Tassonomia e nomenclatura
Famiglia:
Gekkonidae
Genere:
Lygodactylus
Specie:
Lygodactylus williamsi
Sinonimi:
Lygodactylus picturatus williamsi - LOVERIDGE 1952
Lygodactylus picturatus williamsi - WERMUTH 1965
Lygodactylus williamsi - KLUGE 1993
Lygodactylus williamsi - BROADLEY & HOWELL 1991
Lygodactylus (Lygodactylus) williamsi - RÖSLER 2000
Lygodactylus williamsi - RÖLL et al. 2010
Lygodactylus williamsi - SPAWLS et al. 2018
Distribuzione
Lygodactylsu willaimsi è endemico delle foreste di Kimboza e Ruvu sulle montagne Uluguru, situate nella regione di Morogoro in Tanzania.
Foresta di Kimboza, habitat tipico di Lygodactylus williamsi, prevalentemente composto da Pandanus rabaiensis - Foto by Emmanuel Van Heygen
Descrizione e abitudini di vita
Lygodactylus williamsi, maschio - Foto by Matteo Presti
Lygodactylus williamsi, sono piccoli gechi diurni che non superano gli 8-10cm di lunghezza totale, non hanno palpebre mobili ma bensì una membrana sovra-oculare trasparente che protegge l'occhio e come la maggior parte dei gechi diurni sono muniti di pupilla circolare.
Il nome comune "Geco nano blu elettrico" deriva dalla colorazione dei maschi, che varia dal blu elettrico al celeste, mentre le femmine dal marrone al verde acqua.
La colorazione di questi piccoli gechi può variare in base a molti fattori come stress, temperatura o umidità. Ad esempio in caso di stress la colorazione di questi gechi perde di brillantezza, tramutandosi da blu a nero nei maschi e da verde a marrone nelle femmine.
Da ambe i lati del capo, parte dalle narici una grossa linea, nera nei maschi e marrone/grigio nelle femmine, che passa dagli occhi estendendosi longitudinalmente fino alla base della testa, dove si interrompe per ricomparire all'attaccatura degli arti anteriori, dove si presenta solo per un breve tratto e manifestandosi di forma irregolare.
Sotto e spora le linea che attraversa la testa, sono presenti due linee sottili, quella inferiore parte dai lati della bocca, mentre quelle superiori si congiungono tra gli occhi e le narici, formando una sorta di “V”, entrambe le linee si estendono tanto quanto quella centrale.
Sui fianchi e sulla testa di L. williamsi è presente una maculatura, dello stesso colore delle striature craniche, più o meno diffusa in base all'esemplare.
Ventralmente la colorazione dei maschi è giallo acceso/arancione nella zona addominale, schiarendosi notevolmente sul collo, dove il colore si interrompe lasciando spazio a screziature nere. Gli arti e la base della coda sono arancione.
Le femmine presentano il ventre, il collo e l'interno degli arti anteriori giallo spento, la gola turchese con screziature grigio scuro più o meno intense, mentre la base della coda assieme gli arti posteriori sono arancione come nei maschi.
Presentano lamelle subdigitali sia sulle zampe che sulla punta della coda e il primo dito di ogni zampa è molto più piccolo rispetto agli altri.
Lygodactylus williamsi è piuttosto territoriale, in natura vive prevalentemente su piante di Pandanus rabaiensis che crescono in zone relativamente aperte nel cuore della foresta vergine, ogni pianta ospita un maschio, alcune femmine la loro prole.
Questa specie diurna è spiccatamente arboricola, tanto che difficilmente scende a terra durante il corso della propria vita.
Sono gechi particolarmente curiosi e molto attivi, infatti, in terrario non mostrano particolare timidezza nei confronti dell'uomo.
Lygodactylus williamsi, maschio - Foto Michael Bassi
Allevamento
Per ospitare questi gechi, sarà necessario un terrario in vetro o pvc, meno consigliati i terrari in legno, soprattutto se non sono trattati e siliconati per resitstere all'umidità.
Il terrario dovrà essere sviluppato in altezza e per una coppia o un trio di questi gechi serve almeno un 40x40x60(h)cm, nonostante le dimensioni contenute sono molto agili e amano muoversi in continuazione.
La teca dovrà avere almeno due prese d'aria diametralmente opposte tra esse, l'opzione migliore sarebbe data dal costituire un intero lato in rete, in modo da favorire il ricambio d'aria ed evitare dannosi ristagno di CO2.
Ogni terrario ospiterà un maschio e una o più femmine, è consigliato tenere questa specie almeno in trio dato che una sola femmina potrebbe essere stressata e debilitata dalle insistenti avance del maschio.
Non è necessaria una vasca per l'acqua, visto che difficilmente questi gechi la utilizzeranno per abbeverarsi, preferendo bere dalle gocce che si formano sulle foglie, durante le nebulizzazioni.
Molto utile è invece una ciotola non trasparente per il cibo posizionata a metà terrario.
Terrario naturalistico per Lygodactylus williamsi - Foto e terrario Valentina Barreca
Terrario naturalistico
Lygodactylus williamsi si presta molto bene al allevamento in terrari naturalistici in cui i gechi si sentono più sicuri, a differenza del terrario sterile dove sono di gran lunga più stressati.
Il sub strato sarà composto da una base di argilla espansa (possibilmente coperta da tessuto non tessuto, per drenare l'acqua) un paio di centimetri di torba o fibra di cocco, oppure una miscela dei due. A coprire il tutto si possono aggiungere delle foglie secche.
Nel terrario andremo a inserire piante vere come Pandanus sp., Sansevieria sp. e Vriesea sp. di gran lunga le piante preferite da Lygodactylus williamsi perché le più simili a Pandanus rabaiensis su cui vivono in natura.
Altre piante idonee sono Pothos auereus e bromeliacee varie.
Oltre le numerose piante, inseriremo nel terrario diversi bamboo cavi di 2cm circa di diametro, ove i gechi deporranno le uova e si rifugeranno. Necessario è un bamboo in orizzontale piazzato sotto lo spot per agevolare la termoregolazione dei gechi.
Nel terrario biotopo, per aiutare a mantenere il sub strato libero da muffe, feci e insetti morti si possono inserire una o più colonie di Trichorinha tomentosa, piccoli onischi tropicali si nutrono di rifiuti organici.
Per favorire la crescita delle piante può essere usato un neon fitostimolante.
Terrario sterile
In caso si dovesse gestire un gran numero di gechi o di esemplari debilitati è possibile allestire un terrario sterile. Questo tipo di allestimento non è particolarmente indicato per Lygodactylus williamsi, infatti, la mancanza di nascondigli e piante porta questi gechi a stressarsi, diventando timidi e schivi.
Il terrario sterile sarà arredato con carta assorbente come substrato, piante finte e alcuni bamboo cavi come tana.
Questo tipo di terrario andrà nebulizzato più spesso rispetto a quello naturalistico, dato che il substrato composto da carta si asciugherà rapidamente.
Sono gechi abbastanza semplici da allevare, a patto di rispettare le loro esigenze fisiche ed etologiche.
Essendo rettili diurni necessitano di una buona illuminazione e di una fonte UVB.
Consigliata una lampada UVB 5.0%, da cambiare ogni sei mesi e uno spot che porti le temperature nel punto basking sui 30°-32°C mentre nel resto del terrario le temperature si aggireranno sui 24°-26°C.
Entrambe le lampade andranno tenute accese circa 12 ore al giorno e spente del tutto di notte, lasciando che le temperature scendano attorno ai 18°-20°C circa.
L. williamsi abita foreste piuttosto umide, quindi l'umidità andrà mantenuta tra il 55% e il 60% di giorno e intorno al 70% di notte, con picchi giornalieri dell'80%-90%, che si otterranno grazie alle nebulizzazioni d'acqua.
Per mantenere i livelli di umidità, sarà necessario nebulizzare acqua all'interno del terrario, in inverno una volta al giorno, di mattino all'accensione delle luci (emulando la rugiada mattutina), in estate due volte al giorno di mattina e di pomeriggio. L'impiego di un nebulizzatore elettronico è un'ottima soluzione alle loro necessità ambientali.
Durante le nebulizzazioni i gechi berranno avidamente le gocce d'acqua, che si formeranno sulle foglie e sulle pareti del terrario.
Alimentazione
Lygodactylus williamsi, maschio - Foto by Nikkimo
Lygodactylus williamsi è prevalentemente carnivoro, quindi la dieta di questi gechi sarà basata su grilli e/o blatte, che non devono essere più lunghi del cranio e più larghi della distanza tra gli occhi dell'animale.
Grilli e blatte devono essere l'alimento principale di questi gechi, ma per ampliare la loro dieta si possono usare tarme di piccola taglia (Tenebrio molitors), drosofile (Drosophila sp.), buffalo worms (Alphitobius diaperinus), pesciolini d'argento (Tisanuri lepisma), coleotteri dei fagioli (Callosobrochus maculatus), piccole falene di varie specie, mosche (Musca domestica - Solo nate in cattività e alimentate con marmellata e altre sostanze zuccherine) e frutta.
La frutta può essere somministrata sotto forma di frullato o di omogenizzato/purea per bimbi, si consiglia di integrare questi alimenti con pappette per gechi studiate appositamente per la loro alimentazione, utilissimi ad arricchire e variare la dieta.
Una soluzione "fai da te" si può ottenere miscelando ad un barattolo di omogenizzato alla frutta (mela-banana, o frutta mista, o frutti tropicali, ecc...) un mezzo cucchiaino da caffè di: omogenizzato di pollo (senza sale), miele, yogurt bianco o alla banana (senza zucchero), polline (reperibile in farmacia), cibo per gechi diurni e cibo per gechi onnivori.
Gli ingredienti che compongono il pastone, possono essere utilizzati tutti assieme o selezionandone solo alcuni per volta, in questo modo oltre a variare il valore nutrizionale, si varierà anche il profumo e il sapore dell'alimento.
I pasti andranno somministrati 4 volte a settimana, 3 volte insetti e 1 volta pastone o omogeneizzato alla frutta.
Sugli insetti e nel omogenizzato spolverizzeremo o misceleremo 2 volte a settimana carbonato di calcio (si può reperire in farmacia o presso i negozi specializzati in rettili) e una volta al mese calcio + Vitamina D3 (esistono prodotti specifici per rettili).
Queste integrazioni alimentari, accompagnate dall'utilizzo di luci UVB serviranno per garantire una corretta crescita dei gechi e ad evitare la MOM (malattia osseometabolica), inoltre, per animali in riproduzione e piccoli in crescita, è consigliabile una volta al mese spolverizzare gli alimenti con un multi-vitaminico per rettili.
Dimorfismo sessuale
In foto due esemplari adulti di L. williamsi, a sinistra un maschio, a destra una femmina - Foto by John Lyakurwa
Oltre allo spiccato dimorfismo cromatico, i sessi degli adulti sono distinguibili tramite la lunghezza totale del soggetto, nettamente superiore nei maschi rispetto alle femmine.
I maschi nella zona ventrale, poco sopra la cloaca, sono muniti di pori prefemorali ben evidenti e un leggero rigonfiamento alla base della coda che denota la presenza degli emipeni.
Entrambi i sessi hanno sacche golari endolinfatiche, che sono particolarmente accentuate nelle femmine.
I caratteri sessuali di Lygodactylus williamsi si manifestano verso i 5-6 mesi di età, è da quel momento che i maschi iniziano a diventare turchesi, mentre le femmine rimarranno di una colorazione simile a quella dei giovani.
Inoltre, nei maschi, nella zona ventrale tra gli arti posteriori si potranno notare i pori femorali, che compongono un disegno a "V".
Di seguito alcune immagini per l'identificazione dei sessi in Lygodactylus williamsi, tratta da "How to Identify Lygodactylus williamsi: A photographic Guide to the Turquoise Dwarf Gecko", a cura di Jumapili Chenga, TRAFFIC East/Southern Africa.
Riproduzione
Lygodactylus williamsi è una specie molto prolifica e se ben stabulata e ambientata manifesta questa dote anche in terrario.
Gli esemplari raggiungeranno la maturità sessuale intorno ai 12 mesi, ma è preferibile accoppiarli a 16-18 mesi, in questo modo si eviteranno problemi di salute, in particolare nelle femmine che dovranno produrre le uova.
Questi gechi non necessitano di bruma (una sorta di letargo) ma di ciclaggio, che consiste nel diminuire gradualmente umidità, temperatura e fotoperiodo nella stagione più fredda, per circa un mese e mezzo.
Portando la parte fredda del terrario intorno ai 20°C, ma mantenendo comunque un hot-spot attorno ai 32°-35°C, in questo modo i gechi sentiranno il cambio di stagione ma non avranno problemi metabolici.
L'umidità, come la temperatura, si abbasserà gradualmente, portando le nebulizzazioni da 2 ad 1 al giorno e le ore di luce, da 12 a 8. Questo processo andrà svolto in circa, due settimane.
Alla fine delle due settimane, le nebulizzazioni passeranno da 1 al giorno a 3-4 volte a settimana.
Durante questo periodo anche la somministrazione di cibo sarà limitata a 2 pasti a settimana.
In questa stagione i maschi smetteranno di corteggiare le femmine, che a loro volta cesseranno di ovulare.
Trascorsi due mesi circa si attuerà il processo opposto, innalzando ore di luce, temperatura, umidità e cibo.
Con il ritorno alle temperature ottimali, gli animali si alimenteranno voracemente e avranno inizio i primi rituali di accoppiamento.
Il maschio si avvicinera alle femmine facendo had bobbing (movimento continuo del capo da destra a sinistra), gonfiando la gola e arcuando la schiena.
Se la femmina sarà ricettiva alzerà lievemente la coda e il maschio la coprirà per circa 10 minuti.
Nel caso la femmina non avesse ancora ovulato, scapperà dalle attenzioni del maschio.
Accoppiamento L. williamsi - foto dalla pagina facebook CHAM MIND
Dopo circa 15 giorni dall'accoppiamento la femmina deporrà due uova, a volte una sola, incollandole su qualche arredo del terrario, solitamente negli angoli, nelle piante o nei bamboo.
Una femmina in ottime condizioni, riesce a produrre fino ad una decina di deposizioni l'anno, per un totale di venti uova.
Le uova andranno lasciate in terrario, ma sarà possibile coprirle (con un bicchierino di plastica, o simili), in modo che alla nascita il piccolo non si disperda nel terrario.
Se si riescono a prelevarle le uova dal terrario, cosa molto difficile, andranno incubate appoggiandole su un tappino ricolmo di sabbia asciutta, a sua volta posato in un contenitore con substrato umido.
Il tutto andrà incubato a 26°-30°C. Alcuni allevatori posizionano nel terrario dei cilindri di plastica (tipo provette), spesso le femmine li scelgono come luogo di deposizione, a quel punto basterà rimuoverli e posizionarli in incubatrice.
L'incubazione dura 60-65 giorni circa, alla nascita i cuccioli misurano 2,5-3cm coda compresa.
Uova di L. williamsi, incollate al vetro del terrario - Foto Carlo Mercanti
Allevamento cuccioli
I giovani possono essere allevati in gruppetti di 5-6 esemplari e stabulati esattamente come gli adulti.
Le dimensioni ridotte dei cuccioli, li rende facilmente soggetti a disidratazione, sarà quindi importante nebulizzare il terrario due volte al giorno e tenerli da subito in un allestimento naturalistico.
Dal secondo/terzio giorno i piccoli cominceranno a mangiare, nutrendosi degli stessi alimenti degli adulti ma in dimensioni adeguate.
A differenza degli adulti, i giovani andranno alimentati due giorni sì ed uno no, dando a tutti i pasti carbonato di calcio e una volta a settimana calcio + Vitamina D3.
Per i baby è fondamentale un neon a raggi UVB al 2% o al 5%, in base alle dimensioni del terrario.
Piccolo di L. williamsi appena nato - Foto Alessandro Capuzzo
Tutela e protezione
Al momento Lygodactylus williamsi è incluso nella lista CITES all'appendice I, scelta dettata dal prelievo massivo nei luoghi d'origine.
Curiosità
Lygodactylus williamsi per risolvere i conflitti nel gruppo, non sempre ricorrono alla violenza, ma solitamente si toccano a vicenda con il muso, in questo modo l'esemplare introdotto nel territorio capisce che si deve allontanare. Questo atteggiamento è particolarmente divertente, perché sembra quasi che i gechi si bacino.