e filogenetiche. Sui campioni conservati si possono ovviamente effettuare anche altri tipi di analisi, fra cui di carattere anatomico, ecologico e patologico. Fornire esemplari provenienti dal pet-trade può altresì permettere di ottenere dati relativi al dimorfismo sessuale e all'età, anche con con l'applicazione di metodiche scheletrocronologiche, in particolare quando si tratta di esemplari wc (wild caught). Anche gli esemplari cb (captive bred) sono utili perché consentono di creare serie di riferimento per i morph (ciò è soprattutto evidente per le specie allevate e riprodotte da diverse generazioni).
Dunque, i voucher sono estremamente utili e costituiscono la base su cui poter effettuare ricerche sulla biodiversità mondiale, anche e perché molte specie sono poco note. Ed è il motivo per cui i musei di storia naturale possono essere considerati come vere e proprie biblioteche del mondo naturale. Ed è proprio per questo che sottolineiamo come anche gli appassionati di terrariofilia possono attivamente contribuire nella conservazione della biodiversità. Non solo con l'osservazione e la documentazione dei repertori comportamentali delle specie da loro allevate, ma anche preservando esemplari che, malauguratamente, siano deceduti.


Cyrtodactylus bugiamapensis, serie di esemplari per l'identificazione tassonomica (Nazarov et al. 2012).

Infatti, molte specie di anfibi e di rettili ad oggi allevate sono scarsamente rappresentate nelle collezioni museali. Vale dunque la pena conservare tutti gli esemplari deceduti e collaborare attivamente con i musei, da sempre attenti al contributo degli appassionati. Fornire quindi, ai fini di ricerca e valorizzazione della biodiversità, esemplari deceduti nelle case degli erpetofili è un contributo cruciale che non pone più su un piano di fine a sé stesso l'allevamento di anfibi e rettili ma si trasforma perciò in una vasta risorsa di dati biologici. Infine, è molto importante favorire la collaborazione fra mondo accademico e della ricerca scientifica e il mondo degli appassionati, affinché le conoscenze e le informazioni non siano disperse. 

 

 

MUSEI CHE ADERISCONO AL PROGETTO SAVE THE SPECIMENS

Il progetto ha riscontrato grande interesse da parte dei Musei di Scienze Naturali italiani e grazie alla loro partecipazione si sta creando una vera e propria rete di contatti e strutture utili al portare avanti l'iniziativa.
Infatti, nel caso in cui un appassionato dovesse conservare o trasportare un animale deceduto, sia per indicazioni sui metodi, che per la consegna dell'individuo deceduto dovrebbe procedere contattando il più vicino museo di storia naturale. In alternativa, Italian Gekko Association può fornire ulteriori informazioni e ricevere esemplari.


Di seguito i riferimenti dei musei che aderiscono al progetto StS:

  • Museo Regionale di Scienze Naturali - Torino (TO) - Dott. Franco Adreone: franco.andreone@gmail.com
  • Musei del Seminario Vescovile - Treviso (TV) - Dott. Giannantonio Zanata Santi: gazanata@inwind.it
  • Museo Zoologico Lidia Liaci - Bari (BA) - Dott. Giovanni Scillitani: giovanni.scillitani@uniba.it
  • MNU - Sezione di Zoologia - Padova (PD) - Dott.ssa Marzia Breda: marzia.breda@unipd.it - 347 944 9940
  • Museo di Storia Naturale di Milano - Milano (MI) - Dott. Stefano Scali: stefano.scali@comune.milano.it
  • Museo Civico di Storia Naturale di Morbegno - Morbegno (SO) - Dott.ssa Giulia Tessa: museo@comune.morbegno.so.it
  • Museo di Storia Naturale dell'Accademia dei Fisiocritici - Siena (SI) - Dott. Andrea Benocci: museo@fisiocritici.it - 339 3067870
  • Museo Civico Craveri di Storia Naturale di Bra - Bra (CN) - Dott. Rino Brancato: craveri@comune.bra.cn.it
  • Museo di Storia Naturale di Ferrara - Ferrara (FE) - Dott. Stefano Mazzotti: s.mazzotti@comune.fe.it
  • Museo Civico Federico Eusebio - Alba (CN) - Dott. Luca Borio: borioluca@gmail.com - 345 1424456
  • Museo Zoologico di Napoli - Napoli (NA) - Dott.ssa Roberta Improta: rimprota@unina.it - muszool@unina.it
  • Museo di Storia Naturale del Mediterraneo - Livorno (LI) - Dott. Antonio Borzatti de Loewenstern: a.borzatti@provincia.livorno.it
  • Museo di Storia Naturale di Verona - Verona (VR) -  Dott. Leonardo Latella e Dott.ssa Roberta Salmaso: leonardo.latella@comune.verona.it, roberta.salmaso@comune.verona.it

IMPORTANTE: Non sai a quale dei musei rivolgerti?
Contatta retemusei@italiangekko.net verrai ricontattato dalla struttura interessata.


INDICAZIONI PRATICHE

Ma come si deve quindi conservare e trasportare un esemplare morto?

  • Quando si rinviene un esemplare morto occorre innanzitutto procedere rapidamente per evitare che si verifichi un'eccessiva disidratazione, soprattutto negli individui di piccola taglia.
  • È importante ripulire accuratamente il corpo da eventuali residui di substrato o altri materiali l'esemplare; nel caso si può anche lavare l'esemplare.
  • Procurarsi un contenitore di dimensioni adeguate, possibilmente in vetro, con chiusura ermetica; nel caso ciò non fosse possibile si può anche utilizzare un sacchetto doppio di polietilene.
  • Asciugare l'esemplare e porlo nel contenitore accompagnato da un’etichetta su cui riportare il nome scientifico della specie, il sesso, l'età, la data di acquisto/nascita e di decesso, nonché qualsiasi altra informazione.
  • Posizionare il contenitore/sacchetto in un freezer a -20°C. Prestare particolare cura che il reperto non sia in vicinanza di alimenti a uso umano e che sia ben chiuso.
  • Per il trasporto (dal proprio domicilio al museo di riferimento) posizionare l'esemplare in una scatola di polistirolo espanso o in una borsa termica.


DOCUMENTAZIONE ANIMALI IN CITES


Com'è noto, le specie protette dalla CITES (Convention on International Trade of Endangered Species) possono essere commercializzate e detenute solo con appositi documenti. Per poter concedere alle collezioni museali un esemplare in CITES sono quindi necessarie alcune pratiche e documenti.
Vi invitiamo quindi ad informarvi presso l'ufficio CITES più vicino a voi, oppure contattateci a: association@italiangekko.net


NOTA BENE: In questa sede preferiamo non fornire indicazioni su come fissare un esemplare con etanolo o altro liquido preservante, riservandoci di dedicare un articolo specificamente dedicato su Italian Gekko Magazine. Qualora possibile è meglio infatti semplicemente congelare il reperto come sopra indicato e lasciare ai conservatori del museo il compito di procedere alla fissazione e alla conservazione in liquido dell’esemplare.

 

Letto 2174 volte Ultima modifica il Venerdì, 22 Novembre 2024 14:33

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