Tassonomia e nomenclatura
Famiglia:
Diplodactylidae
Genere:
Mniarogekko
Specie:
Mniarogekko chahoua
Sinonimi:
Platydactylus chahoua - Bavay 1869
Platydactylus (Rhacodactylus) chahoua - Sauvage 1879
Chameleonurus chahoua - Boulenger 1879
Rhacodactylus chahoua - Boulenger 1883
Rhacodactylus chahoua - Boulenger 1885
Rhacodactylus chahoua - Roux 1913
Rhacodactylus chahoua - Mertens 1964
Rhacodactylus chahoua - Kluge 1993
Rhacodactylus chahoua - Rösler 2000
Rhacodactylus chahua - Bruse 2004
Mniarogekko chahoua - Bauer et al. 2012
Descritto per la prima volta nel 1869 dall'erpetologo e farmacista francese Arthur Bavay come Platydactylus chahoua, venne successivamente riclassificato e incluso nel genere Rhacodactylus, come R. chahoua da Boulenger nel 1883; infine, nel 2012 a seguito di approfonditi studi da parte del ricercatore Aaron M. Bauer e del suo team di ricerca nella pubblicazione intitolata "Revision of the giant geckos of New Caledonia", il genere Rhacodactylus, viene revisionato e suddiviso in più generi. Rhacodactylus chahoua viene quindi escluso dal genere Rhacodactylus e incluso in un nuovo genere Mniarogekko, comprendente Mniarogekko chahoua e M. jalu (specie classificata nel medesimo studio).
Distribuzione
Mniarogekko chahoua è endemico della Nuova Caledonia, arcipelago situato a circa 2000km ad est dell'Australia, nell'Oceano Pacifico. Arcipelago formato da un'isola centrale, chiamata Gran Terre, circondata da isolotti ed atolli satelliti. I più importanti sono le Isole della Lealtà e l'Isola dei Pini, rispettivamente ad est e sud della Gran terre. Il clima, sub tropicale in cui sono presenti sostanzialmente due stagioni: una asciutta temperata, e una calda piovosa. Le temperature medie si aggirano intorno ai 22°-24°C.
Schema delle oscillazioni delle temperature annuali rilevate nella capitale:
Nouméa | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
Minima (°C) | 23 | 23 | 23 | 22 | 20 | 19 | 17 | 17 | 18 | 19 | 21 | 22 |
Massima °C) | 29 | 29 | 29 | 27 | 26 | 24 | 23 | 23 | 24 | 26 | 27 | 29 |
La Nuova Caledonia è geomorfologicamente composta da: monti, pianure di terra rossa ricca di ferro e nichel, motivo di un'alta presenza di miniere e cave antropiche, con vegetazione arbustiva, foreste, vallate, grotte e ovviamente spiagge, baie ed insenature sulle coste. Vi sono anche laghi, il più grande ed importante è il lago di Yatè nella provincia omonima a sud. La Nuova Caledonia possiede la laguna più estesa al mondo. In questo vasto e eterogeneo ambiente, Mniarogekko chahoua è stato osservato principalmente in tre luoghi: Isola dei Pini, Sarramea, provincia centrale della Gran Terre e a Koumac. Il suo habitat probabilmente si estende e viene condiviso a nord-ovest con quello del Mniarogekko jalu, del quale si hanno ritrovamenti presso Koumac, Oegoa, Belep. Dipendente dalla vicinanza di corsi d'acqua ed elevata umidità, infatti, i primi ritrovamenti furono nelle foreste di Sarramea. Purtroppo, a causa di repentini disboscamenti, incendi dolosi e antropizzazione, queste particolari nicchie ecologiche delicatissime vanno sempre più scomparendo. La maggior parte degli esemplari ritrovati in natura, di età e taglia adulta/sub-adulta, erano “appostati” all’ingresso o nelle vicinanze delle loro tane, su grossi fusti d’albero, come Ficus sp., ad altezze variabili tra gli 1m e gli 8m. Resta da capire dove e come vivano gli esemplari giovani e più vulnerabili alla predazione.
Le popolazioni, o locality, di Mniarogekko chahoua sono distribuite in maniera più o meno discontinua dal centro al sud delle foreste della Gran Terre, nonché sull'Isola dei Pini. Ad oggi, gli unici esemplari depositati e registrati per la descrizione formale, provengono dalla Gran Terre, per cui, non vi sono prove genetiche a conferma del fatto che la popolazione dell'Isola dei Pini sia effettivamente M. chahoua o un'altra specie, o sottospecie.
La particolarità, come per Rhacodactylus leachianus e Correlophus ciliatus, è che le condizioni ecologiche dell'Isola dei Pini sono in gran parte differenti da quelle riscontrabili sulla Gran Terre e la scala temporale di distacco delle due isole è abbastanza grande da permettere effettivi eventi di speciazione. Purtroppo, la popolazione di M. chahoua sull'Isola dei Pini è stata sfuggente negli ultimi anni di ricerca e nessun campione è mai stato prelevato. Inoltre, sono sorti grandi problemi burocratici per i permessi di ricerca scientifica in tale luogo, quindi non si ha nemmeno un'idea sul quando e se, tali studi potranno essere condotti.
Descrizione e abitudini di vita
Mniarogekko chahoua è un un geco di dimensioni medio-grandi, raggiungendo i 28-30cm di lunghezza totale e i 70-80 grammi di peso, è tra i più imponenti gechi della Nuova Caledonia. Ha una livrea caratteristica, che gli conferisce un aspetto simile a quello di una corteccia coperta di muschi e licheni, le grinze e gli eccessi di pelle sui lati di gola e corpo contribuiscono ad aumentarne l'aspetto mimetico. Questo aspetto mimetico gli conferisce il nome comune di "Geco muschio".
Le colorazioni più comuni vanno dal verde, al marrone, al rosso. Un inconfondibile pattern di macchie scure si estende lungo tutto il dorso, contornato da disegni curvilinei. Alcuni esemplari hanno la particolarità di un "collare" di colore bianco o verde che si estende dalla nuca, fin sopra le spalle, a volte tali chiazze bianche si trovano anche sul corpo. La coda lunga e prensile, anch'essa abbondantemente adornata di disegni irregolari, funge da quinto arto, usata come ancoraggio di sicurezza in ogni spostamento su rami, alberi, o come stabilizzatore durante un balzo.
La testa è possente con alta variabilità morfologica intraspecifica; gli occhi a palpebra fissa, presentano iride argentea e venature nero/rosse che conferiscono un reticolo molto fitto, sono visibilmente sporgenti in senso antero-laterale e coperti da una lente sovra-oculare che li protegge da agenti esterni. La pupilla, verticale, si estende dalla base all'apice dell'occhio. La pelle attorno agli occhi è dotata di piccole "ciglia". Data la sua evoluzione prettamente arboricola, possiede zampe molto robuste che terminano con cinque dita ciascuna, provviste di lamelle subdigitali, le quali garantiscono una presa sicura su qualsiasi superfice. Come la totalità dei Diplodactylidae della Nuova Caledonia, è onnivoro, in particolare si ciba di insetti e altri piccoli gechi, ma non disdegna affatto frutta, bacche e polline. In Nuova Caledonia le specie di fico più comuni sono Ficus austrocaledonica e Ficus habrophylla, dei quali probabilmente M. chahoua si nutre con più facilità.
Geco dalle abitudini prevalentemente notturne che occupa habitat molto caratteristici, lo hanno reso tra i più difficili da osservare in natura. Non solo, così come Rhacodactylus leachianus e R. trachyrinchus , è particolarmente dipendente dalle cavità di alberi, nei quali si nasconde e passa gran parte del tempo.
Allevamento
Le schede di allevamento hanno sottoposto questo geco ad una considerazione molto riduttiva e schematica di ciò che il suo allevamento comporta. Si legge, erroneamente che le sue necessità siano le stesse dei più comuni Correlophus ciliatus. A grandi linee possiamo dire che siano simili, ma entrando nel dettaglio vedremo come alcuni accorgimenti ne determinino un divario di non poca importanza tra le due specie. Il M.chahoua , per le sue abitudini di arrampicatore e saltatore ha bisogno di una teca sviluppata soprattutto in altezza ; per un esemplare singolo , adulto , possono andare bene misure di 40cm(l)x40cm(p)x50cm(h). Per una coppia è consigliabile aumentare di 10cm ogni lato. In commercio si trovano varie marche di terrari in vetro, rete, o addirittura c’è chi produce strutture in legno apposite.
Terrario naturalistico
L'arredamento dovrà rispecchiare il più possibile l'habitat di provenienza. Un fondo costituito da torba (o fibra di cocco), misto a truciolo di corteccia e ricoperto da foglie secche sarà l’ideale per garantire una somiglianza con il substrato del sottobosco e garantire un trattenimento di umidità adeguato. Alcuni rami di circa 3-4cm di diametro disposti verticalmente e diagonalmente saranno graditi, ma la presenza più importante sarà quella di un riparo che somigli maggiormente a una cavità degli alberi presenti in natura, esso lo si offre facilmente utilizzando tubi di sughero, o mezzi tubi, appoggiati a una parete della teca verticalmente. Per finire, piante vere o finte completeranno il tutto. Se si utilizza vegetazione viva, sono consigliabili: Scindapsus aureus (Pothos), Ficus benjiamina , Nidularium sp. O Guzmania. Importantissima una fonte di luce, che regoli nettamente un ciclo giorno/notte, si possono utilizzare semplici luci a led, o tubi uvb al 2-5% a discrezione dell’allevatore, questi gechi non disdegnano affatto fare basking sotto tali fonti luminose. L’illuminazione sembra essere molto importante per questa specie, seppur notturna come i cugini C.ciliatus. Non è raro trovare esemplari esposti durante il giorno, direttamente sotto la fonte luminosa a termoregolarsi. Le temperature ideali per questi gechi oscillano dai 16-18° in stagione invernale, con picchi a 22° molto graditi, per poi alzarsi gradatamente sui 24-26° estivi, picchi di 28-30° sono da monitorare attentamente, poiché l’eccesso di caldo rende questa specie particolarmente stressata, soggetta a disidratazione e inappetenza. L’umidità è un fattore importantissimo, mantenerla ad una media del 60-80% sarà necessario, con picchi al 90% nelle ore serali o nelle giornate molto calde. Se si hanno periodi di caldo prolungato, è bene considerare l’utilizzo di una ventola (da pc ad esempio), posizionata davanti a una griglia di areazione del terrario, e collegata a un termostato o un timer, per rendere l’aria all’interno della teca mossa e rinfrescata. Buona norma è avere il fondo sempre umido e nebulizzare l’aria abbondantemente 2 volte a settimana alla sera o al mattino. Normalmente le temperature casalinghe sono consone al mantenimento di questa specie. Gli accorgimenti saranno rivolti soprattutto ai periodi estivi, se si dispone di una cantina o un luogo fresco, sarà più semplice gestire queste situazioni.
Terrario asettico
Questo tipo di allestimento è generalmente sconsigliato per l'allevamento di Mniarogekko chahoua, lo si usa principalmente per brevi periodi con animali debilitati o nelle prime settimane di vita dei piccoli.
L'allestimento è quindi composto da: Carta come substrato, alcuni rami e tubi di sughero o spugna in cui potersi rifugiare e qualche pianta finta.
Alimentazione
L'alimentazione di M. chahoua può essere paragonata a quella utilizzata per altri gechi della Nuova Caledonia. Essendo specie onnivore avranno bisogno di un apporto sia di materia vegetale che animale. Lo schema e le dosi di seguito riportati si riferiscono al mio standard per animali sani, cuccioli o adulti.
Un pasto a settimana sarà composto da insetti (se acquistati da rivenditori, saranno alimentati a loro volta per 2 giorni prima della somministrazione ai gechi). Generalmente utilizzo Shelfordella lateralis, Blabtica dubia, Acheta domestica, di appropriate dimensioni in base alla taglia dell'animale. 2 o 3 insetti a pasto (in caso di B. dubia, 1 sola) , abbondantemente spolverati con Ca+D3.
Dopo circa 3 giorni fornisco un pasto a base di frutta frullata (banana, pesca, fico, mango...) con l'aggiunta di dosi moderate di prodotti liofilizzati (LL food o Repashy ad esempio), ancora una volta Ca+D3 in aggiunta.
Dimorfismo Sessuale
Il dimorfismo sessuale, negli adulti di Mniarogekko chahoua è particolarmente accentuato ad una visione ventrale degli animali. Nei maschi poco sopra la cloaca si possono notare file di pori femorali, in numero variabile da 90 a 120 i quali hanno diametro crescente via via che decorrono dalle estremità al centro del ventre e secernono sostanze cerose atte a marcare il territorio e comunicare con altri conspecifici, soprattutto in stagione riproduttiva. Alla base della coda si notano due rigonfiamenti, nei maschi, non sono altro che "tasche" per l'alloggio degli emipeni, oltre che squame cornee che fungono da stimolatori tattili durante la copula. Le femmine, prive di pori femorali, presentano anche una base della coda più snella per l'assenza di emipeni. Prive di pori femorali e con ridotte o assenti squame cornee.
Il dimorfismo sessuale di M. chahoua diventa visibile nei cuccioli a partire dai 4-5 mesi di vita.
Riproduzione
Mniarogekko chahoua è caratterizzato da un'incredibile "personalità", che rende ogni esemplare unico e differente dagli altri. E’ curioso vedere come questo carattere si plasmi e si definisca man mano che ogni esemplare raggiunge la maturità. Alcuni sono molto timidi, rimanendo nascosti per gran parte del tempo, altri invece, attivi sia durante le ore di luce che di notte e così via… Ma l'apice della personalità si manifesta nel periodo della riproduzione. Uno dei momenti più delicati e complicati è proprio la riproduzione di questa specie, poiché fattori fisici e comportamentali ben marcati possono essere la chiave del successo o al contrario del totale disastro.
M. chahoua è un animale dalla crescita fisica relativamente veloce, in 12-14 mesi raggiunge la taglia adulta, anche se la maturità sessuale sarà raggiunta tra i 15 e i 18 mesi nei maschi e 24-28 mesi nelle femmine. Al raggiungimento della maturità sessuale, se le femmine non si sono accoppiate, capita spesso che inizino a deporre uova sterili. Il peso degli individui adulti varia tra i 50 e 80g generalmente.
Una volta pronti alla riproduzione, come frequentemente accade per altri endemismi della Nuova Caledonia, non sempre le coppie vanno d'accordo e non sempre producono uova feconde ma quando invece accade, possono stabilizzarsi e durare nel tempo, affiatandosi sempre di più.
Il rituale di corteggiamento non è dei più appariscenti, ma sicuramente curioso e importante per i due partners. Il maschio si avvicinerà alla femmina oscillando la testa a destra e sinistra, tal volta emettendo un vocalizzo caratteristico, dopodiché la morderà delicatamente alla base del collo, continuando a muovere la testa e vocalizzando. Quando i due animali saranno uno di fianco all'altro, il maschio inserirà uno degli emipeni nella cloaca della femmina. L'amplesso potrà durare qualche minuto o anche ore, rimanendo uniti e immobili. Se la femmina cerca di liberarsi, il maschio riprende ad ondeggiare la testa ed essa si ferma nuovamente.
Nel caso in cui la coppia non vada d'accordo al primo incontro, difficilmente si riusciranno ad ottenere risultati positivi di accoppiamento. Uno dei motivi più comuni di incompatibilità nella coppia è semplicemente l'infertilità della femmina nel momento del primo approccio, essa infatti non attaccherà il maschio ma tenderà a scappare e rifugiarsi. Inoltre, un comportamento distintivo della femmina, è la vibrazione da stress della coda ad ogni tentativo di approccio del maschio.
Questo display scoraggia il maschio che smette di cercare insistentemente di accoppiarsi, disinteressandosi così alla femmina, cosa che non succede in molte altre specie, portando piuttosto a litigi più o meno violenti tra maschi e femmine.
Può accadere però che una femmina non gradiscano un maschio rispetto ad altri, per probabili fattori ormonali, fisici e quindi di selezione sessuale. In questi casi, le femmine mordono violentemente il capo o la coda del maschio, emettendo versi acuti stridenti e dal volume elevatissimo, quasi incredibile per animali relativamente piccoli.
Maschi particolarmente grandi, e con qualche anno di riproduzioni alle spalle, difficilmente trovano ostilità nei propri confronti. Alcuni dei segnali più caratteristici di una coppia affiatata, oltre alla produzione di uova fertili, è il sostare o muoversi l'uno vicino all'altra, mantenendosi spesso in contatto fisico. I maschi, soprattutto in estate, nel massimo dell'attività, diventano particolarmente territoriali e protettivi verso la femmina, aggredendo qualsiasi figura esterna si avvicini ad essa.
Le femmine hanno un forte istinto protettivo nei confronti delle uova nelle successive 24/48h alla deposizione, aggredendo chiunque si avvicini. Non è raro che mentre le femmine depongono i maschi facciano guardia al "nido".
La deposizione delle uova è uno dei momenti più delicati per le femmine, poiché le priva di moltissime energie e risorse. Ogni deposizione è composta da 1 o 2 uova e hanno un peso che varia dai 4 ai 6g a uovo, ad ogni deposizione, le femmine perdono circa il 15-20% del loro peso totale. Le uova di M. chahoua sono caratterizzate da un guscio pergamenaceo particolarmente duro e calcificato, è importante perciò, integrare regolarmente il calcio nella dieta delle femmine.
A seguito di ogni deposizione, le femmine vanno in contro a una sorta di depressione psicofisica, che dura mediamente 2-3 giorni. In questo periodo smettono di mangiare, rimanendo inattive e letargiche, per poi riprendere la normale attività. L'idratazione, data da nebulizzazioni abbondanti dell'ambiente, sono fondamentali per il loro benessere.
Coppia di Mniarogekko chahoua che protegge le uova. |
Mniarogekko chahoua a differenza di tante altre specie che depongono uova a guscio pergamenaceo, non scavano buche in cui sotterrarle. Ciò è dovuto alle loro abitudini di vita, che li porta a sfruttare le cavità degli alberi come tane, quindi depongono, adagiando le uova sul fondo di una cavità o di un anfratto ben riparato. In natura sono state rinvenute uova anche nel sottobosco, semplicemente nascoste sotto il fogliame. In terrario, per offrire alla femmina più zone idonee alla deposizione sarà utile offrire un allestimento che si avvicini il più possibile alle loro esigenze. Non è strettamente indispensabile utilizzare rami cavi, anche un semplice contenitore di plastica chiuso, con un solo foro di ingresso, riempito di materiale umido (sfagno, torba, fibra di cocco, ecc...) può essere una valida alternativa.
Perché questi gechi si riproducano con successo è necessario un periodo di ciclaggio di circa due mesi che va da inizio Dicembre a fine Gennaio. In particolar mondo è molto utile quando si unisce una nuova coppia, visto che l'abbassamento delle temperature aiuta la femmina nella produzione di follicoli, rendendola così propensa ad accettare le attenzioni del maschio.
Tabella oscillazione media delle temperature di allevamento:
Mese | Giorno °C | Notte °C |
Gennaio | 18-20 | 16-18 |
Febbraio | 18-21 | 17-19 |
Marzo | 20-22 | 18-20 |
Aprile | 22-24 | 20-22 |
Maggio | 24-25 | 20-22 |
Giugno | 25-26 | 22-24 |
Luglio | 25-28 | 22-24 |
Agosto | 26-30 | 24-26 |
Settembre | 26-28 | 22-24 |
Ottobre | 24-25 | 20-22 |
Novembre | 22-23 | 18-20 |
Dicembre | 20-21 | 17-18 |
In seguito all'accoppiamento, le femmine impiegano dai 40 ai 70 giorni per deporre le prime uova, da quel momento le deposizioni si susseguiranno per tutta la stagione riproduttiva, ad intervalli di 45-60 giorni l'una dall'altra. Una femmina in salute può arrivare a deporre anche 3 volte a stagione, per un totale di 6 uova.
Le uova andranno prelevate dal terrario e adagiate in una scatola contenente un substrato composto da vermiculite e/o perlite umidi, una volta chiusa col suo coperchio, andrà riposta in incubatrice.
Le temperature di incubazione ideali sono comprese in un range che va dai 22° ai 26°C. Si può decidere di incubare a temperatura fissa, oppure di offrire un'escursione termica notturna: 25°-26°C diurni e 22°C notturni. Il variare delle temperature dal giorno alla notte deve essere morbido, altrimenti si rischia di compromettere la salute dell'embrione. E' quindi necessaria un'incubatrice ben coibentata, che non disperda il calore velocemente.
In base alle temperature di incubazione, le uova schiuderanno in 120-150 giorni.
A differenza di altre specie, la temperatura di incubazione non sembra essere particolarmente influente sulla determinazione dei sessi dei nascituri (sex ratio). La mortalità embrionale nelle uova è particolarmente alta, solo i cuccioli più forti riescono a forare ed emergere dal robusto e spesso guscio. Capita spesso infatti che di due fratelli di covata, uno muoia proprio cercando di bucare l'uovo. Come per tutte le specie, può anche capitare che l'animale muoia o nasca con deformazioni. Nei casi in cui le temperature di incubazione siano elevate, oltre i 30°C, i cuccioli moriranno all'interno dell'uovo.
Allevamento cuccioli
Un aspetto attraente di Mniarogekko chahoua, è la sua livrea, molto varia, straordinariamente mimetica e così mutabile nel corso della crescita. In generale i contrasti di nero/bianco, grigio/marrone abbondantemente marcati nel primo periodo di vita, si trasformano in sfumature imprevedibili. La fase di transizione tra i giovani e gli adulti è la più particolare e affascinante, poiché ad ogni singola muta effettuata, sembra di osservare un animale differente. I contrasti di colore si intensificano, iniziano a farsi strada il verde, il rosso, il rosa. Questa mutazione di colore fa sembrare la pelle degli animali "bruciacchiata", o "arrugginita". Il passaggio all'età adulta è la rivelazione della livrea, quasi definitiva che ogni animale tenderà a mantenere per gran parte della sua vita. A questo punto, il colore di fondo, il pattern e le sfumature sono ben riconoscibili e differenti per ogni singolo animale, rendendoli tutti riconoscibili gli uni dagli altri. Il fenomeno dell'ontogenesi della livrea è straordinario, e accompagna la crescita di molti rettili e altri animali.
I cuccioli di M. chahoua sono tra i più robusti e grandi alla nascita, in proporzione alla stazza degli adulti, con un peso di circa 5 grammi, in casi eccezionali possono raggiungere i 7 grammi.
Dopo la schiusa i baby andranno stabulati in appositi box di plastica di dimensione appropriate (un piccolo fauna box può essere adatto per i primi mesi di vita), con arredamento semplice: fondo di carta scottex, un ramo e una corteccia di sughero. Questo set-up sarà utilizzabile fino a che gli animali non raggiungeranno i 20 grammi di peso, se correttamente alimentati quindi, a 10 mesi di vita, per poi essere trasferiti in terrario definitivo.
In media le temperature di casa sono sufficienti per il mantenimento dei giovani, fonti luminose provenienti da una finestra o altri terrari sono idonee al mantenimento dei cicli circadiani.
L'alimentazione dei piccoli sarà uguale a quella degli adulti ma con prede di dimensioni adeguate.
E' consigliabile offrire un pasto a settimana a base di insetti spolverati con calcio e vitamina D3 ed uno a base di frutta frullata e prodotti appositi (es.: LL fettuccine).
Tutela e protezione
Attualmente la Nuova Caledonia ha vietato la cattura e l'esportazione di Mniarogekko chahoua, ma non è protetto da leggi internazionali (tipo la CITES), anche se nella IUCN red list è indicato come "Vulnerable".
Curiosità
Il Mniarogekko chahoua non è un rettile che gode di metodi di difesa/offesa particolarmente avanzati rispetto ad altri sauri. Si limita a mordere se messo alle strette, a protezione delle uova o del partner. Nei casi peggiori, non si risparmia l'autotomia, ovvero il distacco spontaneo della coda. La rigenerazione caudale è osservata solo negli animali provenienti dalla Gran Terre. Può oltretutto succedere che M. chahoua, a seguito di stress improvviso, attui un particolare sistema di fuga, che consiste nel chiudersi "a palla" su se stesso e lanciarsi come una biglia da qualsiasi punto esso si trovi per poi rotolare via una volta toccato il suolo. Questa strategia è utile in natura, se l'animale deve sfuggire all'attacco di un predatorie sugli alberi. Una volta atterrato sul fondo morbido del sottobosco, ricoperto da foglie secche può tranquillamente mimetizzarsi e attendere che la minaccia passi, per poi arrampicarsi su un altro fusto e riprendere la sua attività. Tattica osservata più frequentemente negli esemplari giovani che negli adulti.