I serpenti non sono armi, ma per i media fanno show

Il racconto del maltrattamento di alcuni boa, legato a un recente fatto di cronaca, è diventato lennesimo esempio di uno stereotipo che i media continuano ad alimentare. Così, il tentativo di furto ai danni di una tabaccaia si trasforma in uno spettacolo in cui un serpente, da vittima, diventa arma

Due donne hanno tentato di rapinare una tabaccaia appropriandosi di un pacco consegnato al suo negozio di Merano, in provincia di Bolzano. Per intimorire la commerciante una delle due ha lasciato uscire dalla sua borsa un serpente, un boa per la precisione.

Nel riportare la vicenda, molte testate web non si sono lasciate sfuggire l’occasione di definire l’animale “un’arma impropria”. Titoli acchiappa-click come "Rapina con un serpente (...) con un boa al collo” diventano un richiamo irresistibile per i media italiani, da tempo abituati a perpetuare stereotipi e ad alimentare paure ingiustificate in nome del sensazionalismo.

L’animale, maltrattato e vittima, viene trasformato in strumento di minaccia, simbolo della devianza di chi compie un reato. Il serpente, creatura insolita e spesso percepita come pericolosa, viene assimilato a un coltello o a una pistola, come se fosse un’arma a tutti gli effetti.

"In seguito alla denuncia, la polizia si è recata a casa della donna con il serpente e ha trovato altri tre boa, peraltro detenuti legalmente”, riporta TiscaliNews, lasciando intendere che la detenzione di questi animali debba destare scalpore, come se fosse di per sé inaccettabile.

Eppure, il serpente coinvolto nell’episodio era assolutamente innocuo e la sua salute è stata gravemente messa a rischio: veniva trasportato in una borsa di stoffa, all’aperto, in pieno inverno. Inoltre, tutti gli animali in possesso della donna erano regolamentati e protetti dalla CITES.

 

Il ritrovamento (sconcertante per la crudeltà e la mancanza di attenzioni e rispetto) di altri due serpenti nei pressi dell’isola ecologica della zona di Merano, a poche ore dalla tentata rapina in tabaccheria, ha poi alimentato dei rumors, ripresi da grandi testate web, che vedevano i due animali deceduti come vittime della ‘’giornata turbolenta’’. Le forze dell’ordine hanno poi identificato il vero proprietario degli animali, un pensionato meranese totalmente estraneo alla vicenda.

"IGA prende le distanze da atteggiamenti che pongono i serpenti e i rettili come animali da temere e ripudiare, che siano essi utilizzati come armi improprie o per mero esibizionismo", sottolinea Emanuele Scanarini, presidente della Italian Gekko Association, da anni impegnata nella tutela di rettili e anfibi.

"I serpenti, come altri rettili e anfibi, sono animali innocui e la loro vita nelle nostre case, così come le interazioni con gli esseri umani, non devono ledere il loro benessere. Inoltre, sarebbe opportuno che i media nazionali smettessero di alimentare leggende metropolitane, come quella dei pitoni misuratori. I rettili e gli anfibi non sono animali di serie B, ma esseri viventi che meritano rispetto”.

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Letto 323 volte Ultima modifica il Venerdì, 14 Febbraio 2025 09:11