Sacchi endolinfatici o sacche del calcio dei gechi In evidenza

Diverse specie di sauri possiedono delle particolari strutture ghiandolari organizzate in apparati più o meno complessi, che servono da riserva di calcio da utilizzare per le varie funzioni organiche.

Nelle femmine dei gechi del genere Phelsuma questo apparato può apparire esternamente come due rigonfiamenti sottocutanei simmetrici laterali e ventrolaterali sul collo, chiamati sacchi endolinfatici o sacche del calcio; in natura sono in genere di dimensioni più ridotte di quanto avviene in cattività e addirittura secondo alcuni autori sarebbero da considerare un'anomalia (quindi c'è ancora molto da imparare sulla loro funzione); sebbene anche i maschi siano provvisti dell'apparato, in questi le sacche sono molto più ridotte o non presenti se non in qualche soggetto giovane.
Sono relativamente frequenti ferite causate da traumi agevolati dalle dimensioni delle sacche e da morsi durante l’accoppiamento da parte dei maschi.

Coppia di Phelsuma standingi. Da notare sulla femmina (a sinistra) la ferita ad una delle sacche endolinfatiche causata dal maschio. Phelsuma standingi femmina con sacche endolinfatiche molto prominenti.
Phelsuma standingi: da notare sulla femmina (a sinistra) la ferita ad una delle sacche endolinfatiche causata dal maschio. Phelsuma standingi: femmina con sacche endolinfatiche molto prominenti.

In altre specie queste ghiandole sono visibili solamente osservando la cavità orale ed appaiono come delle strutture bianche localizzate dorsalmente, come avviene ad esempio nel geco Tokay (Gekko gecko), nel geco leopardino (Eublepharis macularius), nel geco ciliato (Correlophus ciliatus), nel geco gargoyle (Rhacodactylus auriculatus).

Secondo alcuni studi in natura il contenuto in calcio e quindi la dimensione di queste strutture seguirebbe un ciclo di riempimento e svuotamento a seconda della produzione delle uova, la loro dimensione diminuisce fino a sparire, quando viene utilizzato il calcio per la produzione del guscio delle uova.

In cattività le sacche sono spesso costantemente piene e di dimensioni maggiori rispetto a quanto avviene in natura dove sicuramente il metabolismo del calcio è più regolare.

L’aspetto di queste sacche quando sono piene, dovrebbe essere regolare e simmetrico da entrambi i lati e la loro consistenza al tatto dare la sensazione di contenuto liquido o moderatamente pastoso. Se assumono profili irregolari o asimmetrici e la dimensione e/o consistenza aumentano eccessivamente, potrebbe esserci qualche problema e va indagata sia la gestione che possibili patologie dell'apparato.

Phelsuma grandis, sacca golare anomala
Sacca del calcio patologica. Mentre la sacca destra si è svuotata regolarmente dopo la deposizione, la sinistra è rimasta gonfia con contenuto indurito. in questo caso il problema era legato ad errori gestionali vari, tra cui scorretta umidità ambientale. In altri casi una situazione simile può essere dovuta a neoplasie o ad infezioni della sacca.

Per quanto riguarda la gestione, va sicuramente valutata nel complesso, ma va prestata particolare attenzione all'idratazione dell'animale e all'umidità ambientale e che le supplementazioni non siano eccessive (in particolare di calcio e vitamina D3), pur prestando attenzione all'integrazione minerale e alla fotosintesi della vitamina D3 grazie all'utilizzo di lampade ad emissione UVB (quest'ultimo aspetto a mio avviso particolarmente importante).


Bisognerà inoltre indagare per possibili patologie come stati infiammatori, ascessi e granulomi batterici e micotici o neoplasie.

Aspetto radiografico dell'apparato endolinfatico del calcio in P. madagascariensis.
Radiografia dell'apparato endolinfatico del calcio in P. madagascariensis.


Dott. Alessandro Bellese, medico veterinario
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Letto 1508 volte Ultima modifica il Venerdì, 15 Maggio 2020 19:35