TASSONOMIA E NOMENCLATURA
Famiglia:
Diplodactylidae
Genere:
Rhacodactylus
Specie:
Rhacodactylus auriculatus
Sinonimi:
Platydactylus auriculatus - BAVAY 1869
Ceratolophus hexaceros - BOCAGE 1873
Rhacodactylus auriculatus - BOULENGER 1883
Rhacodactylus auriculatus - BOULENGER 1885
Rhacodactylus auriculatus - ROUX 1913
Rhacodactylus auriculatus - BRONGERSMA 1934
Gecko ceratolophus - BORING et al. 1949
Rhacodactylus auriculatus - MERTENS 1964
Ceratophus auriculatus - MUFTI & HAFIZ 1972
Rhacodactylus auriculatus - RÖSLER 1990
Rhacodactylus auriculatus - KLUGE 1993
Rhacodactylus auriculatus - RÖSLER 1995
Rhacodactylus auriculatus - BAUER et al. 2012
DISTRIBUZIONE
E' un geco autoctono della Grand Terre, l'isola principale della Nuova Caledonia, arcipelago al largo della costa orientale dell'Australia.
DESCRIZIONE E ABITUDINI DI VITA
Rhacodactylus auriculatus è un geco attivo principalmente al crepuscolo e di notte, con una spiccata propensione alla vita arboricola anche se popola principalmente la bassa vegetazione.
Generalmente questi gechi da adulti, raggiungono la lunghezza di 22-25cm coda compresa con un peso che varia dai 40 ai 65 grammi; mentre i cuccioli alla nascita misurano poco più di 5 cm.
Il nome Rhacodactylus auriculatus deriva dal greco "Rhakos" che significa spine ,"dactylus" che sta per dita e dal latino "auriculae" che significa con orecchie. Quest'ultimo termine in particolare, si riferisce alla singolare caratteristica fenotipica di questo geco: possiede infatti, delle protrusioni ossee ai lati posteriori della testa che sembrano delle orecchie ancestrali.
Purtroppo la selezione in cattività, almeno in alcuni casi, ha fatto sì che questa caratteristica sia via via diminuita e sia apprezzabile solo in minore misura rispetto al passato, questo perché spesso chi alleva mira soprattutto a fare risaltare di più le particolari colorazioni (morphs) invece che questa singolare conformazione del cranio.
Come la maggior parte dei gechi, anche i R. auriculatus sono privi di palpebre mobili, i loro occhi sono protetti solamente da una sottile lente sovraoculare, formata dalle due palpebre fuse tra loro e divenute trasparenti, e vengono mantenuti puliti grazie all'azione della lingua (non è raro osservare R. auriculatus nell'atto di "leccarsi" gli occhi).
Le abitudini arboricole di questi gechi li ha portati ad evolvere una coda lunga, forte e semi-prensile, come gli arti ben sviluppati e robusti, le dita sono munite di cuscinetti adesivi subdigitali formati da numerosi "micropeli" denominati Setae che si trovano anche sulla punta della coda. Questi cuscinetti risultano però essere meno estesi rispetto a quelli "dei cugini" neocaledoni, conferendogli una minor capacità di adesione ad alcune superfici come il vetro.
Queste lamelle fungono come una sorta di ventosa, consentendo a questi animali di aderire ad ogni superficie con la quale entrano in contatto (superfici verticali, orizzontali, lisce e ruvide).
In realtà il meccanismo che permette ai gechi di aderire alle superfici più disparate è molto più complesso del vuoto d'aria prodotto dalle ventose, infatti ogni singola Setae produce un'attività intermolecolare tra se e la superficie, questa caratteristica è chiamata "forze di Van Der Waals".
R. auriculatus, come tutti i rettili, mutano la loro pelle periodicamente. Gli esemplari che sono in procinto di mutare, di solito hanno un aspetto biancastro e la pelle apparirà "cartacea" e sottile. In questo periodo sarà necessario aumentare i livelli di umidità per aiutare questo processo, poiché un ambiente troppo secco impedirà alla vecchia pelle (exuvia) di distaccarsi agevolmente dal geco, in particolare attorno alle dita e alla coda potendo causare gravi problemi (ad esempio necrosi delle dita o degli arti a causa di anelli di muta residua che creano un effetto "laccio emostatico" impedendo la libera circolazione del flusso sanguigno).
ALLEVAMENTO
Rhacodactylus auriculatus vive ad un range di temperatura che varia dai 15°C ai 31°C.
Quindi, gechi tenuti in casa con temperature invernali notturne che non scendono mai sotto i 15°C possono essere allevati senza usare alcuna fonte di riscaldamento, altrimenti sarà opportuno allestire su una parete esterna del terrario un piccolo tappetino riscaldante (il quale sarà utile soprattutto per gli esemplari giovani, più delicati degli adulti).
Nel periodo estivo è importante che la temperatura non superi per lunghi periodi i 31°C, poiché superato questo range i gechi gargoyle corrono il rischio di ipertermia, sarà quindi opportuno spostarli in un ambiente più fresco e nebulizzarli frequentemente per mantenerli idratati.
E' un geco che richiede un'umidità ambientale piuttosto elevata (70-75%), quindi è necessario nebulizzare il terrario una o due volte al giorno durante il periodo estivo e una volta al giorno a giorni alterni durante il periodo invernale.
Nonostante si tratti di un geco notturno, a seconda della luminosità della stanza in cui si trova il terrario, è tuttavia interessante fornigli una una fonte luminosa affinché possa regolare al meglio il proprio ciclo circadiano e godere di un piccolo spot caldo in cui poter fare basking. L'ideale è sempre fornirgli una fonte di UVB, la cui intensità può variare in funzione dell'allestimento della teca, al fine di permettergli di regolare al meglio il ciclo della vitamina D endogena.
TERRARIO NATURALISTICO
Trattandosi di gechi arboricoli è necessario ospitarli in un terrario che sia sviluppato in altezza, le misure ideali per un esemplare adulto sono di 50cm(L)x40cm(P)x60cm(H).
E' consigliato allevare i Rhacodactylus auriculatus singolarmente dal momento che sono gechi molto territoriali e potrebbero verificarsi litigi a prescindere da età e sesso degli individui. In terrari spaziosi si può tentare l'allevamento di singole coppie, alcune sono piuttosto affiatate.
Per l'allevamento si possono utilizzare terrari di vetro che abbiano almeno una parete costituita da una rete metallica, affinché sia garantito un buon ricircolo d'aria per evitare così la formazione di muffe che possono causare malattie polmonari, mortali per questi animali.
Se non è possibile avere un'intera parete del terrario in rete, saranno comunque necessarie ampie prese d'aria su lati opposti, ottime a favorire il naturale ricircolo dell'aria all'interno della teca.
Una valida soluzione sono i terrari in rete, che hanno però una maggior dispersione d'umidità, richiedendo quindi abbondanti nebulizzazioni d'acqua durante tutta la giornata.
Il terrario dovrà avere una parete (solitamente la schiena) che sia ruvida ed irregolare, per esempio si potranno utilizzare dei tronchi, delle lastre di sughero o delle cortecce (fissate con colla a caldo).
La parete ruvida consentirà una buona adesione a zampe e coda durante il riposo diurno ed eviterà che si manifesti la cosiddetta "floppy-tail" (cioè la coda che cade in avanti o lateralmente, tipica dei gechi carenti di calcio e che sostano troppo tempo a testa in giù su pareti lisce come vetro e plastica).
Come substrato si potrà utilizzare torba di sfagno o fibra di cocco che, una volta bagnate consentono di mantenere all'interno del set-up un buon tasso d'umidità.
L'allestimento del terrario sarà completato inserendo numerosi rami e/o cortecce di sughero che consentono ai gechi una buona presa durante le arrampicate. Infine, si dovrà disporre una zona ricca di fogliame in modo da creare dei graditi rifugi.
Si potranno impiegare piante finte o vere, tra queste le più indicate sono: Pothos, Sanseveria e Anthurium.
TERRARIO ASETTICO
R. auriculatus si possono allevare anche in terrari allestiti in modo semi-sterile, a patto che le condizioni di gestione siano identiche al terrario naturalistico.
In questo tipo di set-up si utilizzerà carta assorbente come substrato, a patto di cambiarla regolarmente, rami e cortecce ben sterilizzati e piante e foglie finte.
Questo tipo di gestione è indicata principalmente per animali in quarantena o nel caso in cui, per motivi di salute debbano essere tenuti particolarmente monitorati e puliti frequentemente. L'utilizzo della carta come substrato infatti non garantisce un'idoneo mantenimento dell'umidità nel terrario.
ALIMENTAZIONE
In natura l'alimentazione di Rhacodactylus auriculatus è varia e completa, avendo a disposizione una vasta gamma di prede e frutti di cui nutrirsi.
La dieta in terrario è piuttosto lontana da quella naturale e con valori nutrizionali nettamente differenti, per cercare di compensare questa mancanza è opportuno offrire una buona varietà di alimenti, somministrando a R. auriculatus insetti di più specie e frutta.
E' preferibile alimentare i gechi alla sera, quando questi animali si svegliano dal sonno diurno.
Insetti
I grilli (Acheta domestica) ma anche le Blatta lateralis (Shelfordella lateralis) sono molto apprezzati da questi gechi perché si muovono velocemente e attirano presto la loro attenzione.
E' utile offrire insetti vivi non solo per il loro contenuto nutrizionale, ma anche perché i gechi inseguendoli si muoveranno, rinforzando così la loro muscolatura e mantenendo un buon tono fisico.
Per variare la dieta si potranno offrire diverse specie grillo (Gryllus assimilis, G. bimaculatus e G. sigillatus), di blatta (S. lateralis, Blaptica dubia e altre specie reperibili in commercio), giovani locuste (Locusta gregaria e Locusta migratoria) e bachi da seta (Bombyx mori).
Circa due volte al mese si potrà offrire loro anche camole della farina (Tenebrio molitor) e camole del miele (Galleria melonella), si sconsiglia l'impiego frequente di questi insetti perché i primi hanno un esoscheletro molto chitinoso mentre le camole del miele sono molto ricche di grassi.
Frutta
Molti allevatori preferiscono soddisfare il bisogno di frutta dei gechi con omogeneizzati o puree per bambini ai frutti misti. Gli omogeneizzati sono comodi perché facilmente reperibili, di diversi gusti (banana, pesca, mela, pera, frutta mista, ecc...) ed economici.
All'omogeneizzato di frutta si può aggiungere anche una piccola quantità di omogeneizzato di carne che fornisce un supplemento di proteine, i gusti più consigliati sono pollo e tacchino (simili alle carni di potenziali prede naturali, come piccoli mammiferi o altri rettili). I goyle non apprezzano particolarmente gli omogeneizzati di carne, quindi può essere fornito solo nella quantità di 1/5 rispetto a quello alla frutta.
Il mix dovrebbe essere offerto in un piccolo contenitore, come i coperchi stessi dei barattoli d'omogeneizzato.
Il contenitore con il mix andrà adagiato sul fondo del terrario in una posizione centrale, dove non può essere rovesciato, o vicino al ramo dove il geco preferisce sostare.
Rhacodactylus auriculatus sente subito il profumo della frutta e anche durante il giorno quando sta dormendo, capita spesso che si svegli per andarlo a mangiare.
Mai lasciare l'omogeneizzato a disposizione per più di 24/48 ore perché si deteriora velocemente e tende a produrre muffe. La cosa migliore da fare è capire quanto prodotto mangia il geco, in questo modo se ne offrirà una quantità che verrà consumata in un solo pasto.
Un'ottima alternativa all'omogeneizzato è la frutta fresca frullata ad esempio banana, mela, papaya, mango, kiwi, pesca, albicocca e ananas. I frullati di frutta contengono una maggiore quantità di vitamine e sono privi di conservanti presenti negli omogeneizzati, quindi è sempre consigliato alternarla agli omogeneizzati. Ovviamente è opportuno lavare e/o sbucciare la frutta prima di frullarla, in questo modo si toglieranno eventuali sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni.
Diete commerciali preparate
In commercio si trovano diete liofilizzate in polvere specifiche per l'alimentazione di R. auriculatus, o anche diete per altri gechi onnivori come Phelsuma o altre specie della Nuova Caledonia. Si preparano mescolando la polvere con una piccola quantità di acqua e sarà lasciata a disposizione su un piccolo coperchio come viene fatto per gli omogeneizzati.
Sulle indicazioni di questi prodotti viene scritto che è una dieta nutrizionalmente completa e che elimina il bisogno di offrire ai gechi prede vive. In realtà per quanto questi alimenti possano essere completi rimangono mononutrizionali, cioè il geco per tutta la vita riceverebbe sempre e solo quei nutrimenti, quindi rimane consigliabile una dieta varia che comprenda insetti e frutta.
Alcuni gechi accettano molto volentieri questo preparato, mentre altri lo ignorano; può dipendere da molti fattori, odore, preferenze alimentari, ecc...
Alcuni allevatori utilizzano i mangimi liofilizzati come integrare omogeneizzati e frullati di frutta, mettendone un cucchiaino da caffè per circa 100gr di prodotto.
Supplementi e integrazione
Sempre basandosi sul fatto che in natura la dieta di R. auriculatus sia particolarmente ricca e completa, potrebbe essere necessaria l'integrazione di vitamine e minerali.
In commercio esistono molti prodotti specifici per l'integrazione alimentare dei gechi, ma bisogna prestare molta attenzione al modo d'uso. Infatti, tra i vari integratori ne sono presenti alcuni con percentuali molto elevate di vitamine, che somministrati spesso possono causare problemi.
Sfortunatamente, l'esatta quantità di vitamine e minerali richiesta dall'organismo dei gechi gargoyle non è ancora conosciuta. I metodi preferiti di integrazione vitaminica variano da allevatore ad allevatore e sono basati essenzialmente sul grado di successo ottenuto.
I metodi di integrazione principalmente impiegati sono due:
Utilizzo di preparati in polvere con i quali è possibile spolverare le prede e mischiarli all'omogeneizzato.
Impiego di preparati liquidi per uccelli o rettili da mescolate agli alimenti frullati o agli omogeneizzati.
Questi integratori sono disponibili nella forma di supplementi di calcio, supplementi multivitaminici e supplementi che contengono sia calcio che vitamine.
Va ricordato che i preparati liofilizzati per gechi, spesso contengono già anche diverse vitamine, andando a sopperire alla necessità di integrarle ulteriormente.
Calcio
Il calcio è estremamente importante per la crescita giovanile, specialmente per lo sviluppo scheletrico ma anche per i soggetti adulti, specie per le femmine le quali esauriscono le riserve di calcio velocemente nel processo di formazione delle uova.
La vitamina D3 è fondamentale per la fissazione del calcio nelle ossa, quindi la carenza di questa può provocare malattie osseometaboliche.
Se la mancanza di vitamina D3 inficia la metabolizzazione del calcio, l'eccesso della stessa provoca un'eccesivo assorbimento di calcio e può causare problemi molto seri.
Un ottimo prodotto è il "Repti Calcium with D3" della Zoomed, questo perché la percentuale di vitamina D3 non è particolarmente elevata e anche utilizzandolo un paio di volte a settimana non crea alcun problema.
Alcuni rettili diurni che si scaldano al sole assorbono i raggi ultravioletti B che sono essenziali per la produzione metabolica di vitamina D3, in cattività questo effetto è ottenuto mediante l'utilizzo di lampade UVB.
Alcune persone sostengono che l'uso di UVB per gechi notturni (Rhacodactylus auriculatus, Correlophus ciliatus, ecc...) sia superfluo, ma studi recenti affermano che una quantità seppur modesta di tali raggi sia comunque assorbita da questi mentre dormono tra le foglie durante durante il giorno, inoltre non è raro trovarli a fare basking, soprattutto nelle prime ore di luce, per approfittare anche del poco calore generato dall'irradiamento della lampadina. Installata quindi nel terrario, la lampada UVB può sopperire all'integrazione alimentare di vitamina D3, che per scrupolo può giusto essere integrata una volta al mese.
Il fosforo e la vitamina A interagiscono con l'abilità del geco di utilizzare il calcio, il rapporto calcio:fosforo deve essere 2:1 e il rapporto D3:Vitamina A deve essere 1:1.
Non bisogna eccedere mai con la somministrazione di vitamina A perché può causare seri problemi di salute (ipervitaminosi da vitamina A).
Un altro minerale importante è lo zinco che è necessario al trasporto della vitamina A.
La carenza di calcio e D3 si manifestano spesso con la MOM (malattia osteo-metabolica) e può provocare autofratture, deformazioni ossee, ecc...
Spesso in questi gechi la carenza di calcio causa quella che è chiamata "floppy tail", cioè la coda che non è più in grado d'esser tenuta adesa alle pareti quando il geco è in posizione verticale, a testa in giù. La coda ricade in avanti o di lato con un angolo di 90° circa e nei casi più gravi arriva ad appoggiarsi alla schiena o al fianco, con conseguente deformazione delle ossa pelviche e della spina dorsale.
Schema settimanale per il nutrimento di Rhacodactylus auriculatus adulti:
Lunedì | Mercoledì | Venerdì |
Grilli o blatte con calcio e vitamina D3 | Omogeneizzato alla frutta con preparati liofilizzati | Grilli o blatte (senza integrazione) |
Questo schema è da impiegare 3 settimane ogni mese, mentre nella quarta settimana si somministreranno pasti senza alcun integrazione, onde evitare sovraccaricarli.
Per variare la dieta:
Alternare all'omogeneizzato della mela o della banana frullata perché molto più nutrienti e prive dei conservanti dell'omogeneizzato e delle puree;
Almeno un pasto a settimana alternare l'insetto usato principalmente (Acheta domestica/Blatta lateralis) con altri insetti;
Alternare un pasto a base di insetti con tarme della farina o camole del miele.
Per provvedere al fabbisogno idrico di questi gechi è importante nebulizzare ogni sera le pareti del terrario e le foglie finte, non solo per l'umidità ma anche per far bere gli animali.
R. auriculatus infatti, difficilmente berrà da ciotole poste nel terrario, ma si abbevererà avidamente dalle gocce che colano dalle foglie e dalle pareti del terrario durante le nebulizzazioni.
DIMORFISMO SESSUALE
La maturità sessuale in Rhacodactylus auriculatus viene raggiunta tra i 18-20 mesi di vita. Il sessaggio in questo periodo è molto semplice: i maschi hanno un rigonfiamento bilobato (globoso) subito dopo il taglio cloacale, alla base della coda. Tuttavia la misura del rigonfiamento non è sempre un indicatore affidabile perché alcuni gechi durante la crescita possono inizialmente sembrare femmine e da un momento all'altro sviluppano gli emipeni che vanno a riempire la zona bulbosa.
L'unico metodo affidabile è quindi verificare la presenza di pori femorali pre-cloacali; questi appaiono come una fila di squame con un poro centrale e sono posizionati lungo l'interno delle cosce. Sia i maschi che le femmine hanno questi pori, ma nei maschi sono molto più evidenti.
Non esiste un metodo affidabile al 100% per sessare i gechi giovani. Alcuni allevatori rivendicano di essere abili nel sessare i piccoli dalla grandezza degli speroni cloacali o esaminando i pori pre-cloacali con lente di ingrandimento, ma con gli esemplari non ancora maturi il rischio di sbagliare è elevato.
RIPRODUZIONE
Per riprodurre Rhacodactylus auriculatus è importante che i gechi siano sani e che abbiano raggiunto almeno i 18 mesi di vita Inoltre la femmina deve avere raggiunto un peso di almeno 45g. Non è raro comunque che le femmine a questa età siano poco recettive o comunque poco fertili, deponendo poche uova e in certi casi non embrionate.
Solitamente gli accoppiamenti si iniziano a Marzo, quando le temperature si fanno un po' più miti. Si introduce il maschio dalla femmina e lo si lasci per circa una settimana, per evitare che la stressi con eccessive attenzioni.
L'amplesso vero e proprio è preceduto da brevi rituali d'accoppiamento, dove il maschio insegue la femmina emettendo versi striduli simili a squittii. Se la femmina sarà ricettiva lascerà che il maschio si avvicini e faccia il suo dovere, se invece non avrà ancora ovulato lo scaccerà con violenza.
Nel caso in cui la femmina abbia atteggiamenti violenti nei confronti del maschio sarà necessario dividerli e ritentare l'accoppiamento in un secondo momento.
Ad accoppiamento avvenuto, dopo 28-30 giorni le femmine depongono le uova. Quando una femmina è in procinto di deporre inizia a cercare il luogo idoneo alle uova, quindi scaverà buche in giro per il terrario, fino a trovare il punto che ritiene più adatto.
Per aiutare la femmina nella deposizione si possono inserire nel terrario alcun vaschette contenenti torba umida, sono ottimi i contenitori di plastica per alimenti con il coperchio forato.
Ogni femmina con un solo accoppiamento è in grado di produrre fino a 4-5 coppie di uova, cioè avviene grazie alla ritenzione spermatica. Quindi non è necessario fare accoppiare la femmina dopo ogni deposizione.
Per mantenere in forma le femmine è importante che non superino le 6 deposizioni per stagione riproduttiva, quindi andranno rispettati i cicli stagionali per evitare che la femmina continui a produrre uova tutto l'anno.
Tra una deposizione e l'altra è fondamentale nutrire la femmina il più possibile per non farle perdere troppe forze.
Le uova appena deposte andranno rimosse dal terrario, queste andranno maneggiate con delicatezza e cura, evitando possibilmente di capovolgerle.
Una volta rimosse le uova dal terrario andranno inserite in una scatola di incubazione che avrà come substrato vermiculite o perlite.
Per preparare un buon substrato di incubazione si riempirà per metà la vaschetta (quella in cui andranno incubate le uova) a quel punto si aggiungerà acqua fino allo stesso livello del substrato, si mescolerà il tutto e si eliminerà l'acqua in eccesso. Per togliere l'acqua dalla scatoletta basterà tener premuto il substrato con una mano e capovolgere il tutto, così rimarrà solo materiale umido e non fradicio.
Una volta preparato il substrato con le dita si creeranno due depressioni nel substrato e ci si adageranno le uova.
A questo punto si chiuderà la scatoletta e la si posizionerà in incubatrice. Alcuni allevatori non usano incubatrici, semplicemente ripongono la scatoletta in un contenitore di polistirolo che evita sbalzi termici troppo elevati.
Una volta alla settimana si controllerà che il substrato sia ancora umido, in questo modo si garantirà anche un ricircolo d'ossigeno nella scatola di incubazione. In caso la vermiculite o la perlite si stessero asciugando, bisognerà aggiungere un po' d'acqua nella vaschetta, sarà importante non versarla sulle uova perché può portarle ad ammuffire. Una buona soluzione per capire se il substrato di incubazione si stia asciugando sensibilmente, è pesare il tutto appena preparato, segnarsi il peso e verificare che non diminuisca nel tempo.
A prescindere dal metodo di incubazione utilizzato le uova non dovranno mai essere esposte a temperature inferiori ai 18°C e superiori ai 28°C, al di sopra o al disotto di questi parametri la vita dell'embrione è in serio pericolo.
L'incubazione delle uova dura mediamente tra i 70 e i 90 giorni, questo periodo varia in base alle temperature di incubazione, più la temperatura è alta e prima l'uovo schiuderà.
Ogni piccolo R. auriculatus, prima della nascita, possiede delle piccole scaglie appuntite sul labbro superiore che utilizza per bucare il guscio dell'uovo al momento della schiusa. Questi "dentini" andranno poi persi con la prima muta.
Il processo d'apertura del guscio viene chiamato "pipping".
Dopo l'apertura dell'uovo al neonato servirà molto tempo per uscirne completamente, può rimanere per ore (a volte un giorno intero) con solo la testa o la punta del naso che sporgono dall'apertura.
Questa è una fase molto delicata per il piccolo e bisogna evitare di aiutarlo ad uscire dall'uovo perché potrebbe essere ancora attaccato al sacco vitellino con il cordone ombelicale e se lo si toglie prematuramente il rischio è la morte.
Quando il geco sarà finalmente uscito dall'uovo, lo si potrà alloggiare in un piccolo fauna box. Ovviamente i neonati di Rhacodactylus auriculatus sono molto piccoli e fragili (circa 5-6cm) e non bisogna mai prenderli per la coda perché potrebbe staccarsi facilmente. Il modo migliore per raccoglierli è indurli a salire delicatamente sulla mano e poi trasferiti immediatamente nel loro fauna box.
ALLEVAMENTO DEI CUCCIOLI
Alla nascita i baby di questa specie andranno alloggiati in fauna box, arredato con carta assorbente come substrato, un paio di rami e un rifugio (che può esser costituito da foglie finte).
Nei primi 5-10 giorni di vita i piccoli Rhacodactylus auriculatus non si alimenteranno, questo perché ancora sazi dei nutrienti del sacco vitellino. A partire dal 4°-5° giorno si potrà provare a somministrare un insetto o un po' di omogeneizzato. L'omogeneizzato può trarre in inganno, grosse quantità di prodotto sembrano non essere toccate dal geco che in realtà potrebbe aver mangiato. Per capire se il geco si è nutrito o meno basterà osservare la sua pancia, se è bella tondeggiante quasi sicuramente il piccolo avrà gradito l'omogeneizzato.
La grandezza dei grilli da somministrare ai piccoli deve avere più o meno le dimensioni della testa del geco.
Gli alimenti da somministrare ai baby sono gli stessi degli adulti, cambierà la frequenza dei pasti.
Durante le prime 4 settimane di vita sarà opportuno somministrare ogni sera piccoli grilli e due volte a settimana alternare con un po' di omogeneizzato.
Dopo il primo mese di vita si potranno alimentare i cuccioli a giorni alterni.
I baby sono più sensibili alla carenza di umidità ed è quindi opportuno nebulizzare il loro terrario almeno 2 volte al giorno, mantenendo il substrato umido e non fradicio.
TUTELA E PROTEZIONE
In Nuova Caledonia regolamentazioni nazionali vietano l'esportazione per la commercializzazione di Rhacodactylus auriculatus.
A fronte di queste regole sull'esportazione tutti i R. auriculatus in commercio sono provenienti da nascite in cattività.
Nella lista rossa della IUCN sono attualmente (2022) segnalati come "Least Concern" (Minima preoccupazione).
CURIOSITA’
Morph
In natura questi gechi hanno colorazioni e pattern molto variabili, a righe longitudinali nere o marroni, marmorizzati di nero o grigio scuro. Colorazioni di fondo che comprendono tonalità di grigio, marrone, rosso, arancione e giallo.
Negli anni la selezione in cattività ha prodotto esemplari con colorazioni ancora più marcate e appariscenti, nonostante le forme selvatiche spesso abbiano poco da invidiare.