Ovariosalpingectomia In evidenza

Per una femmina di geco, la riproduzione è una fase della vita molto delicata, che richiede un grande impiego di energie. Le femmine molto giovani, quelle con problemi congeniti all'utero e/o ovaie, quelle che non hanno avuto una corretta integrazione alimentare (in particolare di Calcio e Vitamina D3), o quelle con eccessiva o carente alimentazione durante la gravidanza possono incappare in gravi problemi, uno dei più comuni è la distocia (ritenzione delle uova).

In casi di distocia non semplicemente risolvibili con trattamenti medici, il veterinario è costretto ad intervenire chirurgicamente con salpingotomia (rimozione delle uova incidendo l'utero) o ovariosalpingectomia (asportazione di utero e ovaie).

Di seguito è riportata un'operazione ad una femmina di Eublepharis macularius, condotta dal Dott. Paolo Selleri  e durata circa 3 ore. L'operazione è iniziata come salpingotomia, che non compromette le capacità riproduttive dell'animale, ma che si è conseguentemente rivelata ovariosalpingectomia a causa delle condizioni dell'utero e delle ovaie. Purtroppo la rimozione di utero e ovaie, rende l'animale incapace di riprodursi.

I sintomi che hanno determinato la necessità di intraprendere l'operazione: Il continuo gonfiore addominale, la presenza visibile di almeno 4 follicoli, l'assorbimento delle riserve di grassso caudali e col passare del tempo, la quasi immobilità dell'animale all'interno della sua tana!!

Foto del ventre:



In sala operatoria l'animale viene stabulato in un trasportino con un foro su cui è appliacata una membrana:

Trasportino per anestesia gassosa "Ossigeno ed Isofluorano":



L'utilizzo di un anestetico gassoso permette di poter operare animali molto debilitati, molto giovani, molto vecchi o anche molto piccoli, in quanto non agisce sul sistema digerente ma su quello respiratorio, infatti appena si interrompe la somministrazione di isofluorano l'animale riprende conoscenza nei successivi 30 minuti.
Non è però stato possibile operare solo con l'idrofluorano, in quanto il leopardino rimaneva stordito ma pur sempre sveglio ed è stato necessario anestetizzare per via cutanea:

 

 

Come il geco perde i sensi si provvede ad intubarlo:

Intubare un animale così piccolo è un'operazione estremamente delicata e minuziosa.

 

 

Una volta che l'animale è addormentato e intubato viene mantenuto assopito con un mix tra ossigeno e isofluorano tramite un respiratore manuale; azionato e utilizzato costantemente da un'assistente del veterinario. La fase successiva è l'incisione dei tessuti cutanei e sotto cutanei.

Tessuto cutaneo:

Tessuto sottocutaneo:



L'animale è stato precedentemente coperto con un telo adesivo sterile come protezione da eventuali batteri.

 

 

 

Conseguentemente all'apertura del geco necessita la rimozione dei follicoli e dell'ovaio.

Il veterinario si aiuta con un cotton-fioc e il retro di una pinza per rimuovere i follicoli dall'addome, dall'ispezione interna viene anche riscontrato che il fegato è particolarmente ingrossato e di un colore diverso dalla norma.


 

Eliminato il primo "uovo" il veterinario deve poi tirare fuori tutto il grappolo di follicoli attacati stando attento a non infastidire gli organi adiacenti:

 

 

Appena terminata l'operazione di estrazione si procede con la rimozione e quindi il taglio e la sutura tei tessuti che tengono l'ovaio stesso:


 

 

 

Il risultato è che la rimozione del primo "grappolo" di follicoli. L'ovaio viene poi separato e poi smaltito:

L'operazione continua con la ricerca del secondo gruppo di follicoli e il tentativo di rimozione senza danneggiare altri organi.

 

 

Eseguita anche l'ultima operazione di rimozione il geco viene chiuso con punti di sutura naturali che non necessitano di rimozione manuale, ma si eliminano da soli con le prime mute.

 

 

A questo punto bisogna attendere che l'animale si svegli, infatti una volta cucito viene levato il tracheotubo e lasciato a risprendersi in una zona con temperature piuttosto basse per circa 30 minuti. In questo lasso di tempo non tutti gli animali si risvegliano dopo un'operazione così articolata, fortunatamente non è stato il caso di questo geco, che si è ripreso ed ora sta bene.

Ad operazione terminata il Dott. Selleri è in grado di dedurre, che molto probabilmente la distocia di questa femmina è scaturita da un accoppiamento precoce e anche se l'esemplare aveva raggiunto la maturità sessuale e produceva ovuli, il sistema ovarico non era ancora abbastanza maturo per la perfetta produzione di uova.
Questo è il problema principale degli accoppiamenti prematuri che avviene solitamente in natura, infatti oltre il 40% delle femmine di un harem muore per questo motivo, in cattività tenendo le femmine isolate fino al raggiungimento dell'età e del peso minimo (1 anno di vita per 50-55gr di peso) per l'accoppiamento non si dovrebbe incappare in questo tipo di problema.

 

Letto 8458 volte Ultima modifica il Domenica, 23 Dicembre 2018 17:18